Il nuovo singolo Destri di Gazzelle, uscito il 25 Settembre, ha ricevuto molti consensi e i feedback da parte di fan e ascoltatori non sono mancati. Si tratta di una canzone triste, densa di immagini, che parla di un amore terminato senza possibilità di scelta. Nei versi scritti dal cantautore Flavio Pardini si legge malinconia, a tratti fuoriesce anche la rabbia, frutto di uno sfogo viscerale e del bisogno di comunicare qualcosa. Un brano che ha molto da raccontare e non si ferma al primo ascolto.
Destri, Gazzelle: il primo singolo dopo l’Album “Punk”
Scritto il 18 Maggio – nel primo giorno di post lockdown – in maniera quasi naturale, il testo del singoloDestri è stato quasi una confessione tra scrittura e musica, utile al cantante per sfogarsi e raccontare ancora qualcosa di sé. Uno dei temi principali in ogni brano di Gazzelle, quello dell’amore accompagnato da una melodia malinconica, sempre con un preciso destinatario, spesso a conoscenza soltanto dell’artista.
Dopo il successo dell’Album “Punk” – al quale si è aggiunto il repack con quattro canzoni inedite “PostPunk” – arriva dunque il singolo Destri, che vuol dire pugni. Quindi una chiara immagine di dolore e rabbia da dover far uscire tra i versi e la musica.
A confermarlo lo stesso artista, sempre pronto a mettersi alla prova e a parlare dei suoi brani, spiegandone il significato.
Ecco di seguito il testo completo:
All’improvviso sei volata via Lasciando indietro una nuvoletta Almeno meritavo una bugia, chessò Almeno l’ultima sigaretta Siamo due fiori cresciuti male Sul ciglio della tangenziale All’ombra di un ospedale
Te l’ho già detto una volta Mi ricordavi il mare, le luci di Natale Gli schiaffi sul sedere e lo spazzolino uguale La Panda manuale Bruciare in una notte come una cattedrale
E non è colpa mia Se tutta questa luce, luce, luce Non ti illumina più dentro casa mia E non è colpa tua Se tutti questi destri, destri, dеstri Al muro non ci fanno ritornare lì A quei momenti lì
A quando andava tutto a gonfiе vele E mi faceva stare bene Che mischiavi romano ed inglese
Te l’ho già detto una volta Mi ricordavi il mare, gli occhiali di mia madre Le quattro del mattino, le Winston blu smezzate Le facce come zombie Svegliarti mentre dormi come le cazzo di zanzare
E non è colpa mia Se tutta questa luce, luce, luce Non ti illumina più dentro casa mia E non è colpa tua Se tutti questi destri, destri, destri Al muro non ci fanno ritornare lì A quei momenti lì
E non è colpa mia Se tutta questa luce, luce, luce Non ti illumina più dentro casa mia E non è colpa tua Se tutti questi destri, destri, destri Al muro non ci fanno ritornare lì A quei momenti lì
A quei momenti lì A quei momenti lì A quei momenti lì.
Laureato in Scienze Umanistiche con indirizzo in Lettere Moderne, grande appassionato di scrittura, in particolare di poesia. Oltre a scrivere articoli di diverso genere, si è dedicato alla pubblicazione di alcune raccolte contenenti le sue opere. Attualmente è iscritto alla Laurea Magistrale in Giornalismo e Cultura Editoriale presso l'Università degli studi di Parma.