Recensione Album

Vegas Jones, La Bella Musica: la RECENSIONE traccia per traccia

Il rapper classe 1994 Vegas Jones annuncia il suo ritorno nel rap game con l’uscita de “La Bella Musica”, il suo secondo album ufficiale.

Milano, 17 ottobre 2019 – Vegas Jones annuncia l’uscita de La Bella Musica, il suo nuovo album ufficiale pronto a debuttare dopo circa un anno e mezzo di assenza dalla scena. Certo qualcuno potrebbe asserire che il featuring con il rapper polacco Zabson e la successiva collaborazione con Emis Killa non giustificherebbero l’utilizzo della parola “assenza”, così come la recente pubblicazione dell’ottimo singolo Puertosol. Per un rapper come Vegas Jones però si tratta di briciole, apparizioni di relativa importanza che lasciavano presagire proprio al possibile annuncio di un nuovo album, con cui riprendersi la scena dopo il mezzo flop di Bellaria.

Fermi tutti, non intendiamo certo ritrarre Bellaria come un “brutto album”, viste anche le vendite stellari e il generale apprezzamento della critica. Innegabilmente però, il primo lavoro originale del rapper faticò a soddisfare le altissime aspettative createsi dopo il rilascio dei due potentissimi singoli d’anticipo: Yankee Candle e Malibu.

La Bella Musica dovrebbe quindi rappresentare un ritorno più maturo, ponderato e coraggioso. Durante un’intervista concessa pochi giorni fa del resto, Vegas Jones descrisse così il suo nuovo lavoro:

Il disco l’ho scritto in un grande momento di cambiamento personale. Ho viaggiato tanto e ho imparato ad apprezzare la vita in sé, in tutta la sua semplicità. L’album mette a fuoco alcuni valori in cui credo e che mi fanno sentire più forte: amicizia, rispetto verso le mie origini, desiderio di diventare ricco dopo tanti anni di nulla. La musica per me è come un diario in cui annoto i miei pensieri“.

La Bella Musica è un lavoro composto da 14 tracce, di cui 13 inedite. Il rapper ha deciso di affidarsi unicamente a se stesso, con l’unica eccezione rappresentata dalla traccia numero tre, in cui potremo ascoltare anche Fabri Fibra. Le produzioni sono state affidate principalmente alla coppia Boston George/Joe Vain e al talentuoso Andry The Hitmaker.

DM (1:35). La prima traccia dell’album è DM, una intro composta da circa trenta secondi di pura strumentale seguiti da una buonissima prima strofa. Sulla base di Boston George e Joe Vain, il rapper scrive: “Mi chiedono: “a che pensi quando lo scrivi?”/ Se penso a spaccare o fare un milione/ Io penso ai peccati e alla redenzione/ Per me ogni rima è una confessione“, ponendo l’accento sulla profondità di alcuni suoi testi. Direct Message ricalca il messaggio generale dell’album, ovvero la voglia di mostrare una maturità acquisita, una crescita sia personale che musicale. Traccia assolutamente promossa.

Crème De La Crème (2:59). Crème De La Crème parte fortissimo, complice la meravigliosa base scelta dal trio. Il pezzo perde qualcosa durante il ritornello, ma torna immediatamente nel mood con un’ottima seconda strofa. Farla il live sarà massacrante, ma la traccia in cuffia suona egregiamente.

Presidenziale (feat. Fabri Fibra) (3:35).Ho voluto Fibra perché era l’unico che potesse davvero impreziosire il brano“, così Vegas ha giustificato la presenza dell’unico featuring del suo album. Questa sentenza però non è completamente vera almeno per due ragioni. In primis lo mood americano del pezzo non richiede chissà quale capacità per essere compreso, per questa ragione sullo stesso pezzo sarebbero suonati ugualmente bene rapper come Gemitaiz, Marracash, Guè Pequeno o, volendo cercare qualcosa di più “nuovo”, anche Izi. Il secondo motivo è che la strofa di Fabri Fibra è tutt’altro che indimenticabile. Bella la citazione a Vendetta di Marracash: “Io non sono un boss, io sono un leader“. Traccia sufficiente.

Se Piove Gradina (3:01).  Vegas Jones danza su un’altra base a metà tra old e new school del duo Boston George/Joe Vain. Se Piove Gradina tratta temi abbastanza importanti e segna un cambio di direzione dopo lo sfacciata traccia numero tre, ma non riesce a far dimenticare i problemi di flow dell’artista, sempre e costantemente deciso ad utilizzare lo stesso “stampo” per costruire i suoi pezzi. Il testo comunque sottolinea l’importanza della “ricerca della positività” e la necessità di trovare sempre una soluzione.

Follia Del Mattino (2:50). La traccia numero cinque ha delle sonorità più “calde” e prova a fare qualcosa di nuovo, per lo meno nella costruzione del ritornello. In “Follie Del Mattino” Vegas esprime la propria gratitudine verso chiunque gli sia stato accanto prima del successo, scrivendo: “Lei mi sta affianco da quando Vegas non c’era mo/ Offro la cena sia a lei, sia a mamma, sia ai bro“. Il pezzo risulta abbastanza godibile al primo ascolto, ma mai completamente convincente.

Solido (3:14). Solido suona come la prima, grande traccia dell’album. Vegas Jones sembra parlare a se stesso e ai suoi fan quando rappa: “Sii positivo sii solido/ Stai motivato e col cuore puro/ Non ti voltare per niente al mondo/ Infami e finti vanno a fanc**lo“. Il pezzo non brilla per originalità ma presenta tutte le caratteristiche che hanno reso grandi le migliori hit di Vegas Jones: una buona base, un testo semplice e diretto ed infine una buona serie di incastri. Traccia promossa.

Today (3:27). L’intermezzo dell’album è rappresentato da Today, uno dei singoli più impattanti. Il pezzo suona sia come un inno alla vita che come uno sfogo rabbioso per chi non c’è più. La traccia del resto è stata scritta nel giorno del funerale di un caro amico dell’artista.

Palme & Cemento (2:53). La seconda metà del CD si apre con Palme & Cemento, una traccia in cui il testo si perde spesso nella creazione di analogie verso i protagonisti del titolo. Vegas Jones si definisce soddisfatto dei traguardi raggiunti e ricorda le sue origini: “Ogni palma che vedi è nata dal cemento/ Per questo se l’ho preso me lo tengo stretto“. Seconda strofa decisamente superiore alla prima.

Penthouse (2:01).  Penthouse è il nome dello studio di registrazione creato dal rapper, qui omaggiato con un singolo purtroppo non all’altezza. La durata esigua non aiuta a far sparire il sospetto che si tratti di un semplice riempitivo.

Baby Girl (2:48). Sulla produzione di Andry The Hitmaker Vegas Jones propone Baby Girl, una delle poche tracce d’amore del disco. La prima strofa alza decisamente le aspettative, soprattutto per via di un testo decisamente più ponderato di quello presente nell’ultimo pezzo. Il ritornello e una seconda metà non all’altezza però, finiscono per tagliare prematuramente le gambe a quella che avrebbe potuto essere una delle tracce più riuscite dell’album.

Settebello (3:08). Il flow dell’artista in Settebello è finalmente più piacevole, ed arrivati a questo punto dell’album un po’ di originalità sembra davvero essere una manna dal cielo. Testo promosso, ma il vero protagonista è il beat di Boston George e Joe Vain.

Supercar (3:01). A proposito di originalità, Supercar richiama tantissimo il periodo degli anni 70/80, soprattutto grazie alla batteria di Andry The Hitmaker. Vegas Jones si sente felice sulla sua Supercar, un’auto conquistata dopo una vita di sacrifici, e nonostante approcci il successo con un cauto ottimismo, riconosce il raggiungimento di alcuni obiettivi.

La Bella Musica (3:02). La titletrack è anche la penultima traccia del disco. Vegas rappa sul piano dei due beatmaker, ricordando tutti i sacrifici passati e le difficoltà superate per ottenere il meritato successo. La Bella Musica è quasi una riflessione, un ragionamento intimo e solitario dell’artista.

Puertosol (3:10). L’album chiude i giochi con la traccia numero 14, Puertosol. Intriso di disciplina e ambizione, il pezzo evidenzia al massimo tutte le grandi qualità del rapper, impegnato in una vera e propria lezione di metriche e flow. Puertosol funziona dalle strofe al ritornello e ricorda moltissimo le migliori tracce di Vegas come Malibu, Yankee Candle o Trankilo. Qualcuno potrebbe lamentarsi anche qui per via dell’eccessiva ridondanza, ma in fondo sono proprio questi i tipi di pezzi “sicuri” su cui il rapper ha costruito la sua carriera, tracce che nel bene o nel male sono sempre risultate impattanti e godibili all’ascolto.

Giudizio Finale: La Bella Musica è, indubbiamente, un passo avanti per il rapper di Cinisello Balsamo. Vegas Jones non si scrolla di dosso Bellaria, ma anzi lo utilizza come trampolino di lancio per raggiungere un livello successivo, il cui passaggio è perfettamente rappresentato dal singolo Puertosol. La Bella Musica è molto maturo e a volte sorprendentemente profondo, ma non riesce purtroppo a sopperire a quei gravi problemi di originalità e musicalità che l’artista continua a trascinarsi dietro da inizio carriera. L’album passa spesso dall’ottimo al ridondante, ma nonostante i difetti riesce per lo meno a tenere alta l’attenzione fino alla quattordicesima e ultima traccia.

Voto Finale:

Alessandro Digioia

26, studente universitario presso il Campus Luigi Einaudi di Torino. Scrivo occasionalmente di sport, cinema, videogiochi, musica e attualità.

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Alessandro Digioia

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