Cerchiamo di fare chiarezza! Ecco 5 punti su cui riflettere dell’episodio Westworld 2×04 “The Riddle of The Sphynx”: la recensione di Gogo Magazine!
Stanotte è andato in onda in contemporanea con gli Stati Uniti l’episodio di Westworld 2×04, “L’enigma della Sfinge”. La puntata va sempre più ad analizzare la figura di William, tra passato e presente, mostrando il suo cambiamento nel corso degli anni, la sua vita privata e le ripercussioni sulla Delos, andando a mostrare qualche dettaglio in più di questo piano segreto. Vediamo quali sono i 5 punti su cui riflettere, nella nostra recensione di “The Riddle of The Sphynx”, Westworld 2×04.
1) Bernard al centro di Westworld 2×04
Uno dei grandi protagonisti di Westworld 2×04 è Bernard. Trascinato da Clementine, Bernard finisce alle porte di una grotta dove trovare Elsie incatenata. Nessun mistero quindi intorno alla sua figura, e le domande portano ad un altro punto: questa è “The Door”? I due si trovano infatti ad entrare in una porta, appunto, che conduce ad un laboratorio segreto che, come vedremo nei prossimi punti, nasconde molti misteri.
Ma ciò che capiamo in Westworld 2×04 è che Bernard sta vivendo un grande momento di confusione, dove passato e presente si sovrappongono, e dove le sue scelte tornano vivide nella mente. Il personaggio sta vivendo una vera e propria scissione comportamentale, e se da un lato è fortemente cosciente e appare libero di fare le sue scelte, allo stesso tempo una parte di lui è intrappolata nel gioco di Ford, che non riguarda solo il Man in Black.
In Westworld 2×04, da Bernard ai vari tasselli presenti anche negli scorsi episodi, appare chiaro che tutto il libero arbitrio che si sta muovendo per le vie del parco è fortemente assoggettato ancora alla figura del personaggio interpretato da Anthony Hopkins e che, ne siamo certi, in qualche modo tornerà a farci visita.
2) Il piano di Delos
Che questa sia la famosa “The Door”? Uno dei misteri dopo Westworld 2×04
L’episodio Westworld 2×04 continua a muoversi tra passato e presente, dove a fare da filo conduttore è la figura di William. Come già era stato annunciato nelle interviste promozionali della serie, in questa seconda stagione avremmo avuto l’opportunità di scoprire il percorso che ha trasformato William nel MiB. Al suo fianco James Delos. L’uomo compare all’interno di una stanza non sconosciuta al pubblico che segue con particolare attenzione la serie.
La stanza è la stessa visitata da Elsie e Bernard molti anni dopo, ed accessibile da quello porta presente sul sito delosincorporated.com, se si accede con la password “xomegach“. Una porta che conduce a una stanza, a quella stanza dove per anni e anni e anni, James Delos, o meglio la sua mente, ha vissuto. Perché come mostra Westworld 2×04, qui William ha cercato (senza riuscirci) di collocare la mente umana all’interno di un corpo artificiale, per sconfiggere la morte ed aspirare alla vita eterna.
Ciò ci fa comprendere che William sia dentro al parco fisicamente e mentalmente in maniera estremamente profonda. I dati raccolti, adesso all’interno di Peter Abernathy e tanto desiderati da Charlotte sono utili per la creazione di cloni, progetto al quale la Delos sta indubbiamente lavorando, ma che potrebbero quindi avere un valore estremamente personale per il capo della società, lo stesso William.
3) William
La figura di William, presentata nel punto 3 dell’analisi di Westworld 2×04, si lega obbligatoriamente al piano segreto di Delos, e a quella stanza di cui abbiamo parlato fino ad adesso. La sezione “Restricted” di Delos Inc. appare totalmente dedicata a William.
William al centro di Westworld 2×04
Se si visita il portale è possibile vedere che i vari “pulsanti con il più” mostrano immagini, foto e video, di William. Se il piano di Ford è studiato per William, e lui deve guardare al passato più che al futuro, la porta che fa accedere a quel luogo in cui cercava di creare l’immortalità potrebbe essere la chiave della stagione. Ma siamo soltanto ad Westworld 2×04, e conoscendo Nolan e Joy è ancora presto per trarre qualsiasi conclusione.
Certamente l’episodio porta però ad osservare con altri occhi il MiB, richiamando ancora una volta il tema della famiglia e dalla maternità, presente negli Opening Credits, al rapporto tra Dolores e il padre nella scorsa puntata. Lawrence e la sua famiglia è lo spettacolo al quale Ford vuole che William assista.
4) In Westworld 2×04 conosciamo Emily
Anche Grace, l’ospite scappata da The Raj, ritorna in questo episodio, prigioniera dei Ghost Nation e in compagnia di Stubbs. Grace però sorprende: conosce attentamente i parchi, parla la lingua degli indigeni, e sa mantenere il sangue freddo, al contrario di tutti gli altri umani. In conclusione di Westworld 2×04 si scopre che Grace non è il suo vero nome: la donna si chiama infatti Emily, ed è la figlia di William.
Il rapporto tra i due è sempre stato rappresentato come un qualcosa di profondamente conflittuale, poiché William aveva trascurato Juliet, la moglie che poi si è tolta la vita, e la figlia per il Parco, e forse un po’ anche per Dolores. La donna, che come fa intende l’episodio Westworld 2×04, è cresciuta in questo luogo proprio come il padre, potrebbe avere una funzione centrale nel gioco di Ford, e nell’intera stagione, che sta sempre più volgendo il suo sguardo alla vita e alla morte, alla famiglia e ai legami.
5) Verso il prossimo episodio: Benvenuti a Shogun World
Sorprende non poco che né Dolores né Maeve sono comparse in Westworld 2×04. Se Dolores/Wyatt viene però inserita nella trama, anche solo verbalmente, in più momenti (lo scontro tra la donna e William sembra essere sempre più imminente), in Westworld 2×04 non c’è nessun accenno a Maeve. Il prossimo episodio “A new world” sarà totalmente in lingua giapponese, e avrà protagonista proprio il personaggio interpretato da Thandie Newton. L’episodio è anticipato da questo straordinario trailer.
Il lato emozionale che sta prendendo voce in questa seconda stagione è sempre ben studiato e mostrato al pubblico. Ottima la regia di Lisa Joy, che aggiunge sempre intensità ai suoi prodotti.
Contro
La puntata è stata piatta: fossilizzarsi su Bernard e William e un unico luogo è una scelta particolare, che rallenta la trama. Vero però che l'arco narrativo tra passato e presente è di soli 12 giorni.
Conclusioni
Nolan e Joy continuano a tenere lo spettatore incollato, in attesa di un qualcosa che ancora non riesce ad arrivare? Che lo Shogun World possa aggiungere qualcosa alla trama?
Toscana trapiantata a Roma, dopo un percorso in organizzazione e comunicazione di eventi culturali, mi sono laureata in Media Studies presso l'Università "La Sapienza" di Roma. Classe 1993, ho una grande passione verso il mondo dell'entertainment! Da "Kebab for Breakfast" a "Westworld", da "Cloud Atlas" a "Bastardi Senza Gloria", da "Le situazioni di Lui e Lei" a "One Piece", la produzione culturale mi ha accompagnata per tutta la vita, ed ora ho quindi deciso di scriverne e parlarne su Gogo Magazine!