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Gli Incredibili 2: Intervista a Bebe Vio, Amanda Lear e parte del cast
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6 anni agoon
Durante la conferenza stampa de Gli Incredibili 2, abbiamo avuto l’occasione di incontrare Bebe Vio, Amanda Lear, Tiberio Timperi e Orso Maria Guerrini, doppiatori di alcuni dei personaggi del film.
A Roma, in occasione dell’anteprima stampa de Gli Incredibili 2, abbiamo avuto il piacere di incontrare parte del cast di doppiatori del film. Ecco cosa hanno avuto da dire Bebe Vio, Amanda Lear, Tiberio Timperi e Orso Maria Guerrini, tra risate, tecnologia e distopismo.
Conferenza Stampa de Gli Incredibili 2
Una volta che i giornalisti hanno preso posto a sedere, entrano nella sala Bebe Vio (che nel film presta la voce a Void, nuovo personaggio con i superpoteri), Amanda Lear (l’indimenticabile voce di Edna Mode sia in lingua italiana che francese), Tiberio Timperi (voce dell’anchorman Chad Brentley) e Orso Maria Guerrini (nuova voce di Rick Dicker). Conclusi gli applausi, viene posta subito la prima domanda.
“Ci potete parlare del vostro personaggio?”
Amanda Lear: “Il personaggio di Edna, che era già presente nel primo film de Gli Incredibili di quattordici anni fa, è un personaggio secondario. Però, è importante perché rifà il look ai supereroi. È un personaggio un po’ ispirato a queste “tipe” che esistono nel mondo della moda, come Anna Wintour. Queste signore un po’ prepotenti che sanno tutto meglio di tutti, non sopportano contraddizioni. È un personaggio molto divertente e non mi aspettavo che, quattordici anni dopo, Gli Incredibili 2 lo avrebbero riproposto. Si vede che è diventato un personaggio di culto. Quando mi hanno proposto questo personaggio la prima volta mi hanno fatto vedere la foto. L’ho trovata bruttissima. Non mi immaginavo di dar la voce a quella tipa lì. Però, mi sono molto divertita perché il bello di Edna è quest’attitudine, questo tono di voce, quest’intonazione. Dà del “darling” a tutti, come nel mondo della moda. Dunque mi sono molto divertita e spero che non aspetteranno altri quattordici anni per fare il terzo, oppure non ci sarò.”
Bebe Vio: “Il mio personaggio si chiama Karen, ma il nome da supereroe è Void. Per me è stata la prima volta. Io non sono assolutamente un’attrice. Non faccio teatro, non faccio niente. L’unico doppiaggio che ho fatto era per una pubblicità dove doppiavo me stessa, quindi non penso valga molto. È stato fighissimo! Mi sono divertita un sacco. È stato difficile, però bello. Meno male ho dovuto fare poche parti, quindi è andata benissimo! Mi piace perché è una mezza matta. È un po’ sfigata, però è super-iperattiva costantemente. È sempre super-felice. Poi parla veloce. La cosa che mi dicono sempre è che parlo troppo veloce, ma in questo film finalmente potevo parlare veloce. È stato bellissimo. Mi sono divertita un sacco.”
Poi è il turno di Orso, ma è un po’ perso nei suoi pensieri. Viene prontamente riportato all’attenti da un colpo sulla spalla da parte di Amanda.
Orso Maria Guerrini: Sì… emmmh… È la prima volta che mi trovo precipitato in una cosa di questo tipo. Ho trovato in questo… non so come chiamarlo. Personaggio, diciamo…”
Amanda lo interrompe sussurrando qualcosa.
Orso: “Sì, ma non so come chiamare… Non è un disegno. Non è un umano. Come si chiama?
Amanda: “Un agente segreto.”
Orso: “Sì, è quello che fa. Ma quello che è? Cos’è? Un pupazzo? No.”
Poi interviene il mediatore della conferenza dicendo: “È un uomo. È un essere umano.”A questo punto Orso ci rinuncia e continua il suo discorso.
Orso: “Va beh. Questo essere umano immaginario che ricorda un po’ nella fisionomia Humphrey Bogart. Allora ho cercato di ricordare un po’ Paolo Ferrari quando lo doppiava con questa voce un po’ rauca. Spero che funzioni.”
Tiberio Timperi: “Io sono molto legato a Gli Incredibili perché, come ricordava Amanda, il primo film è di quattordici anni fa. Questo è stato uno dei primi film che ho visto insieme a mio figlio, se non il primo. L’idea di poter essere presente nel sequel per me è fonte di orgoglio. Perché poi uno fa sempre la coda del pavone davanti ai propri figli. È una cosa che resta. Devo ringraziare Massimiliano Manfredi, il direttore del doppiaggio, che è riuscito a tirare fuori il meno peggio di quello che c’è in me. Ed è stata una piacevolissima avventura. È imbarazzante, in senso positivo, la qualità di ciò che si sta vedendo. C’è una parte in cui i figli guardano i cartoni animati con i quali sono cresciuto io e quelli della mia generazione. Ed è imbarazzante proprio vedere due epoche a confronto. Ha avuto un impatto molto forte. È stata una bella esperienza. Speriamo si ripeta.”
Negli Stati Uniti c’è stata una polemica per quanto riguarda alcune presunte parolacce pronunciate nel film in lingua originale. È stato apportato qualche cambiamento nell’adattamento dato che in lingua italiana non sono presenti?
Orso: “Noi abbiamo l’occasione di sentire l’originale in cuffia. Almeno per quanto riguarda il mio personaggio, non mi è sembrato ci fossero.”
Amanda: “Le parolacce erano in fuori onda.”
Bebe, ci racconti la tua esperienza nel mondo del doppiaggio? Che difficoltà hai avuto, quanto ti è piaciuto, cos’è che ti ha affascinato di più del tuo personaggio…
Bebe: Del mio personaggio ho apprezzato il carattere super-espressivo. Io sono super-fan come persona. Quando vedo una persona che adoro vado lì e dico: ‘Oh mio Dio! Sei tu veramente!’. E nel film ho dovuto fare la stessa cosa. L’ultima volta mi è successo con Federer. Quindi mi sono immaginata di averlo davanti e ho ripetuto le stesse cose che gli ho detto. Dovevo solo dire Elastigirl al posto di Federer, quindi è stato molto figo. Sotto quel punto di vista sono molto io come personaggio. Parla veloce, è sempre contenta e tutto quanto. È stata molto difficile la parte in cui ho dovuto fare quella arrabbiata. Penso di aver impiegato lo stesso tempo a dire le battute da arrabbiata che tutte le altre. Non sono una che si arrabbia molto e quando mi arrabbio tendo a non parlare proprio.”
Cosa pensate del fatto che, ormai, i cartoni, Disney e non solo, parlino moltissimo agli adulti e trattino tematiche molto importanti socialmente?
Amanda: “Credo sia la prima volta che in un cartone animato portino dei temi così attuali. Il marito disoccupato che si occupa dei bambini. La moglie che va a lavorare. È anche la prima volta che si vede una famiglia di supereroi con i problemi delle famiglie normali. La figlia ribelle. Il bambino che deve studiare. Il marito in difficoltà con il neonato. Sono temi nuovi nei cartoni animati. È bello che la Pixar segua la nostra società e ce la riproponga nei sui film.”
Orso: “Io, da attore prossimo alla fine della carriera, sono un po’ preoccupato per gli attori giovani, perché mi sembra che ormai si vadano sostituendo agli attori in carne e ossa dei facsimile. Probabilmente chiederanno a qualche bello di turno di prestare la sua immagine in movimento, gli daranno delle belle voci e il lavoro dell’attore sarà finito.”
Tiberio: “Un po’ distopica come visione.”
L’ipnotizzaschermi è il cattivo del film. Voi che rapporto avete con la tecnologia e quale pericolo pensate possa rappresentare stare sempre davanti ad uno schermo?
Bebe: Io sono abbastanza fatta di tecnologia perché, avendo tante protesi, almeno il 30% del mio corpo è composto da tecnologia. Adoro la tecnologia perché ogni volta che mi inventano un piede nuovo posso fare cose nuove, con una mano nuova posso farne delle altre. Quindi sono super-pro tecnologia e sono super-pro anche allo sviluppo di essa. Nella vita vera faccio il grafico, quindi vivo davanti al computer. All’università vivo con l’iPad. Quindi ho computer, telefono, iPad fissi addosso, poi le cuffiette e il resto.”
Tiberio: “Non sei una donna, sei un campo magnetico!”
Bebe: “È proprio vero! Ho delle centrali nucleari per mettere in carica le braccia, il telefono, il computer e tutto quanto. So i lati positivi e i lati negativi riguardanti la tecnologia. Dato che mi seguono molti giovani, il mio scopo è quello di fargli capire che i social sono veramente un ottimo mezzo per diffondere un sacco di messaggi. Noi abbiamo anche un’associazione ONLUS e utilizziamo i social per motivare le persone a fare sport. Per far vedere lo sport paralimpico, perché senza i social molte persone non saprebbero neanche della sua esistenza e non potrebbero praticarlo. Sotto questo punto di vista, i social sono super-positivi. Dall’altro lato, starci troppo sopra porta a pensare che quello sia il mondo vero e che il mondo vero non sia fuori.”
Tiberio: “Se la tecnologia è al servizio nostro, mi sta bene. Quando, invece, si inverte il rapporto e noi siamo al servizio della tecnologia, un po’ meno. Ho qualche difficoltà, ad esempio, ad accettare le automobili parlanti. Una volta, quando si pubblicizzavano le automobili si parlava di prestazioni, comodità, consumi. Oggi l’argomento di vendita diventa: ‘L’automobile parla’. E chi se ne frega? No, perché poi, insomma, alla fine uno sembra un mezzo deficiente. ‘Accendi l’aria condizionata’, ‘Spegni l’aria condizionata’. Poi, se uno non ha tanta voglia di parlate, è molto meglio premere un bottone. Scherzi a parte, la tecnologia sta invadendo sempre di più le nostre esistenze e non so quanto sia piacevole. Quando facevo il giornalista e mi dovevo occupare di cronaca, se c’era un omicidio si andava a bussare alla casa di una persona. Si cercava di avere una foto, di capire, ricostruire. Oggi, se muore una persona, vai su Facebook; tagli, copi e incolli. Insomma, sembrerà un universo un po’ distopico quello che io immagino, ma a me tutta questa febbre da social non è che faccia impazzire. Del resto sono nato analogico e morirò digitale.”
Amanda: “Comunque, grazie alla tecnologia, Pixar ha fatto un cartone animato pazzesco.”
Orso: “Io? Io ho saputo adeguarmi, nonostante la mia generazione. Sono abbastanza dipendente. Adesso riesco a fare un bonifico online. Ormai mi sono adeguato a quella che è la generazione successiva alla mia. La cosa che mi terrorizza è quando mi chiedono, mentre faccio qualcosa su Internet, delle informazioni che non ritengo idonee allo scopo. Allora mi ritiro. Poi c’è anche una serie di password. Io una volta ricordavo tutti i numeri di telefono a memoria. Erano un bell’esercizio. Adesso basta cliccare sul nome. Però, ora ci vuole la memoria delle password. Essendo esse complicate, non è di per sé facile, per cui è un altro bell’allenamento per la vecchiaia.”
Tiberio: “Comunque Orso Maria Guerrini tutto attaccato sono più di otto lettere, quindi sei a posto.”
Tiberio, dato che è un appassionato di fumetti, cosa ne pensa delle tecniche che sono state utilizzate nel film?
Tiberio: Penso di aver visto delle cose che non avrei mai potuto immaginare. Se ripenso a quando andavo al cinema, che all’epoca era un evento perché ne veniva uno [di cartone animato, n.d.r.] ogni morte di papa, vedevo delle cose disegnate a mano, disegno per disegno. Io, essendo collezionista, ho anche degli acetati. Tuttavia, vedere come la Pixar si è evoluta man mano nel corso degli anni mi fa rimanere a bocca aperta. Ne Gli Incredibili 2 ci sono dei particolari fantastici. C’è una cura spettacolare. È un film che puoi vedere più volte e trovare sempre dei particolari. Mi auguro che sul Blu-Ray che arriverà con calma; ancora deve uscire il film, figuriamoci il Blu-Ray; ci siano molti particolari del dietro le quinte perché mi appassiona molto questo aspetto.
Chi considerate dei supereroi nella realtà odierna?
Amanda: “Già camminare con i tacchi a spillo…”
La sala viene assalita dalle risate. “Bene e questa è Amanda.” dice il mediatore. “Orso…” continua.
Orso: “Beh, troverai la stessa risposta.”
Bebe: “Io ho la fortuna di conoscere tantissimi supereroi nel mondo reale. Ho detto prima che abbiamo un’associazione ONLUS. I miei genitori hanno creato quest’associazione per dare una mano a tutti quei ragazzi con arti amputati che non possono permettersi di comprarsi tutta l’attrezzatura per fare sport. Per ora siamo quasi trenta ragazzi che vanno dai sei anni ai ventisette e per me sono i miei supereroi. Ogni volta mi emoziono immensamente. Vedere bambini senza una gamba che non sanno correre ma sognano una gamba per correre tutta la vita perché hanno visto gli altri ragazzini correre e vorrebbero farlo anche loro. Uno dei miei supereroi e proprio uno di questi bambini a cui abbiamo dato questa gamba per correre e lui non sapendo usarla e non sapendo correre ha iniziato a correre come un matto perché lo aveva visto fare agli altri bambini. Per me i supereroi sono quelli che non si fanno troppi problemi, ma si creano il loro superpotere. Cercano di realizzare tutti i loro sogni e tutti i loro obiettivi senza far pesare la cosa agli altri.”
Tiberio: “Quando penso ai supereroi, anche per quello che è stato il mio passato, penso a quei magistrati che hanno pagato con la vita il loro impegno, trascurando la famiglia e immolandosi allo stato. Penso ai vigili del fuoco di Rigopiano. Penso ai carabinieri e alla polizia che tutti i giorni sono lì a tutelare la nostra sicurezza e sacrificano il loro privato per il sociale.”
Se domani doveste diventare dei supereroi, quali poteri vorreste avere?
Amanda: “Io vorrei diventare invisibile. Così non mi vedono, non ho bisogno di truccarmi. Poi posso spiare il mio ragazzo e vedere cosa fa quando non ci sono.”
Tiberio: “Volare, per evitare le buche della città.”
Orso: “No… Non ne ho bisogno.”
Bebe: “Dormire pochissimo e avere la sensazione di aver dormito dieci ore.”
Vi ricordiamo che Gli Incredibili 2 uscirà nelle sale italiane il prossimo 19 settembre. Aspettatevi la nostra recensione per le prime settimane dello stesso mese. Nell’attesa, guardate il trailer ufficiale.
Tenace adoratore del mezzo cinematografico, cerco sempre un punto di vista fotografico in tutto ciò che mi circonda. Videogiochi, serie televisive, pellicole cinematografiche. Nulla sfugge al mio imparziale giudizio.