“Il 33 giri in vinile è protagonista di “Every day is a vinyl day”, iniziativa che vuole riscoprire diversi album dei decenni passati. In radio anche il ricordo di Lucio Battisti”
La lunga storia del 33 giri in vinile, evoluzione tecnologica del precedente 78 giri, ha portato al successo grandissimi capolavori della musica nazionale ed internazionale che sono entrati di diritto nella storia della musica, a prescindere dal genere di appartenenza. Oggi i 33 giri non sono più in commercio ma costituiscono un tesoro dal valore inestimabile per coloro che ancora li conservano, o li collezionano, e che a volte li “mantengono in vita” grazie ai giradischi.
Propriol 33 giri in vinile è il protagonista dell’iniziativa “Every day is a vinyl day”, promossa al fine di riscoprire il valore della produzione discografica italiana ed internazionale di Sony. Come avviene questa riscoperta dei brani musicali più belli di sempre? Attraverso le stazioni radiofoniche. Ogni giorno su Radio Capital ci sarà una riproposizione di alcuni degli album musicali che hanno segnato i decenni passati. L’appuntamento è dal lunedì al venerdì dalle ore 16:00 alle ore 17:00- all’interno del programma SettantaOttantaNovanta- e sabato dalle ore 16 alle ore 18:00, all’interno di “Back & Forth”. Radio capital ed il portale online Rockol, sono i media partner ufficiali di “Every day is a vinyl day”.
Tra gli artisti scelti per il palinsesto radiofonico di gennaio ci sono Ivan Graziani, Bob Dylan, Jeff Buckley, George Michael, Miles Davis, Ara e AC/DC. Nella giornata dell’11 gennaio il protagonista di questo revival è stato il disco intitolato “Spirito” (Litfiba). Tra gli interpreti proposti a gennaio la scelta è ricaduta anche su un indimenticato Lucio Battisti. Quest’anno ricorre un importante e tragico anniversario: il prossimo 9 settembre 2018 saranno trascorsi esattamente vent’anni dalla sua prematura scomparsa, avvenuta a causa di un cancro a soli 55 anni.
“Il nostro caro angelo”, nello specifico, è l’ottavo album di Lucio Battisti, pubblicato nel settembre del 1973. Stiamo parlando del secondo album più venduto di quell’anno in Italia, secondo soltanto ad un altro dei suoi lavori (“Il mio canto libero”). Da questo disco provengono il singolo dall’omonimo titolo e “La collina dei ciliegi”. Si tratta di un disco fortemente imbevuto di contenuti sociali e politici che ha segnato una svolta nella musica di Lucio Battisti: è un album più rock rispetto ai precedenti e nelle cui musicalità si fanno spazio strumenti come la batteria elettrica ed i sintetizzatori. Inoltre, l’album segna il primo, importante suo passo verso le coste britanniche. “Il nostro caro angelo” venne in parte lavorato a Londra e successivamente ci furono ancora collaborazioni in tal senso e con artisti stranieri del calibro di Greg Walsh e Geoff Westley.
“Il nostro caro angelo”, a differenza di quanto si possa pensare, non è un titolo pensato per celebrare la paternità di Lucio Battisti (nel 1973 nacque il figlio Luca). Il testo del brano svela, in realtà, una forte vena polemica contro la Chiesa cattolica. Il significato del testo fu spiegato così da Mogol in un’intervista raccolta da Claudio Bernieri: “Il nostro caro angelo è un discorso contro la Chiesa! L’hai sentita? Il nostro caro angelo è l’ideale. Effettivamente è un testo un po’ difficile, però è autentico. Guarda che è semplicissimo, te lo posso spiegare in tre parole: voglio dire che l’ideale dell’uomo è distrutto man mano che si vive, perché è chiaro che chi vive con le ali viene ferito. Allora si mettono i remi in barca e si comincia a fare il discorso del compromesso; qui c’è proprio il tentativo di difendere questo ideale, le ali bianche non servono più. L’uomo condannato da questa Chiesa, visto come un peccatore, oscura sempre di più: è un discorso contro la Chiesa fatto con mezzo milione di copie, è un discorso sociale, assolutamente.”
Per maggiori info potete seguire la pagina di Rockol dedicata all’iniziativa.