Uno dei racconti più fortunati nonché uno degli spettacoli più longevi della storia del teatro italiano, Novecento, viene per la prima volta proposto in una modalità del tutto inedita: brevi capitoli interpretati da Alessandro Baricco si alternano alla selezione musicale di un deejay, Alessio Bertallot.
Il risultato è PLAYnovecento: una vera e propria playlist ascoltabile su Spotify e su tutte le piattaforme a partire dal 18 marzo. Un’idea totalmente nuova, un crossover fra musica in streaming e radio, fra playlist e romanzo, fra DJ e scrittore. Non è un dj set o un’audio lettura. È un’esperienza. Basta solo cliccare su PLAYnovecento.it, e iniziare il viaggio.
Alessio Bertallot sarà presente al Salone del Libro a Torino l’11 maggio dalle ore 17:00 presso la sala “Music n’ Books”, noi abbiamo avuto il piacere di intervistarlo riguardo questo nuovo progetto, ecco le domande che abbiamo posto ad Alessandro Bertallot:
Alessio come ti è venuta l’ispirazione per un’idea geniale come questa di creare una playlist che unisce musica e letteratura?
Alessio Bertallot: Grazie. In realtà credo sia un naturale approdo di tanti “viaggi” esplorativi intrapresi nelle mie esperienze di radio , teatro e streaming. Avevo già provato dei crossover fra musica e letteratura sia da Radio Deejay che da Radio 2 . Poi, durante il mio periodo di direzione artistica di TIMmusic, ( l’unico servizio di streaming musicale italiano), ho introdotto il format della radio-playlist: una forma di playlist che alternava commenti dei dj o interviste, alle tracce musicali. Da quella fortunata esperienza ho pensato di valorizzare il contenuto vocale di questo format, cercando un testo importante che, come una playlist, creasse un mood ed engagement con l’ascoltatore. Lo racconterò con dovizia di particolari venerdì 11 , alle 17 al Salone del Libro di Torino, sala Music’n’Books
Come mai hai scelto proprio Novecento come punto d’inizio di questo progetto?
In realtà ho scelto Alessandro Baricco. Perchè ha scritto testi di grande letteratura, prossimi alla musica , e perchè ha una capacità nel raccontarli e nel leggerli che pochi hanno. E sono stato fortunato che lui abbia accettato di giocare, ( to play… ). Lui poi ha scelto il libro, ma mi sembra quasi sia stata una scelta naturale. Dovevamo cominciare a testare un modello, rappresentare un crossover fra musica e letteratura, e quel libro è forse tra i romanzi italiani, quello che maggiormente evoca la musica.
Era la prima volta che incontravi Alessandro Baricco o vi conoscevate già? Com’è in privato Alessandro?
E’ un signore. e lo dico nel senso nobile del termine. Hai presente la differenza che c’ è fra essere ricco ed essere un signore? Ecco. Quella roba lì. Ci eravamo già incontrati per un esperimento di crossover fra dischi e testi nel mio programma alla Rai, e lui era venuto a fare una lettura di Moby Dick sopra la musica Drum’n’Bass, un’ambientazione ideale per una pagina di quel libro che si apriva su una tempesta. Baricco è rock’n’roll.
Quale frase di Novecento preferisci?
“se quell tastiera è infinita , allora, su quella tastiera non c’è musica che puoi suonare. Ti sei seduto su un seggiolino sbagliato: quello è il pianoforte su cui suona Dio “ Credo sia, una visione profetica, realistica , lucida , dei nostri tempi saturi di possibilità e quindi disorientanti, a volte superficiali.
Quanto tempo ci avete impiegato per avere un prodotto finito?
Lui ha letto tutto in due ore . Io due mesi…di scelte musicali, preparazione, spiegazione , colloqui, ricerche partner, contratti….
E’ quasi passato un mese dall’uscita di questo progetto. Hai in mente di collaborare ancora con Baricco o vuoi puntare a qualche altro scrittore magari non italiano?
Stiamo ragionando di fare un altro paio di esperimenti, uno per l’ Archivio General des Indias , la rubrica che ha tenuto su Vanity Fair, e uno per il suo nuovo libro. Sono forme letterarie diverse dal romanzo , e questo è stimolante perchè richiede soluzioni diverse. Mi piacerebbe che questo format fosse accolto anche da altri scrittori o editori, così come vorrei suscitasse interesse negli “editori” delle piattaforme di streaming. In fondo è una via per dare nuovi orizzonti sia ai contenuti delle piattaforme di streaming, sia alla letteratura. Sono profondamente convinto che quelli che adesso consideriamo “ piattaforme di streaming “ siano molto di più : sono i nuovi media. Sarà naturale che allarghino la loro funzione. Forza, proviamoci.
Quale libro sogni di poter “mixare” con musica e letteratura?
Forse un libro che sia stato scritto in forma di “flusso di coscienza” , che in qualche modo simile al flow che una playlist può offrire. Ma è molto interessante anche questa sfida di armonizzare una playlist di testi brevi, come L’Archivio General, con una playlist di dischi. Una cosa modulare che può essere aggiornata e trasformarsi nel tempo.