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Bufera Grammy : le proteste contro gli Oscar della musica

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Dopo pochi giorni dalla sessantesima edizione dei Grammy Awards continuano le proteste contro una delle edizioni più contestate di sempre.


Sono passate meno di 48 ore dall’ultima edizione dei Grammy Awards ma le proteste non sembrano placarsi.

Durante la notte della musica, condotta per la seconda volta da James Corden, sono state molte le sorprese. Dalla consacrazione di Bruno Mars, vincitore di tutte le 6 nomination ricevute tra cui l’ambito “Album of the Year” all’assenza di vittorie per Jay-Z nonostante le 8 nomination.

Nel corso della cerimonia dei Grammy si sono alternate le performance delle grandi star della musica internazionale. Partendo da Kendrick Lamar con gli U2 passando per Miley Cyrus ed Elthon John fino ad arrivare a Lady Gaga e Rihanna.

Momento particolarmente toccante della serata è stato quello della performance di Kesha con la sua “Praying” a sostegno del movimento #Metoo. Sul palco al fianco della cantante anche Camila Cabello, Dolly Parton e Julia Michaels.

Tuttavia questa edizione dei Grammy Awards si appresta a diventare una delle più contestate della storia.

Una prima critica è stata mossa alla strabiliante vittoria di Bruno Mars. Il cantante Bon Iver si è scagliato su Twitter contro la commisione di Grammy Awards per l’incetta di statuette fatta dal cantante di “24K magic”.

“Sembra che i Grammy siano quel qualcosa di serio che i musicisti non dovrebbero prendere seriamente. Niente di personale contro Bruno Mars, ma mi state prendendo per il c…” ha scritto Bon Iver su Twitter.

Polemica anche per Lorde. Alla cantante di “Royals” sarebbe stato negato infatti di esibirsi sul palco dei Grammy Awards da sola cosa che è stata invece concessa agli artisti maschili.

Proprio su questo divario tra l’universo femminile e quello maschile si è concentrata la bufera intorno all’ultima edizione dei Grammy.

La questione è scaturita da un articolo del New York Times che riportava il preoccupante dato che vedeva la percentuale di donne nominate nella storia della manifestazione pari al 9%. La stampa mondiale si è concentrata su questo dato dopo che Alessia Cara è risultata essere l’unica vittoria al femminile.

Inoltre ha fatto molto discutere la vittoria di Ed Sheeran in “best pop vocal album” e “best pop solo performance”. La polemica è scaturita dal fatto che la nomination per “Praying” di Kesha, molto vicina al tema della violenza sulle donne, sia stata ignorata a favore della più grande hit dello scorso anno.

Ecco quanto dichiarato dal presidente della Recording Academy.

“Le donne che hanno creatività nel proprio cuore e nella propria anima, che vogliono essere delle musicisti, delle produttrici, o delle discografiche di alto livello devono solo farsi avanti, perché credo che siano solo le benvenute”

La dichiarazione ha fatto insorgere le popstar americane. Ecco la risposta di P!nk.

“Le donne non hanno bisogno di farsi avanti, nella musica, perché già lo fanno dall’inizio dei tempi. Facendosi avanti, e anche facendosi da parte, le donne hanno dominato questa edizione dei Grammy Awards”, ha dichiarato Pink: “Quando celebriamo il talento e i risultati delle donne, e quanto le donne sappiano farsi avanti da sempre nonostante tutto, mostriamo alle prossime generazioni di ragazze e ragazzi cosa significhi essere uguali”.

 

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