Recensione Album

Mecna & Sick Luke, Neverland: la RECENSIONE traccia per traccia

Il rapper e cantautore italiano Mecna rinnova il sodalizio con Sick Luke e propone “Neverland”, ecco come abbiamo valutato la nuova raccolta della “strana coppia”

Se qualche anno fa qualcuno ci avesse detto che nel 2019 avremmo sentito un album realizzato da Mecna e Sick Luke probabilmente l’avremmo preso per pazzo. Del resto sarebbe venuto spontaneo chiedersi: “Cosa accomuna un rapper dal sound Soul/R&B e un producer che deve il suo successo alla trap?”, dopo la pubblicazione del singolo Akureyri però, le domande sono decisamente venute meno e l’interesse verso quella che avrebbe potuto rivelarsi come una stimolante raccolta di inediti ha iniziato a crescere.

Neverland, questo il titolo dell’album, si propone quindi come un progetto ambizioso e innovativo, nato dalla volontà di sperimentare su qualcosa di lontano dalla propria comfort zone. Sick Luke durante un’intervista ha dichiarato quanto segue:

Ci siamo sempre trovati a fare produzioni lontani dai nostri mondi. Il genere che Mecna fa su questo disco è completamente diverso da quello che ha già fatto. Ci sono pezzi più rock, anche gospel.. insomma è un album in cui c’è un po’ di tutto“.

Neverland presenta delle collaborazioni solo in tre tracce su dieci. Rispetto ai featuring il duo ha dichiarato: “Abbiamo deciso di chiamare chi ci piaceva, senza stare a pensare all’hype o agli streaming“. Tra i partecipanti spiccano il rapper napoletano Luchè, Tedua, CoCo e gli PSICOLOGI.

Fuori Dalla Città (4:28). Il brano di apertura dell’album suona molto come un pezzo di Laska o Blue Karaoke, i due album più riusciti di Mecna. Durante la prima strofa il rapper coglie l’occasione per citare il suo meraviglioso pezzo “31/09”, scrivendo: “Parlando sempre di com’è, di come sarebbe/ho poi dimenticato quando finisce settembre/ti ho regalato le rose come un diciottenne/che non ho avuto la testa di organizzare niente“. Durante l’ascolto è comunque difficile non notare le similarità con “Non Dovrei Essere Qui”, una traccia omogenea soprattutto nei suoni. Fuori Dalla Città è il classico brano invernale da ascoltare con le cuffiette in una giornata di pioggia, privo di un’identità propria ma indubbiamente godibile.

Neverland (feat. Marïna, PSICOLOGI, Voodoo Kid e AINÉ) (4:35). Secondo quanto dichiarato da Mecna, Neverland “prende proprio l’idea dell’isola che non c’è. È un posto che non esiste un esperimento che ci ha condotto all’esplorazione di luoghi sconosciuti“. Non a caso la titletrack è anche una delle migliori tracce dell’intero album. Tra gli invitati speciali spiccano decisamente Drast degli PSICOLOGI e Voodoo Kid, protagonisti con due splendide strofe. Il più grande pregio del brano comunque rimane quello di non cadere nella trappola del “mettere tanti polli in un solo pollaio”, problema che avrebbe potuto trasformare in un’accozzaglia di strofe quella che invece suona come un traccia coesa e ordinata.

Si Baciano Tutti (feat. CoCo) (2:50). Si Baciano Tutti suona come una critica sociale rivolta a tutte le coppie che ostentano il loro amore sui social network. Mecna scrive. “Si baciano tutti in queste ore, mille like e poi si mandano affanculo nelle storie/a te che non ti è mai fregato quasi nulla di ‘ste cose/quando hai il cellulare in mano è per mandarmi qualche cuore“, sottolineando che il suo amore è privato, lontano dai riflettori. CoCo, nuovo alias del rapper Corrado, duetta con Mecna nel ritornello. Bene anche la produzione di Sick Luke.

Se Apro Gli Occhi (3:13). Se Apro Gli Occhi presenta due strofe molte brevi in cui Mecna parla di una storia d’amore: “Ricordo quell’effetto che sale/rischiavo di non sentirlo più/sapevo che la droga fa male/ma mai come mi hai ridotto tu“. La traccia è ripetitiva, punta molto su bridge e ritornello e non sfrutta il buon beat di Sick Luke.

Akureyri (4:17). Basta il nome per capire quale sarà il mood di Akureyri, la traccia che ha convinto Mecna e Sick Luke ad avviare una collaborazione culminata nella realizzazione di questo album. Akureyri è una fredda città dell’Islanda settentrionale, l’ambiente perfetto per il malinconico cantante pugliese. In questo brano Mecna prosegue il lavoro iniziato in Blue Karaoke, cercando di mettere su carta le parole che da una vita cerca di tirare fuori. Solitudine, malinconia, delusione e accettazione sono i termini chiave di questa canzone, che vanta trai suoi più grandi pregi quello di riuscire ad arrivare a qualunque tipo di ascoltatore.

Perdo La Testa (4:17). I BPM si alzano con Perdo La Testa, la canzone che apre ufficialmente la seconda metà dell’album. Rispetto alla leggerezza di questa traccia, Mecna ha dichiarato: “Diciamo che in quest’ultimo periodo ho cercato di essere meno malinconico. E poi, con Sick Luke di fianco, era facile abbracciare un mood più giocoso e leggero“. Perdo La Testa si allontana leggermente dallo stile del cantante, ma non riesce comunque a trovare una propria identità e finisce per piazzarsi a metà strada tra un pezzo serio e un pezzo leggero.

​Non Dormo Mai (feat. Luchè, Tedua e Generic Animal) (3:49). Se il “rap poetico” potesse essere rappresentato da alcune canzoni italiane, una di quelle sarebbe sicuramente Non Dormo Mai. Luchè sceglie di non tirare fuori gli artigli e si lascia accompagnare dall’originale beat di Sick Luke, risultando forse leggermente poco ispirato ma comunque efficace. Fa bella figura anche Tedua, decisamente a suo agio con tracce di questo tipo, mentre qualche perplessità la lascia Generic Animal, ridotto a comparsa durante i due ritornelli.

Canzone In Lacrime (5:23). Canzone In Lacrime è la traccia che tutti aspettavano: quella lunga, intensa, introspettiva. Durante un’intervista concessa a Rolling Stones, Mecna ha dichiarato: “È una cosa che la gente mi dice spesso: “Non vedo l’ora di ascoltare i tuoi pezzi per piangere”. Da un lato fa strano, ma ora che mi ci sono abituato capisco cosa intendono. Io per primo, quando ascolto un album di Frank Ocean, aspetto con ansia quelle due o tre canzoni intense e piene di pathos. È il motivo per cui mi sono affezionato a lui, e i pezzi tristi sono il motivo per cui molti si sono affezionati a me. Quindi, se volete piangere, vi faccio piangere!“. Canzone In Lacrime cita palesemente Song Cry di Jay-Z e suona esattamente come i più grandi successi dell’artista.

Pazzo Di Te (3:01). Dopo una carriera passata producendo la Dark Polo Gang (clicca QUI per leggere la nostra recensione di Trap Lovers) e altri artisti New School, è interessante vedere Sick Luke al lavoro su un brano come Pazzo di Te. La traccia racconta di una semplice storia d’amore finita, vissuta da Mecna tra ricordi e rimpianti: “Ma non volevi stare più con me/io che ho asciugato le tue lacrime/che hanno il sapore di chi non si pente/cercando scuse tra le frasi/e l’imbarazzo di chi scappa sempre“. Il brano, scelto dai due come primo singolo di lancio, è tanto semplice quanto godibile.

: ( (4:27). “Emoji Triste”, così si legge il titolo dell’ultimo brano di Neverland, è decisamente meno deprimente di quanto ci si aspetterebbe. Mecna rappa delle sue difficoltà, della stanchezza e del conforto che trova nell’amore. Nell’ultimo minuto c’è spazio anche per Sick Luke, che fa la sua comparsa tramite alcuni “messaggi vocali” atti a motivare l’ascoltatore.

Giudizio Finale: Nonostante sia composto da appena dieci tracce, Neverland è un album inaspettatamente longevo. Il progetto nato dall’unione artistica di Mecna & Sick Luke cattura l’ascoltatore con canzoni totalmente distanti dal concetto odierno di “musica usa e getta”, finendo per richiedere più e più ascolti prima di essere completamente compreso. Neverland non è un album “complicato”, né vanta un budget astronomico, ma sembra non finire più e non bastare mai. Il nuovo CD del duo non è perfetto ma è ambizioso, e nonostante non riesca a scalzare Laska dal trono che sovrasta tutti gli altri lavori di Mecna, riesce comunque a presentarsi come una boccata d’aria fresca in un’annata decisamente al di sotto delle aspettative.

Voto Finale:

Alessandro Digioia

26, studente universitario presso il Campus Luigi Einaudi di Torino. Scrivo occasionalmente di sport, cinema, videogiochi, musica e attualità.

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Alessandro Digioia

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