Anche quest’anno sono passati gli Oscar. Facciamo il punto della situazione su una cerimonia pregna di film eccellenti, ma priva di mordente.
Arrivati alla loro 90° edizione, gli Oscar sembrano perdere colpi, smentendo le promesse di un anniversario incisivo e di spessore. La cerimonia è andata avanti senza intoppi o situazioni imbarazzanti, ma non ha trasmesso quella voglia di fare cinema fedele all’Academy. Jimmy Kimmel, per la seconda volta al timone, schianta la nave contro l’apparentemente innocuo iceberg della superficialità, facendola affondare lentamente. Dopo l’apertura decisamente sottotono, con le solite battute alla Kimmel, la premiazione ha continuato in modo piatto, senza momenti esilaranti, di spicco o quant’altro. La moto d’acqua, in palio per chiunque fosse riuscito a finire nel minor tempo possibile il discorso di ringraziamento, è presto diventata una gaffe inconsistente. La messinscena, poi, era abbastanza raccapricciante. Anche le animazioni della premiazione non avevano alcuna fantasia, sembravano buttate lì solo perché dovevano esserci. Insomma, un’organizzazione sicuramente da dimenticare. Questo non si può dire, però, per i premi.
I film in lizza erano tutti ottimi e le votazioni sono state ponderate oggettivamente (la maggior parte, perlomeno), senza lasciar “passare avanti” film con un più potente impatto politico. Sembrava che Lady Bird dovesse sbancare, invece non ha ricevuto neanche una statuina. Discorso differente per Dunkirk che inaspettatamente e meritatamente arriva a tre. L’Italia, capitanata da Guadagnino, trionfa con Chiamami col tuo nome, che, con un solo Oscar, riesce a tenere alto il nome del cinema italiano. Coco, invece, è l’unico a conquistare tutte e due le categorie per il quale era candidato. “Delusione” parziale per La forma dell’acqua – The Shape Of Water, che delle tredici nomination è riuscito a vincerne solo quattro di cui due, però, molto importanti. Poi abbiamo Tre Manifesti a Ebbing, Missouri, L’ora più buia e Blade Runner 2049 (vera sorpresa di questi Oscar) con due, mentre Il filo nascosto e Scappa – Get Out con una. Da tenere in considerazione anche l’Academy Award a Kobe Bryant, famoso giocatore di basket, che con il suo cortometraggio autobiografico animato, Dear Basketball, conquista la giuria. Di seguito la lista completa.
Tutti i vincitori dell’Oscar 2018
Miglior Attore non Protagonista
Sam Rockwell – Tre Manifesti a Ebbing, Missouri
Miglior Trucco e Acconciatura
Kazuhiro Tsuji, David Malinowski e Lucy Sibbick – L’ora più buia
Migliori Costumi
Mark Bridges – Il filo nascosto
Miglior Documentario
Icarus – Bryan Fogel
Miglior Sonoro
Richard King e Alex Gibson – Dunkirk
Miglior Montaggio Sonoro
Richard King e Alex Gibson – Dunkirk
Miglior Scenografia
Paul D. Austerberry, Shane Vieau e Jeff Melvin – La forma dell’acqua
Miglior Film Straniero
Una donna fantastica (Una mujer fantástica) – Sebastián Lelio (Cile)
Miglior Attrice non Protagonista
Allison Janney – Tonya
Miglior Cortometraggio d’Animazione
Dear Basketball – Glen Keane e Kobe Bryant
Miglior Film d’Animazione
Coco – Lee Unkrich e Adrian Molina (Pixar)
Miglior Effetti Speciali
John Nelson, Gerd Nefzer, Paul Lambert e Richard R. Hoover – Blade Runner 2049
Miglior Montaggio
Lee Smith – Dunkirk
Miglior Cortometraggio Documentario
Heaven is a Traffic Jam on the 405 – Frank Stiefel
Miglior Cortometraggio
The Silent Child – Chris Overton e Rachel Shenton
Miglior Sceneggiatura non Originale
James Ivory – Chiamami col tuo nome
Miglior Sceneggiatura Originale
Jordan Peele – Scappa (Get Out)
Miglior Fotografia
Roger A. Deakins – Blade Runne 2049
Miglior Colonna Sonora
Alexandre Desplat – La forma dell’acqua
Miglior Canzone
Remember Me (Coco) – Kristen Anderson-Lopez e Robert Lopez
Miglior Regia
Guillermo del Toro – La forma dell’acqua
Miglior Attore Protagonista
Gary Oldman – L’ora più buia
Miglior Attrice Protagonista
Frances McDormand – Tre Manifesti a Ebbing, Missouri
E l’Oscar come Miglior Film va a…
La forma dell’acqua
di Guillermo del Toro e J. Miles Dale
Anche per quest’anno è tutto. Ora abbiamo tutto il tempo per ricaricarci e tornare tra un anno con la notte più stellata, sperando che la 91° edizione sia un po’ più emozionante di questa.