È iniziato il Festival del Cinema di Cannes e l’attualità, come mai prima, scandisce i momenti più importanti della prima giornata di questa settantaduesima edizione.
Il 14 maggio ha avuto inizio la settantaduesima edizione del Festival del Cinema di Cannes.
La giuria al completo, capitanata da Alejandro González Inárritu, si è presentata al pubblico di amatori e giornalisti posando sul tappeto rosso e rilasciando dichiarazioni sulle pellicole in concorso…e non solo.
Le dichiarazioni di Alejandro González Inárritu
Grande eco hanno infatti avuto le affermazioni di Inárritu, primo presidente di giuria messicano al Festival del Cinema di Cannes, sulle scelte politiche di Trump nei confronti dei suoi connazionali: “temo che le parole del presidente Trump alzino la soglia della paura e l’ignoranza della realtà è sempre pericolosa“. Altro tema attuale toccato da Inárritu in apertura del Festival riguarda il formato della visione dei film: “il cinema è nato per essere vissuto in uno spazio comune. Non ho nulla contro la visione su un telefono, iPad, computer. Ma non è come averlo vissuto in una sala e soprattutto l’uno non deve cancellare l’altro (…)“; un punto di vista, quello del regista di Birdman, vicino alla posizione del Festival del Cinema di Cannes nello scontro aperto con Netflix (il Festival ha vietato di concorrere e presenziare ai film che non prevedono un’uscita in sala prodotti dalla piattaforma streaming a pagamento).
Anche la regista e sceneggiatrice Alice Rohrwacher, membro della giuria per le pellicole in concorso, si è espressa su una questione eticamente densa: “la gente continua a chiederci cosa significa essere una regista donna. Ed è un po’ come se si chiedesse ad una persona scampata ad un nubifragio perché è ancora viva. Rivolgete la domanda allora a chi questa barca l’ha costruita, quindi a chi gestisce e organizza le scuole di cinema. Inutile che si sollevi questo problema quando i film sono già pronti per essere visti o distribuiti. Il problema bisogna porselo all’inizio di questa catena creativa e produttiva”.
Il film di apertura: tra zombie e attualità
Ad aprire ufficialmente il Festival del Cinema di Cannes, quest’anno, è stata la commedia horror di Jim Jarmusch “The Dead Don’t Die“, che vede come protagonista il brillante duo composto da Adam Driver e Bill Murray.
La trama del film è lineare: in una fittizia cittadina statunitense, Centerville, i morti iniziano a uscire dalle loro tombe pronti per attaccare chi è ancora in vita; a difendere gli abitanti della provincia americana saranno i poliziotti impersonati da Adam Driver, Bill Murray e Chloë Sevigny. Prima che i non vivi tornino tra i vivi qualcosa inizia a cambiare: la luce del giorno appare senza orari, gli animali domestici spariscono o diventano aggressivi. Il motivo? La terra non è più in asse dopo che gli uomini hanno trivellato ossessivamente il Polo Nord per cercare il petrolio.
I temi che si intersecano nell’ultimo lavoro di Jarmusch sono profondamente contemporanei, come sostenuto dallo stesso regista in conferenza stampa: “la nostra è una commedia dell’orrore dove emerge la crisi che il nostro pianeta sta vivendo. L’impatto sull’ambiente e il clima ha preso una deriva senza precedenti e mi preoccupa l’incapacità di reagire a questa minaccia che riguarda tutte le specie viventi.”
Un Festival del Cinema di Cannes, quello di quest’anno, che non si sottrae dalle vicende del mondo ma le include creando una commistione di leggerezza e riflessione sul reale.