La serata dedicata ai David di Donatello 2018 spicca per il colore degli abiti indossati dalle attrici. Il total black, a parte qualche sporadica eccezione, prevale sul red carpet dell’evento.
Come avvenne per i Golden Globes 2018 a Hollywood, le star nostrane ai 62esimi David di Donatello 2018 hanno deciso di indossare un abito nero. Una decisione presa per sposare la causa Time’s Up, in Italia portata avanti dal movimento Dissenso Comune. Gli attori, attrici, cantanti e gli addetti ai lavori hanno sfilato sul red carpet con un look total black e indossando la spilletta di Dissenso Comune. Durante la sfilata prima della cerimonia, a risaltare agli occhi è stato il vestito rosa, tendente al fucsia, di Giulia Elettra Gorietti.
David di Donatello 2018: il monologo di Paola Cortellesi per le donne e con le donne
La serata degli Oscar italiani si è aperta con un monologo portato in scena da Paola Cortellesi. Un parte recitata con l’ironia che contraddistingue l’attrice, ma che ha avuto lo scopo di far riflettere sulle parole. Un monologo in cui ha elencato le varie molestie a cui le donne sono sottoposte, dal mondo dello spettacolo alle violenze domestiche. Ad accompagnare in scena Paola Cortellesi sul monologo contro la violenza sulle donne, c’erano anche alcune colleghe in lizza per il premio. Tra queste Jasmine Trinca, Valeria Golino, Claudia Gerini, Isabella Ragonese, Giovanna Mezzogiorno e Serena Rossi.
David di Donatello 2018: l’appello di Dissenso Comune a Sergio Mattarella
Questa mattina, tutti gli attori e tutte le attrici nominati ai David di Donatello 2018, si sono recati al Quirinale dove hanno incontrato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le attrici hanno preso l’occasione e hanno consegnato al Capo dello Stato una lettera firmata dal movimento Dissenso Comune, nato in seguito alla protesta contro gli abusi sessuali proveniente da Hollywood.
“Signor Presidente, il David di Donatello è l’unico riconoscimento dedicato a tutte le categorie del cinema italiano che viene accolto ogni anno dal saluto della presidenza della Repubblica”. Inizia così la lettera consegnatagli e che finisce con una richiesta esplicita: “Vogliamo un mondo in cui donne e uomini abbiano uguale peso e uguale voce. Un mondo più giusto, più armonioso e vitale. Vogliamo un codice etico che normi comportamenti negli spazi di lavoro, parità di salario ed educazione al rispetto del genere nelle scuole”.