Il successo ottenuto al cinema da Venom potrebbe già portare al sequel del cattivo conosciuto in Spiderman.
Venom è senza ombra di dubbio diventato uno dei film di maggior successo del 2018 per Sony al box office. L’adattamento cinematografico dedicato al celebre antieroe Marvel ha ora raggiunto i 500 milioni di dollari al botteghino internazionale.
Come riportato anche da vai testate online, durante i fine settimana il film di Ruben Fleischer ha infatti incassato negli Stati Uniti altri 10,8 milioni, per un totale di ben 508.3 milioni. Considerando i costi di produzione di “appena” 100 milioni, il successo della pellicola è ormai cosa certa, senza dimenticare neppure gli introiti generati dalle prossime versioni del film previste per il mercato dell’Home Video.
Ma non solo: la notizia darebbe ormai per scontato che Venom 2 si farà, tanto che un annuncio ufficiale potrebbe avvenire prima di quanto si creda: Tom Hardy ha infatti di recente reso noto di aver firmato un contratto per ben tre pellicole, oltre al fatto che la scena post-credit di Venom mette in mostra il presunto villain del sequel.
“We’ve signed up for three of them. So it’s very much an open case. We’ll see what people’s responses are to it. I think it’s an awesome character. I love playing both of them. It’s an amuse-bouche, and for Sony, it’s the Venom-verse launched in isolation, as it were. We all prepped for it to be a standalone universe. So whatever Sony want to attach to it at a later date, it’s a fulcrum piece. But let’s see what happens when it lands” – riferisce l’attore in una intervistarilasciata ad un giornale americano
Al momento, ricordiamo che il lungometraggio di Venom prodotto da Sony Pictures in collaborazione con Marvel ha ottenuto appena il 30% di giudizi positivi su Rotten Tomatoes, ma con un gradimento da parte del pubblico dell’87%.
Venom è uscito nei cinema italiani lo scorso 4 ottobre. Nel cast troviamo Tom Hardy nel ruolo di Venom/Eddie Brock e Michelle Williams in quello di Anne Weying. Accanto a loro, Riz Ahmed, Jenny Slate, e Michelle Lee.