Ogni concetto è legato in modo intrinseco alle persone, abbraccia il loro vissuto sviluppa significato più viene assorbito, espande le sue radici semantiche a ciò che circonda il suo fulcro, il suo seme, cresce verso la luce quanto più lo spirito si eleva, fino a un momento, un luogo, un esatto istante in cui concetto e uomo divengono una cosa sola, arte.
Perchè RI?
Ri nella lingua italiana non è altro che un prefisso che anticipa le azioni dandogli valore iterativo, di ripetizione, una sorta di riscatto concettuale, un dono di una seconda vita.
Come le parole affiancate e rimesse in vita da questo morfema anche i due artisti non sono altro che idee seguenti del medesimo destino.
La copertina è molto simbolica, sfiora l’allegoria cristiana e contemplativa in un orizzonte fatto di luce e mare, lo stesso mare che nasconde e palesa il titolo-rebus di questa immagine RI-MARE.
4 sono gli elementi chiave:
– La prima figura metà uomo metà albero, radicata a radici, con braccia di cristo e sguardo decadente, messa in ombra dalla sua stessa espressività, quindi un espressività oscura in contrapposizione con la figura del sole.
La seconda figura sempre metà uomo metà albero è invece una sorta di evoluzione/elevazione della prima figura, una figura che ricerca la luce ed è crescente verso di essa, un innalzamento spirituale.
La terza figura è il sole, la luce, il punto di arrivo, “il momento e il luogo in cui l’uomo e l’arte divengono la stessa cosa” l’aspirazione massima dell’artista.
La quarta figura è il mare, la profondità, il palpabile infinito, lo sfondo senza fondo, l’emotività racchiusa da onde che formano parole, il mare dei concetti, il luogo dove nessuno ha i piedi per terra e in cui tutti sono in balia del flusso che scorre.
Il progetto come già anticipato nel precedente articolo sul 2°Atto, ha una sorta di progetto nel progetto in cui vengono dedicate 3 canzone ai 3 momenti dell’arte, isolamento, creazione e condivisione, gli stessi 3 concetti sono ripresi dalle 3 figure in maniera metaforica, la staticità/buio, la volontà di aspirare alla luce, e il divenire luce che irradia tutto ciò che si trova al di sotto.
Legati da una forte amicizia i due rapper Davide Borrelli e Loue G hanno cercato di creare un progetto coerente dall’inizio alla fine per quello che riguarda il sound, che passa da sonorità newyorkesi (una voce dall’alto) a sonorità molto più west (64) fino ad un brano totalmente trasversale come il 2°atto.
Un album prettamente rap che scende a pochi compromessi in cui i due artisti hanno mostrato tecnica, dialettica, spessore lirico e capacità di elaborare e approfondire temi complessi e metterli sui quarti.