La denuncia arriva dai ragazzi del Cinema America, realtà romana che da anni organizza proiezioni gratuite in diverse piazze della città. Un luogo di ritrovo, di riscatto, di riflessione. Per celebrare il cinema e la condivisione.
«Cari amici, siamo sotto ricatto». Inizia così la lettera fiume che I ragazzi del Cinema America hanno diffuso questa mattina sui loro canali social rivolgendosi al proprio pubblico. La battaglia è sempre stata nelle corde di questo gruppo di giovani che nel 2012, dopo aver salvato da chiusura certa lo storico Cinema America di Trastevere, hanno fondato l’omonima associazione ed hanno portato il cinema anche fuori dalle sale. Da San Cosimato fino ad Ostia passando per il Parco della Cervelletta, I ragazzi del Cinema America hanno ricreato grandi arene gratuite, in cui ogni estate si sono ritrovate migliaia di persone di ogni età. Dibattiti, testimonianze e soprattutto moltissimi film hanno colorato luoghi di Roma spesso dimenticati, a volte infiltrati dalla criminalità. Restituendo alla città la bellezza del cinema, di cui tante volte è stata protagonista. Sfidando amministrazione locale ed istituzioni. Tutto questo però è a rischio.
I ragazzi del Cinema America e la denuncia a distributori e gestori delle sale cinematografiche
Il dito dei ragazzi è puntato contro la «lobby dei distributori e delle catene di multiplex» che stanno bloccando le concessioni dei film, accusando l’associazione Piccolo America di concorrenza sleale. Sì, perché peculiarità delle arene estive (quelle romane come quelle in tante altre città italiane) è proprio la gratuità delle proiezioni, che ha in qualche modo riavvicinato la cittadinanza al cinema. Poco importa, come hanno giustamente indicato i ragazzi nella loro lettera, che i film proiettati nelle piazze abbiano concluso il periodo di sfruttamento commerciale in sala. E che pellicole (bellissime) degli anni ’70 non possano mettere in crisi i guadagni al botteghino delle nuove uscite. Un pretesto, quindi, quello utilizzato dai distributori e dai gestori delle sale cinematografiche tutelati dalle rispettive associazioni di categoria, l’ANICA (che ha già controbattuto alla denuncia del Piccolo America con una nota) e l’ANEC, per fare ostruzionismo a questo progetto di servizio pubblico. Lasciandolo letteralmente senza film da proiettare.
A rischio le proiezioni estive all’aperto in tutto il Paese
L’altra accusa dei distributori cinematografici agli organizzatori delle arene estive è quella di usufruire di sovvenzioni pubbliche. Anche su questo tema I ragazzi del Cinema America hanno risposto puntualmente. Non solo sollevando i conflitti d’interesse che pendono sugli accusatori, anch’essi beneficiari dei finanziamenti (Luigi Lonigro su tutti, direttore di 01Distribution, casa di distribuzione Rai, nonché rappresentante di ANICA). Ma anche spiegando, numeri alla mano, come la loro attività produca introiti per tutta l’industria cinematografica. Perché i film, anche quelli datati ma non per questo meno preziosi, il Piccolo America li paga ogni estate. Per riempire le piazze, le città, le spiagge ed i luoghi abbandonati di immagini, musica e persone. Per restituire un servizio ai cittadini, creare cultura e confronto, spazi di condivisione troppo spesso trascurati in questo Paese.
A Roma come in ogni parte d’Italia (ad esclusione dei festival già in calendario), quest’anno rischiamo di non poterci regalare la visione di un film all’aperto, in compagnia, in sicurezza. Forse vale la pena di lottare insieme ai ragazzi del Cinema America.