Il 25 aprile ricorre l’Anniversario della Liberazione del territorio italiano dall’occupazione nazista. Da Guccini ai Modena City Ramblers, ecco le 5 canzoni per ricordare la Resistenza partigiana e celebrare la libertà
Sono le frecce tricolore a rompere il silenzio assordante di un’Italia in quarantena per celebrare il 25 aprile. Oggi ricorre infatti l’Anniversario della Liberazione del territorio italiano dall’occupazione nazista. Con la resa definitiva delle forze nazifasciste nel 1945, l’Italia riuscì a respingere le truppe nemiche per riappropriarsi della tanto agognata libertà.
25 aprile: le più belle canzoni per ricordare la Resistenza
Sono tanti gli artisti, i gruppi e i cantautori che, con i loro testi, hanno deciso di rendere omaggio a partigiani, uomini, donne e soldati morti per difendere la propria patria. In un momento storico particolare come quello che stiamo vivendo, non possiamo dimenticarci di onorare la nostra memoria. Ecco una lista delle 5 più belle canzoni di ascoltare in occasione della Festa della Liberazione.
5. Quel giorno d’aprile – Francesco Guccini
In questo brano, estratto dall’album L’ultima Thule, Francesco Guccini racconta proprio quel 25 aprile del 1945, in cui il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia proclamò via radio l’insurrezione nei territori occupati dai nazifascisti. Una giornata difficile, in cui la gioia si stemperava nella devastazione della guerra. Un canto libero, interrotto dal dolore per le ferite ancora aperte di una nazione in ginocchio.
“E l’Italia cantando ormai libera allaga le strade | sventolando nel cielo bandiere impazzite di luce”
4. Fischia il vento – Maria Carta
Fischia il vento è un famoso canto partigiano scritto dal poeta e medico ligure Felice Cascione. Attualmente questo brano è considerato come l’inno ufficiale di tutte le Brigate Partigiane Garibaldi. Molti gli artisti che hanno interpretato il pezzo nel corso degli anni. Per voi abbiamo scelto la splendida versione di Maria Carta.
“E se ci coglie la crudele morte | Dura vendetta verrà dal partigian | Ormai sicura è già la dura sorte | Del fascista vile traditor”
3. Lettera del compagno Lazlo al colonnello Valerio – Giorgio Canali
Giorgio Canali in questo brano ha deciso di raccontare la vera storia del Colonnello Valerio. L’uomo, alias Walter Audisio, è noto alla Resistenza italiana per essere stato il mittente, nonché l’esecutore materiale della fucilazione del Duce, Benito Mussolini.
“Fischiava il vento | Nella canna del fucile | Rossa primavera | Alla fine di Aprile”
2. Guardali negli occhi – CSI
La canzone fa parte della raccolta “Materiale resistente 1945-1995” che contiene una serie di brani di diversi artisti italiani. L’album venne pubblicato nell’aprile del 1995, proprio in occasione del cinquantesimo anniversario della Festa della Liberazione, il 25 aprile.
“Ma se venisse anche l’inferno | Il partigiano rimane là | Quando poi ferito cade | Non piangetelo dentro al cuore | Perché se libero un uomo muore | Non importa di morire”
1. Bella Ciao – Modena City Ramblers, l’inno del 25 aprile
Bella Ciao è senza alcun dubbio la canzone più rappresentativa della Festa della Liberazione italiana. Il brano è infatti diventato il simbolo della lotta partigiana contro i nazifascisti, Sebbene le origini del pezzo siano incerte, Bella ciao è stata tradotta e diffusa in tutto il mondo nel 1947. La canzone venne infatti intonata durante il primo festival mondiale della gioventù democratica di Praga. Anche in questo caso sono stati in molti gli artisti che hanno proposto una reinterpretazione del pezzo, l’abbiamo ascoltata anche ne “La casa di Carta“, intonata dal Professore insieme a Berlino. Quella dei Modena City Ramblers è sicuramente una delle più belle versioni proposte.
“È questo il fiore del partigiano morto per la libertà”
Social media e content strategist, copywriter e videomaker. Nata in Puglia ma romana d’adozione, sono laureata in scienze della comunicazione. Per diverso tempo ho lavorato come giornalista occupandomi di cultura, musica, attualità e tecnologia. Da bambina sognavo di diventare chirurgo ma poi ho preso una penna in mano e non sono più riuscita a smettere di scrivere.