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Gazzelle: “Punk” è un’istantanea dal sapore malinconico

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Gazzelle è tornato in studio di registrazione ed ha prodotto qualcosa di unico: il suo secondo lavoro si chiama “Punk” e da oggi, 30 novembre, è disponibile su tutte le piattaforme streaming.

Dopo l’album d’esordio “Superbattito” (2017), il cantautore romano Flavio Paradini, in arte Gazzelle, è finalmente tornato con il suo secondo disco “Punk”.

“Punk” è stato anticipato dai singoli “Tutta la vita”, “Sopra” e “Scintille”; pezzi fantastici che hanno riscosso molto successo con un gran numero di stream su Spotify e di visualizzazioni su YouTube.

La malinconia di Gazzelle

Che questa seconda fatica di Gazzelle, fosse distante da “Superbattito”, era evidente a tutti già dal primo singolo estratto: “Tutta la vita”. Un pezzo maturo e dal sapore malinconico “E cerco nel frigo un ricordo buono da mangiare, e nel pianoforte un respiro da dimenticare” che diventa manifesto generazionale. “Tutta la vita” racchiude in sé, tutti gli elementi che caratterizzano l’album che lo contiene. “Punk” è quindi un disco volutamente malinconico composto da “ballatone” britpop, in cui i protagonisti sono gli strumenti musicali. L’elettronica lascia spazio alla “musica suonata” fatta di chitarre, pianoforte e archi.

L’album come istantanea

Gazzelle lo ha definito un album maturo, i cui suoni derivano da quelli delle band inglesi: dagli Oasis ai Coldplay. È maturo negli arrangiamenti e nell’attenzione, poiché vi è molta più ricerca rispetto al lavoro precedente. È maturato lo stesso Gazzelle, che ha preso coscienza di ciò che rappresenta all’interno del panorama della musica Italiana e ora si dedica completamente e con maggiore consapevolezza alla sua passione. Gli stessi mezzi sono diversi rispetto ai tempi di “Superbattito” che è stato scritto nelle pause tra un lavoro e un’altro del cantautore romano.

“Punk” è un disco unitario composto da nove canzoni che all’ascolto sembrano un solo pezzo, poichè tutte simili. È il risultato di un flusso di coscienza, di un’attimo. Il filo conduttore dell’album è quindi il tempo: scritto di getto nell’arco di in un mese e mezzo, diviene l’istantanea di un preciso momento.

“Momenti in cui vorrei non morire mai, momenti che lo sai, fermano il tempo, momenti che non basta neanche un momento per vivere.”

E se la scrittura ha richiesto poco tempo, la produzione è figlia di un lavoro in studio durato mesi, in cui Gazzelle si è dedicato interamente al capolavoro “Punk”.

Punk però, non è il genere ma l’attitudine con cui Gazzelle ha sviluppato l’album. Non è un disco di musica punk ma è un disco che sa di punk. Punk è l’approccio, poiché la scrittura è avvenuta in totale libertà (di notte) e l’arrangiamento ha seguito la sola volontà di Gazzelle.

“Punk” è un disco libero che non segue regole e secondo Gazzelle, non cerca hit a tutti i costi.

Ascolta “Punk” di Gazzelle su Spotify.

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