Il suo film, su Netflix dal 20 marzo, sta conquistando il pubblico di tutto il mondo. Ma chi è Galder Gaztelu-Urrutia, regista de “Il buco”?
Chi è Galder Gaztelu-Urrutia, su Netflix con “Il buco”
È stato un ottimo esordio: Galder Gaztelu-Urrutia, al suo primo lungometraggio, sta facendo parlare di sé il pubblico di tutto il mondo. Merito del suo film, “Il buco”, rilasciato da Netflix il 20 marzo e tra i più visti sulla piattaforma streaming. Prima di questo successo il regista originario di Abadiño, nei pressi di Bilbao, aveva diretto due cortometraggi: 913 nel 2004 e La casa del lago nel 2011. Poi è stata la volta degli spot pubblicitari, retaggio forse del suo percorso di studi. Prima di fare il regista, Gaztelu-Urrutia ha studiato gestione aziendale e commercio internazionale. Ma si sa, l’arte si riprende i suoi spazi, e la dimostrazione è proprio la realizzazione de “Il buco”, “El hoyo” nella lingua originale del regista.
Il successo de “Il buco” e le influenze artistiche del regista
Galder Gaztelu-Urrutia ha presentato il suo primo lungometraggio al Toronto Film Festival, portandosi a casa il premio del pubblico. L’anteprima europea, al Sitges – Festival internazionale del cinema fantastico della Catalogna, gli è invece valsa quattro riconoscimenti: miglior film, regista rivelazione, effetti speciali e premio del pubblico. In Italia “Il buco” è arrivato al Torino Film Festival, da sempre tra i più all’avanguardia nel panorama cinematografico del Paese. Ma a chi si ispira Gaztelu-Urrutia per le sue narrazioni? Ci sono ovviamente riferimenti ad opere letterarie come La divina commedia. C’è il Don Chisciotte di Cervantes, che ha quasi un ruolo a parte nel lungometraggio Netflix. Dal punto di vista cinematografico, nel lavoro del regista spagnolo ci sono rimandi a titoli come L’angelo sterminatore di Buñuel e Blade Runner di Ridely Scott. I suoi personaggi nascondono la verità, la aggirano, dicono una cosa e ne fanno un’altra. Il panorama è oscuro, ed è tutto un’allegoria della realtà. Proprio come ne “Il buco”.