La 65esima edizione dei premi più prestigiosi del cinema italiano è andata in onda ieri sera, in modo un po’ inconsueto. In studio solo Carlo Conti, gli ospiti ed i vincitori dei David di Donatello 2020 in collegamento da casa.
David di Donatello 2020, uno studio vuoto
Carlo Conti in uno studio vuoto. Una premiazione mai vista prima, una serata di gala in collegamento dalle case di attori, registi, costumisti, produttori. Tutti i lavoratori che ruotano intorno al mondo del cinema italiano, e che in questo momento si trovano in grande difficoltà. La pandemia ha infatti bloccato il loro mestiere, così come tanti altri. Per loro però stanno tardando le risposte da parte del Governo, chieste da tutti a gran voce. Non a caso il Presidente Mattarella ha voluto inviare al comparto dello spettacolo un messaggio di vicinanza e solidarietà, indirizzato a Piera Detassis, Presidente dell’Accademia del cinema italiano. «Il cinema è l’arte del sogno, necessaria per ricostruire il Paese», queste le parole del Capo dello Stato lette in diretta Carlo Conti. Ed allora, per non dimenticare il sogno, la serata non ha mancato di celebrare il cinema, ed è stata comunque una grande festa. Diversa, certo, ma sempre una festa.
Ecco i vincitori dei David di Donatello 2020:
Miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista e non protagonista, miglior sceneggiatura originale, miglior montatore: tutti per Il traditore
Il traditore ha vinto tanto, quasi tutto. Vittoria attesa e meritata per un film che racconta la vicenda di Tommaso Buscetta, il più celebre collaboratore di giustizia italiano ed ex membro di Cosa Nostra. La pellicola ha vinto il David come Miglior film, Marco Bellocchio, il regista, ha vinto per la Miglior regia (ed è il suo primo David).Pierfrancesco Favino ha stravinto come Miglior attore protagonista per la sua interpretazione di Buscetta. E non è finita qui: il cast del film ha regalato un altro premio. Quello a Luigi Lo Cascio, Miglior attore non protagonista per aver vestito i panni di Salvatore Contorno: un riconoscimento arrivato il giorno prima dell’anniversario dell’omicidio di Peppino Impastato, a cui Lo Cascio aveva ridato vita nel film I cento passi. Miglior sceneggiatura originale sempre per lo stesso film, scritto da Marco Bellocchio, Ludovica Rampoldi, Valia Santella e Francesco Piccolo. Infine il premio al montaggio per Francesca Cavelli.
Miglior attrice protagonista
È stata una Jasmine Trinca piuttosto colpita a portarsi a casa (da casa) il David per la Miglior attrice protagonista. Il film che le è valso la vittoria è La dea fortuna di Ferzan Ozpetek, che l’attrice ha ringraziato sentitamente per averle regalato un personaggio così intenso ma discreto. Cameo della figlia Elsa, «nata libera», durante il collegamento con Carlo Conti. Il film ha regalato anche un altro David, quello per la Miglior canzone originale, andato a Diodato, autore ed interprete del brano Che vita meravigliosa.
Miglior attrice non protagonista
Lo ha vinto Valeria Golino per il film 5 è il numero perfetto. L’attrice, emozionata e felice, ha dedicato il premio «all’Italia e a tutti noi, per questo tempo fragile e potente. Grazie alla tecnologia abbiamo potuto rincontrarci. È una gran bella cosa. L’anno prossimo però spero possiamo rivederci, gioire insieme, abbracciarci, baciarci e fare le cose belle che si fanno nella vita. Questa edizione credo che verrà ricordata non solo da me che ho vinto questo premio».
Miglior sceneggiatura non originale
Il premio è andato a Maurizio Braucci e Pietro Marcello, sceneggiatori di Martin Eden, liberamente tratto dall’omonimo romanzo del 1909 scritto da Jack London. Lo scorso anno per lo stesso film Luca Marinelli si era aggiudicato la Coppa Volpi per la miglior interpretazione maschile.
Il primo re di Matteo Rovere si è aggiudicato il premio per il Miglior produttore, andato quindi a Grøenlandia, Rai Cinema, Gapbusters, Roman Citizen, Con Rai Cinema. Lo stesso film ha vinto anche il premio per la Miglior fotografia, andato a Daniele Ciprì e quello per il Miglior suono.
Il David l’ha vinto l’Orchestra Di Piazza Vittorio per la sua riscrittura de Il Flauto Magico di Piazza Vittorio. Un film musicale e multietnico sulla riscrittura dell’opera di Mozart.
Miglior regista esordiente
È andato a Phaim Bhuiyan, regista di Bangla, un’opera prima di cui è anche interprete. Parla di divario culturale, di amicizia, di amore. Il regista ha ammesso: «sono un po’ sconvolto».
I David in queste categorie li ha vinti tutti Pinocchio di Matteo Garrone: Roberto Benigni, protagonista del film, si è lanciato in un mini-show in collegamento con Carlo Conti («Covid di Donatello»). I premi sono andati nell’ordine a Dimitri Capuani, Massimo Cantini Parrini, Dalia Colli e Mark Coulier, Francesco Pegoretti, Theo Demeris e Rodolfo Migliari.
Miglior documentario di lungometraggio
Il premio è andato a Selfie di Agostino Ferrente, un ritratto di due sedicenni del Rione Traiano di Napoli. Un film da vedere.
David giovani
L’ha vinto Mio fratello rincorre i dinosauri, film tratto dall’omonimo romanzo di Giacomo Mazzariol, che racconta la storia del suo rapporto con il fratello affetto dalla sindrome di down. Nel cast anche Alessandro Gassman.
Appuntamento ai David di Donatello 2021, nella speranza di poter tornare presto al cinema. E che questo comparto possa ricominciare a lavorare in sicurezza.