Fred De Palma si toglie i vestiti da rapper e torna con il suo nuovo album “Uebe”: scopriamo insieme il cambiamento dell’artista e analizziamo il suo ultimo lavoro.
Si intitola Uebe il nuovo album di Fred De Palma, il rapper torinese diventato famoso negli ultimi anni per via delle sue eccezionali hit estive. Due anni dopo Hanglover, il suo primo, embrionale progetto dedicato alla rivalsa del reggaeton, l’artista è dunque tornato puntando ancora di più su suoni latini e leggeri, accantonando forse definitivamente la sua vena rap.
Durante un’intervista rilasciata per Radio Italia, il cantante ha discusso l’idea dietro l’album, dichiarando:
“Questo disco è nato dalla voglia di trovare un’identità musicale. Per questo motivo penso che chi l’ha ascoltato ha potuto capire che ha un’unica direzione, quella della musica latina e del reggaeton. Credo che sia anche la forza di questo album”.
Il nuovo disco presenta principalmente collaborazioni femminili. Oltre all’ormai celebre Ana Mena, presente in 3 tracce su 12, fanno la loro comparsa anche la rapper Baby K e la giovane stella messicana Sofia Reyes. Per chiudere c’è spazio anche per qualche nome di punta delle scena italiana: sono presenti infatti il rapper milanese Emis Killa e i due colleghi e amici torinesi Shade e Boro Boro.
Fatti così (Intro) (2:04). Il brano di apertura dell’album imposta subito la linea musicale che guiderà l’ascoltatore fino alla dodicesima traccia. Fatti così parla di una storia d’amore, sfruttando appieno il beat reggaeton del talentuoso Congorock. Fred De Palma scrive: “Tu dici che sono come una droga/Tra noi c’è chimica anche senza le sostanze/Ma non riesci più a smetter di vedermi ancora/Anche se mi vedi insieme ad altre siamo fatti così“. La traccia parla dell’infedeltà, della forte personalità del rapper e di tutto quello che ha conquistato negli anni. Il testo però, a differenza della musica, passa in secondo piano e fallisce nel tentativo di raccontare una semplice storia.
Il tuo profumo (feat. Sofia Reyes) (2:41). Il secondo pezzo è confezionato per diventare il prossimo successo della cosiddetta “musica usa e getta”. Sopra il beat latino di Takagi & Ketra, due che sanno come si costruisce una hit, Fred De Palma rappa tutto i luoghi comuni possibili: “Ero la perla tua e tu la perla mia/Ora tu per la tua e io per la mia/Ti giuro non capisco se è colpa mia/Ti giuro non capisco se è nostalgia“. Nonostante il buon ritornello di Sofia Reyes però, la traccia sembra non decollare mai, ma anzi impallidisce di fronte ai recenti featuring con Ana Mena.
Bahamas (feat. Emis Killa) (3:09). Se da una parte Fred ha esattamente capito ciò che vuole, dall’altra Emis Killa continua a seguire un percorso più confusionario che mai. Il rapper milanese, dopo un album di grande successo come Mercurio, ha deciso di tornare alle origini con Terza Stagione, vendendo meno ma ricalcando la sua storia da street rapper. Tenere un piede in due scarpe può essere difficile, e conquistare il rispetto dei puristi riuscendo comunque a vendere lo è ancora di più. In Bahamas Emis Killa riporta i suoni già testati con Tijuana, confezionando una strofa in linea con la semplicità del pezzo, ma continuando a non esprimere una propria identità. Bene Fred De Palma e buono il ritornello.
Una volta ancora (feat. Ana Mena) (2:54). La vera hit dell’album segue tutti i canoni dei più classici successi spagnoli e sud americani, ma conserva la propria identità italiana con grande dignità. Il pezzo spinge molto sui suoni reggaeton ed a tratti diventa quasi una bachata, non è quindi una sorpresa che sia diventato uno dei più grandi successi dell’estate 2019.
Mano x mano (3:02). Mano x mano è una traccia decisamente valida, soprattutto perché prova a sperimentare qualcosa di nuovo. Il beat di Zef è certamente poco originale, ma provando a spingere molto sul ritornello e lasciando il giusto spazio al drop, la canzone si trasforma in qualcosa di decisamente interessante dal punto di vista sonoro. Uno dei punti più alti dell’album.
Uebe (feat. Boro Boro) (3:22). La titletrack vede la presenza di Boro Boro, la stella di Money Rain e Lento (feat. Mambolosco). I due rapper torinesi parlano delle proprie radici, di quello che hanno vissuto e dei problemi che li hanno accompagnati fino all’improvviso successo. Riguardo al termine “uebe” lo stesso Fred De Palma ha ammesso che: “non significa nulla, l’ho inventata come sostitutivo di “baby” perché penso che suoni bene“. Uebe è quindi la novità, un termine che esprime il cambiamento, la voglia di fare qualcosa di nuovo. La traccia, in conclusione, è sicuramente una delle più funzionali del disco.
Sincera (3:10). Riguardo a Sincera, Fred De Palma ha dichiarato: “Sincera è una rivincita su me stesso, con il successo di D’Estate Non Vale ho avuto modo di prendermi un momento di riflessione e guardarmi negli occhi con sincerità, dopo tanto tempo mi sono risentito a casa e con un’idea più chiara di quella che sarebbe stata la mia arte. […] Sono di nuovo pronto per farvi ballare e divertire, ma sono anche finalmente in pace, deciso nel mostrarvi un po’ più di quello che è Fred”. La traccia cerca quindi di spingere il reggaeton fuori dalla classica nomea di “genere estivo”, trattando temi più seri e ragionati.
Sku Sku (feat. Shade) (2:32). Shade non calza a pennello con la musica latina, ma dà il meglio quando si parla di musica leggera. Sku Sku è questo, una storia di bevute, raccontata dal POV di ognuno dei due artisti. La traccia è breve e divertente, funziona il beat di Zef.
D’Estate non vale (feat. Ana Mena) (2:38). Il percorso latino di Fred De Palma parte soprattutto da qui. D’Estate non vale è il primo, vero successo internazionale del rapper, dopo i comunque ottimi risultati conseguiti con Stanza 365 e Il cielo guarda te. Questa traccia non appartiene a questo album ed è stata probabilmente inserita con il solo scopo di dare un boost alle vendite, ma rimane comunque importante dal punto di vista affettivo, in quanto segna l’inizio del cambiamento per l’artista torinese.
Dio benedica il reggaeton (feat. Baby K) (3:26). Un inno al reggaeton da parte di Fred De Palma e Baby K è d’obbligo, visto quanto questo genere ha significato per i due ex rapper. Il testo è chiaramente banale, e mette per lo più in risalto l’eccellente base di Congorock.
Non dirmi che ti manco (Outro) (1:48). Non dirmi che ti manco suona come un pezzo di Lettera al successo, soprattutto visti i temi trattati. La traccia soffre immensamente la breve durata, e sembra non riuscire ad esprimere appieno il suo potenziale.
Se Illuminaba (2:54). Se Illuminaba è la versione spagnola di Una volta ancora, inserita dopo l’outro con il solo scopo di allargare il bacino di ascoltatori. Farla uscire come singolo, probabilmente, sarebbe stato più rispettoso verso l’album stesso.
Giudizio Finale: Per giudicare Uebe bisogna innanzitutto accettare il cambiamento subito da Fred De Palma, passato ormai da rapper a cantante puro. Uebe non ha tracce introspettive, nonostante ci provi, e non ha tracce commercialmente valide, esclusi i tre successi già pubblicati precedentemente come singoli. L’album rimane un passo avanti rispetto ad Hanglover, ma non abbraccia appieno le potenzialità del nuovo genere musicale, risultando a tratti dimenticabile.
Voto Finale: