Elio Germano torna protagonista su Netflix con L’incredibile storia dell’Isola delle Rose
Disponibile dal 9 dicembre su Netflix, ecco il nuovo lavoro di Sydney Sibilia (trilogia di Smetto Quando Voglio), L’incredibile storia dell’Isola delle Rose, con protagonista Elio Germano. Il film, incentrato sulla sua mirabolante creazione, uno Stato indipendente su una piattaforma di cemento al largo del Mar Adriatico, poco lontano da Rimini, è un vero e proprio inno ai moti del ‘68. Di quello che hanno rappresentato, non solo per l’Italia, ma anche per i giovani che li hanno vissuti. E proprio Giorgio Rosa, il protagonista di questa storia, incarna nella maniera migliore possibile l’impulso vitale che furono tali moti. Appena laureato in ingegneria meccanica, il suo unico obiettivo era quello di realizzare i suoi sogni, a prescindere dal fatto che questi fossero più o meno realizzabili, se non addirittura immaginabili.
Anche se si tratta di un film, questa storia è accaduta davvero. Giorgio Rosa fu, infatti, noto per aver ideato, progettato e creato l’Isola delle Rose. Si trattava di una piattaforma artificiale di 400 m² che sorgeva nel Mare Adriatico, al di fuori delle acque territoriali italiane. Il 1º maggio 1968 autoproclamò l’isola come Stato indipendente (in realtà una micronazione), con il nome di “Repubblica Esperantista dell’Isola delle Rose”. Inventò addirittura una lingua, l’esperanto, e nel giro di poco tempo diventò una delle mete preferite dei giovani riminesi che amavano divertirsi a suon di musica, lasciandosi alle spalle i problemi. Un bellissimo sogno, durato troppo poco.
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose
La narrazione
L’incredibile storia dell’Isola delle Rose è sicuramente un film molto diverso da quelli a cui ci ha abituato Sibilia. Nonostante i dialoghi ben costruiti e divertenti, la pellicola pecca un po’ nello svolgimento complessivo della storia. Se, infatti, la prima parte è ben riuscita e inquadra i personaggi alla perfezione, man mano che si va avanti, si ha la sensazione di trovarsi di fronte a qualcosa di lasciato a metà e di concluso in maniera troppo frettolosa. Forse, si sarebbero potuti aggiungere più dettagli, che avrebbero conferito al racconto quel quid in più che l’avrebbe reso memorabile. Perché di potenziale ce n’era eccome!
Ciononostante, il film è comunque godibile e fa luce su un episodio ormai quasi dimenticato del nostro Paese, ma che incuriosisce non poco.
I protagonisti
Se da un lato la costruzione della storia ci lascia quindi con qualche perplessità, niente da dire invece per le interpretazioni degli attori, tutte assolutamente ineccepibili. La prima che menzioniamo è naturalmente quella di Elio Germano, che ancora una volta si conferma un volto straordinario del cinema italiano. Qui, in particolare, ci si riferisce, non solo alla sua gestualità, ma anche al linguaggio utilizzato, cioè la parlata con l’accento romagnolo. Un accento che, possiamo dire senza paura, essere riuscito davvero bene all’attore romano, quasi da risultare madre-dialettale.
Ben riuscito anche il personaggio di Gabriella (Matilda De Angelis), nella parte dell’eterno amore di Giorgio Rosa; anima razionale e bilanciata, che sembra voler inizialmente tenere a freno gli impulsi idealisti del ragazzo, ma poi si lascerà andare alla meraviglia dei suoi sogni impossibili. Un personaggio sì funzionale alla storia, ma che comunque riesce a trovare il proprio spazio all’interno del film, senza rimanere all’ombra del protagonista.
Impeccabili, infine, i ruoli di Luca Zingaretti (il Presidente del Consiglio Giovanni Leone) e Fabrizio Bentivoglio (il Ministro dell’Interno Franco Restivo). I due danno sfoggio di esilaranti battibecchi, e sono le vere maschere comiche, oltre che satiriche, del film. Entrambi incarnano a pieno il potere stantio della Nazione, atto a distruggere le ambizioni dei più giovani, ma che, nonostante la vittoria, risultano comunque figure ridicole. Erroneamente convinti di aver catturato il fuoco.
L'incredibile storia dell'Isola delle Rose
Conclusioni
L'incredibile storia dell'Isola delle Rose è un piacevole film che racconta la vera storia di Giorgio Rosa e la costruzione della sua micronazione. Nonostante l'ottima interpretazione e la costruzione dei personaggi, il film si perde e risulta poco incisivo.
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