Durante la premiere del film a New York, il cast di Nelle Pieghe Del Tempo ha parlato dell’importanza di trovare noi stessi.
Prima dell’anteprima stampa di Nelle Pieghe Del Tempo, Disney ha mostrato agli invitati la diretta streaming da New York della presentazione del film. Questa, organizzata da Google, ospitava le protagoniste alle quali sono state poste diverse domande sull’importanza di scoprire chi siamo e non solo. Un evento volutamente al femminile, organizzato durante la giornata internazionale della donna.
La donna dall’animo presidenziale
Vengono fatte salire sul palco le quattro figure protagoniste di Nelle Pieghe Del Tempo: Storm Reid, Oprah Winfrey, Gugu Mbatha-Raw e la regista Ava DuVernay. Dopo qualche minuto viene introdotta anche Reese Witherspoon, trattenuta da un discorso per la giornata della donna alle Nazione Unite. Dopo delle domande preparatorie, la presentatrice chiede a Storm Reid, giovane protagonista del film, quanto si rispecchi nel personaggio di Meg.
“Quando lessi il libro a scuola non mi identificai in lei perché era un personaggio molto differente da quello che si vede nel film. Quando Ava mi diede lo script trovai finalmente un senso. Sentii mio il personaggio. Mi identificai con una ragazzina afroamericana che si ritrovava al centro dell’universo e che rappresentava tutte le donne afroamericane, anzi, le donne in generale.”
Poi la parola viene data a Gugu Mbatha-Raw, che interpreta la madre di Meg, alla quale viene chiesto come si sia sentita a recitare nel ruolo di una scienziata e se le voci della visita alla NASA fossero vere.
“È stato un grande onore lavorare con Ava e interpretare il ruolo non solo di una madre, ma anche di una scienziata al pari livello del marito, interpretato da Chris Pine. Mi è piaciuto da subito il fatto della scomparsa del marito e di come questo abbia cambiato la famiglia. È evidente che alla base di tutto non c’è solo l’amore, ma anche uno scambio intellettuale tra menti che si comprendono. Adoro il fatto che siano una forte coppia di scienziati che svolgono insieme le ricerche, vanno insieme ai convegni e riescono a capirsi l’un l’altro. E sì, abbiamo avuto la possibilità di andare alla JPL (Jet Propulsion Laboratory, ndr) a Pasadena e di incontrare veri scienziati che stanno pianificando viaggi per Marte e altre cose estremamente affascinanti.”
A questo punto la conduttrice legge una parte della recensione del Time e chiede a Oprah di parlare dell’elemento cardine di tutto il film, ovvero il fatto che l’oscurità sia più forte della luce.
“Quello che penso sia incredibile è che Madeleine L’Engle, quando scrisse il libro nel 1962, molto probabilmente si riferiva alla Guerra Fredda e ai vari movimenti per i diritti civili. Ciò che so per certo è che l’oscurità non scomparirà mai finché ci sarà luce. Questo è il pianeta Terra, casa dello Ying e lo Yang, delle tenebre e della luce, degli opposti. La Signora Quale (personaggio della Winfrey, ndr) nel film recita queste parole: L’unica cosa più veloce della luce è l’oscurità. Per questo ci servono guerrieri della luce che aiutino a bandirla. Se ci pensate, spegnendo la luce in questa stanza e tenendo solo una piccola candela in mano, quella candela bandirebbe l’oscurità. Serve solo un po’ di luce per sconfiggere l’oscurità, ma serve molta oscurità per sovrastare la luce. Solo un po’ della nostra luce basterebbe per vincere le tenebre. Ed è proprio di questo che parla il film. Trovare la luce in noi stessi. Un messaggio adatto ad ogni periodo storico. Il vero scopo della vita è capire chi siamo e scoprire come diventare più di ciò che siamo. Non dobbiamo essere ciò che vogliono i nostri amici e nemmeno ciò che vogliono i nostri genitori. Dobbiamo trovare noi stessi. Dobbiamo riempirci di luce, gentilezza, bontà e soprattutto preparazione. Perché questa è la fortuna. Essere preparati in modo tale che, quando si presenterà il momento, potremmo affrontarlo a testa alta. Ho sentito molte volte dire di Storm: Che fortuna che ha avuto. È stata fortunata perché era preparata. Se non fosse stata pronta, non sarebbe qui. Quindi il lavoro di ognuno di noi è quello di raccogliere tutto ciò che c’è di buono e offrirlo al mondo.”
Dopo la risposta piena di sentimento di Oprah, è stato il momento delle domande dal pubblico internazionale, ovviamente pre-registrate. La più interessante, dalla Spagna, chiedeva quanto la colonna sonora avesse influito sulla realizzazione del film. A rispondere, la regista Ava DuVernay.
“La colonna sonora del film è magnifica! Una delle prime artiste che abbiamo contattato è stata la cantante preferita di Storm Reid, Kehlani, non solo per farla felice, ma anche perché è un’artista estremamente talentuosa. Poi ho inserito una delle mie cantanti preferite perché volevo essere un po’ felice anch’io, ovvero Sade, ma ci sono anche Sia, Chloe x Halle, Demi Lovato e DJ Khaled. Quindi è veramente un grande mix di voci che si miscelano perfettamente con le immagini del film.”
Prima di salutare gli ospiti, la presentatrice ha fatto salire sul palco le ragazze di Girls Inc., compagnia apertamente sostenuta dalla Winfrey, che aiuta le giovani donne a costruirsi un futuro migliore, privo di barriere di alcun tipo.
Tenace adoratore del mezzo cinematografico, cerco sempre un punto di vista fotografico in tutto ciò che mi circonda. Videogiochi, serie televisive, pellicole cinematografiche. Nulla sfugge al mio imparziale giudizio.