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Cinema

Detective Pikachu: recensione NO SPOILER

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Dopo una lunga attesa, ieri è uscito il film “Detective Pikachu”, ecco la nostra recensione senza spoiler.

 

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Fonte immagine: themoviedb.org

Ci hanno messo vent’anni, ma alla fine ci sono riusciti, il sogno di ogni bambino nato negli anni novanta, quelli della “Pokemania” dilagante, si è realizzato: il primo film dedicato alle creature tascabili è finalmente sbarcato al cinema. Dopotutto chi nel suo intimo non ha mai desiderato di vivere in un mondo pieno di creature magiche? La trasposizione di un fenomeno mondiale, nato da un videogioco e sfociato in una serie animata che continuano tuttora ai giorni nostri era sulla carta un’impresa difficile, per questo nell’introdurre il mondo dei Pokemon si è scelta una storia semplice basata su un videogioco spin-off della serie principale senza i canoni cari ai videogiocatori come le palestre e gli scontri con i team malvagi.

Detective Pikachu – recensione: siamo all’interno di un mondo credibile?

La prima sfida nel creare un film in cui ci sono creature tratte da dei cartoni animati molto stilizzati come quelli giapponesi, gli anime, è rendere realistica la loro presenza in un mondo che non gli appartiene, quello reale. Gli artisti di Detective Pikachu avevano due opzioni: rendere foto-realistici i design dei Pokemon stravolgendo le loro caratteristiche o lasciarli come nei videogiochi e cambiare il minimo necessario nella loro rappresentazione. La scelta è stata modificarli il minimo. Ciò, unito a una fotografia scelta appositamente, ha reso i Pokemon protagonisti, Pikachu su tutti, riconducibili a come appaiono negli altri medium. Dopo il senso di smarrimento iniziale si viene assorbiti in un mondo in cui i Pokemon esistono da sempre al posto dei nostri animali e dove gli umani vivono in armonia con loro in ogni aspetto della vita: c’è chi cucina con la fiamma della coda di un Charmander, chi porta a passeggio un Growlithe per strada, chi invece si fa aiutare nel proprio lavoro.

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Fonte immagine: themoviedb.org

Proprio questo è ciò che fa il Pikachu del film. Il Pokemon più famoso del mondo, per qualche motivo che si capirà più tardi, riesce a parlare col protagonista umano del film, Tim Goodman. Il ragazzo cerca disperatamente il padre, scomparso in circostanze misteriose a Ryme City, e si servirà dell’aiuto del Pikachu protagonista doppiato in originale da Ryan Reynolds e in italiano da Francesco Venditti, il suo doppiatore ufficiale in Italia. Il film si presenta come un buddy movie in cui si esamina il rapporto tra quelli che diventeranno due amici per la pelle con un Pikachu tremendamente ironico che fa da mattatore per l’intero film. A condividere la scena vari personaggi più o meno caratterizzati che però scompaiono di fronte ai compagni Pokemon che bucano lo schermo in ogni scena in cui compaiono.

Un buon mix tra mistero, azione e comicità rendono Detective Pikachu un film adatto a tutti, dai bambini agli adulti. Grazie a battute a più livelli di interpretazione anche i più grandi possono divertirsi in un film che non scade nell’essere troppo o troppo poco per i fan. Dopo una miriade di film basati sui videogiochi deludenti e senza un vero pubblico definito, Detective Pikachu fa centro diventando il primo vero buon film della categoria.

 

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