Ermal Meta è stato intervistato dal magazine “Vanity Fair Italia” ed ha parlato di musica, amore e della sua famiglia.
Ermal Meta si è confessato a Vanity Fair dove ha parlato dell’anno passato, di amore, della sua famiglia, della sua musica e molto altro. Ecco alcune domande fatte al cantante di cui potete trovare l’intervista completa sul sito ufficiale di Vanity Fair o sull’ultimo numero disponibile in tutte le edicole:
Come vivi questo successo? in un anno ti ha cambiato la vita!
Ermal Meta: “È tutto raddoppiato rispetto all’anno scorso. Le interazioni sui social, i dischi venduti, le presenze agli instore. Pensavo di aver stancato la gente, dopo tre anni. Ogni tanto i silenzi servono: l’anno prossimo farò scena muta, il 2019 sarà un anno sabbatico”.
Scrive ancora per altri?
Ermal Meta: “Ora scrivo solo per me. Ma per Mina scriverei anche domani. Pagherei oro”.
Viene da una vittoria sanremese piena di polemiche. Lei e Moro siete stati accusati di plagio. Cosa le è rimasto?
Ermal Meta: “L’affetto della gente, delle polemiche non me ne frega granché. Chi ha urlato al plagio poi ha ritrattato, parlando di autocitazione“.
Parliamo di ciò che di lei si sa meno, la sua vita in Albania.
Ermal Meta: “I ricordi belli sono pochi. C’era una grande crisi economica, non credo di avere mai avuto giocattoli. Ci divertivamo con poco“.
E a 13 anni è arrivato in Italia.
Ermal Meta: “Per cambiare vita. Io e mia madre lo abbiamo deciso insieme, mio padre non viveva più con noi. Ero io l’uomo di casa. Un giorno lei mi ha preso in disparte, si è seduta davanti a me e mi ha detto che sarebbe stato meglio se fossimo andati via da lì. Rimasi mezz’ora in silenzio e poi dissi “ok, facciamolo. Tu vai, qua ci penso io”. Lei in quel momento non poteva portarsi nessuno“.
Cosa la colpisce in una donna?
Ermal Meta: “D’impatto l’aspetto fisico, ma dietro ci deve essere una personalità forte. Ho un debole per le ragazze divertenti. Se non mi sento stimolato dal punto di vista intellettuale, emotivo, non provo interesse. Di avventure ne ho già avute in abbondanza”.
Il suo concetto di amore?
Ermal Meta: “Non ne capisco molto. L’importante è prima essere amici, volersi bene, poi si può costruire qualcosa. Non sopporto la gelosia, non sono geloso e non mi piace subirla”.
Ricordiamo che potete trovare l’intervista completa su Vanity Fair.