Su Repubblica.it 124 attrici, registe, produttrici, donne che lavorano nella comunicazione dello spettacolo italiane hanno firmato Dissenso Comune. Una lettera manifesto che le vede unite contro le molestie sessuali.
Anche l’Italia da oggi ha il suo #MeToo e si chiama Dissenso Comune. E’ un manifesto che 124 donne che lavorano nel mondo del cinema e dello spettacolo hanno firmato per dichiararsi contro tutto il sistema di potere, mosso dopo il caso Weinstein ad Hollywood. Un movimento questo, tutto italiano, ha coinvolto grandi nomi del cinema nostrano. Ambra Angiolini, Valentina Lodovini, Alba Rohrwacher, Valeria Golino, Anna Foglietta, Jasmine Trinca, Cristiana Capotondi, Camilla Filippi, Sonia Bergamasco, Paola Cortellesi, Kasia Smutniak sono una piccola parte delle firmatarie.
“Dalle donne dello spettacolo a tutte le donne. Unite per una riscrittura degli spazi di lavoro e per una società che rifletta un nuovo equilibrio tra donne e uomini – si legge nel comunicato – Questo documento non è solo un atto di solidarietà nei confronti di tutte le attrici che hanno avuto il coraggio di parlare in Italia e che per questo sono state attaccate, vessate, querelate, ma un atto dovuto di testimonianza. Noi vi ringraziamo perché sappiamo che quello che ognuna di voi dice è vero e lo sappiamo perché è successo a tutte noi con modi e forme diverse. Noi vi sosteniamo e sosterremo in futuro voi e quante sceglieranno di raccontare la loro esperienza”.
Le 124 donne, nel comunicato, ci tengono a specificare che la molestia sessuale è un fatto culturale, che coinvolge l’intero sistema. “Non è la gogna mediatica che ci interessa. Il nostro non è e non sarà mai un discorso moralista. La molestia sessuale non ha niente a che fare con il ‘gioco della seduzione’. Noi conosciamo il nostro piacere, il confine tra desiderio e abuso, libertà e violenza. La molestia sessuale è fenomeno trasversale. È sistema appunto. Noi non siamo le vittime di questo sistema ma siamo quelle che adesso hanno la forza per smascherarlo e ribaltarlo. Noi non puntiamo il dito solo contro un singolo ‘molestatore’. Noi contestiamo l’intero sistema. Questo è il tempo in cui noi abbiamo smesso di avere paura”.