Già lo abbiamo visto da diversi mesi, ma abbiamo voluto aspettare tempi più maturi per parlare di quello che è il film Disney-Pixar più equilibrato mai realizzato. Andiamo a vedere in questa recensione cosa ha da offrire la normale famiglia di supereroi a 14 anni dal primo capitolo.
Tra il 1990 e i primi anni 2000 Disney e Pixar hanno visto un picco di apprezzamento nelle loro produzioni. Forse questo proprio grazie alle nuove tecnologie, ai nuovi modi di fare cinema d’animazione, rendendo i loro lungometraggi dei veri e propri successi dal sapore estremamente fresco. Pixar in particolare è emersa con successo, mostrando a tutto il mondo l’altissima qualità delle sue produzioni. Parliamo di pietre miliari come Toy Story, Alla Ricerca Di Nemo, A Bug’s Life, Monster & Co., per non parlare di tutti i corti animati. Parliamo di film che hanno ridefinito il genere d’animazione, portandolo a tutt’altro livello.
Sempre in quel periodo di grande fioritura dei film d’animazione, precisamente quattordici anni or sono, usciva nelle sale internazionali Gli Incredibili: Una “normale” famiglia di supereroi. Il film fu un successo, tanto da valergli anche due Oscar: Miglior Film d’Animazione e Miglior Montaggio Sonoro. Aveva evidentemente un finale aperto, ma non si seppe più nulla riguardo ad un seguito. Almeno fino a qualche anno fa, quando Disney-Pixar ha annunciato il suo arrivo nelle sale nel 2018. Ora finalmente ci siamo, abbiamo visto il film e siamo pronti per parlarvi di una delle migliori produzioni della Pixar mai create. A volte attendere dà i suoi frutti.
Gli Incredibili 2 Recensione
Un’ancora più “normale” famiglia di supereroi
Nel mondo reale sono passati quattordici anni, ma nel film non è passato neanche un secondo. Infatti, riprendiamo le avventure della famiglia Parr proprio dove le avevamo lasciate, ovvero con l’arrivo di un nuovo supercriminale: il Minatore. Ovviamente, la famiglia si lancia subito all’azione, ma degli eventi poco graditi all’opinione pubblica aiuteranno a rendere i supereroi dei fuorilegge. Quindi i Parr sono costretti a fuggire e a nascondere le loro traccie, ma Elastigirl (ovvero la madre Helen) viene chiamata per indossare il costume ancora una volta, mentre Mr. Incredible (ovvero il padre Bob) deve rimanere a casa con i figli e badare a loro.
Il film diventa, quindi, uno spaccato del mondo contemporaneo. Le parti si invertono. Non è più il marito ad andare a lavoro, mentre la moglie rimane a casa con i bambini (come accade nel primo film). Ora il marito deve fare i conti con il suo lavoro più importante: quello del padre. Solo che non riesce a trovare quel “tocco materno” di cui ha bisogno. Si ritrova confuso, spaesato, stanco. Pensava fosse un lavoretto da poco, ma non si era mai ritrovato ad accudire da solo tre figli. Questo gli fa capire (e ci fa capire) quanto sia importante la figura materna in una famiglia, quanto si trovi di continuo a svolgere un ulteriore lavoro che nessuno riconosce come tale.
Sotto la maschera da supereroe, Gli Incredibili 2 nasconde un’identità segreta che guarda alla figura materna in modo tenero e apprensivo. Gli anni sono passati, i tempi cambiati e, di conseguenza, Pixar non poteva rimanere indietro come se nulla fosse, attaccata ad un mondo che non c’è più. Doveva mostrare cosa significhi oggi la parola “famiglia”, come si sia evoluta in meno di vent’anni, cambiando radicalmente il nostro modo di vivere. Un compito non facile e molto coraggioso per un prodotto d’animazione.
Il film, però, non è solo la riscoperta dell’identità familiare, ma anche un film di supereroi. Troviamo due trame che si muovono parallelamente fino ad incontrarsi nel terzo atto. Questa “seconda trama”, quella di Elastigirl che si trova ad affrontare un misterioso villain, l’Ipnotizzaschermi, è meno efficace e si perde in alcuni cliché tipici del genere, ma presenta comunque delle idee brillanti, a partire dai personaggi secondari. Tuttavia, le vicende di Bob, Flash, Violetta e Jack Jack sono decisamente più interessanti e presentano una comicità ben calibrata, che farà ridere tutti in sala.
Sempre un passo avanti
La Pixar è l’apice delle produzioni d’animazione per quanto riguarda il lato tecnico. Già abbiamo avuto modo di vederlo con Il Viaggio Di Arlo o con il recente Coco, ma in questo caso hanno raggiunto veramente tutt’altro livello. Ovviamente lo stile dei personaggi è rimasto lo stesso del primo film, ma i dettagli sfiorano il fotorealismo. Lo studio che c’è stato dietro Il Viaggio Di Arlo ha avuto evidenti ripercussioni anche su questo progetto. Ciò che stupisce maggiormente è il modo con cui sono riusciti ad amalgamare perfettamente questo stile fumettistico anni ’60 con l’iperrealismo degli oggetti che li circondano.
Anche fotograficamente è magnifico. Ovviamente avere la completa libertà di creare, spostare e posizionare le fonti di luce al computer offre molte più possibilità che farlo su un set reale, ma sono riusciti comunque a creare qualcosa di inimmaginabile per altri prodotti di animazione.
La colonna sonora si sposa alla perfezione con le atmosfere, riprendendo sempre quel tocco nostalgico proveniente dal primo film. Dal punto di vista tecnico, Gli Incredibili 2 è un capolavoro.
La doppia trama ben strutturata ed equilibrata
La voglia di omaggiare la figura materna e la sua importanza all'interno del nucleo familiare
La comicità adatta a tutte le età, sempre brillante
Il livello tecnico raggiunto, perfettamente bilanciato tra finzione e realismo
La fotografia strabiliante
Contro
Alcuni cliché tipici del genere d'animazione e del genere supereroistico
Conclusioni
Gli Incredibili 2 è il film più bilanciato mai creato da Disney-Pixar. E forse è proprio per questo che è anche uno dei migliori. Da un seguito sono riusciti a creare qualcosa di fresco, diverso da quanto visto in precedenza. Viene dato il giusto spazio a tutto. Quando serve l'azione, subentra l'azione. Quando serve comicità, arriva la comicità. Nulla viene esageratamente tenuto sullo schermo. I tempi sono perfettamente studiati per offrire ciò che serve nel momento in cui serve. Non si hanno tempi morti, non ci si sente mai sovraccaricati da determinati aspetti. Alla fine della visione ci si sente solo pienamente soddisfatti di quanto abbiamo appena visto. Questo perché il bilanciamento, l'equilibrio tra le parti, l'equa spartizione della scena lo rende un film degno di essere ricordato.
Tenace adoratore del mezzo cinematografico, cerco sempre un punto di vista fotografico in tutto ciò che mi circonda. Videogiochi, serie televisive, pellicole cinematografiche. Nulla sfugge al mio imparziale giudizio.