Se n’è andato dopo aver lottato contro il Coronavirus. Luis Sepúlveda, scrittore e giornalista cileno famoso in tutto il mondo per le sue opere, prima fra tutte “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, aveva 70 anni.
Luis Sepúlveda, ci ha lasciato il grande scrittore cileno
Non ce l’ha fatta Luis Sepúlveda, lo scrittore cileno rifugiato in Francia e famoso in tutto il mondo per Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare. Ha accompagnato l’infanzia di tutti con la storia di quest’amicizia, diventata poi un cartone animato, regalando ad ogni bambino il coraggio di volare. Aveva 70 anni e forse molto ancora da raccontare, ma il Coronavirus l’ha portato via dall’Ospedale di Oviedo in cui era ricoverato da febbraio.
Scrittore, giornalista, attivista, ecologista
Luis Sepúlveda non è stato solo l’autore per bambini. Rifugiato politico, ecologista, combattivo, ha raccontato le sue battaglie anche attraverso le opere, facendo arrivare la sua voce profonda in ogni parte del mondo. Arrivato in Francia dopo un bel vagare e dopo gli anni di attività politica in Cile, in cui era finito in carcere sotto il regime del generale Pinochet, ha esordito nel 1989 con Il vecchio che leggeva romanzi d’amore. Dedicato a Chico Mendes, il libro raccontava la sua esperienza nella foresta amazzonica con gli indios Shuar. Il secondo romanzo, Il mondo alla fine del mondo, conteneva tutto quello che gli era accaduto mentre era su una nave di Greenpeace, organizzazione di cui faceva parte dagli anni Ottanta. Il viaggio che l’ha portato in Europa, così come l’attivismo politico, Sepúlveda l’ha raccontato in La frontiera scomparsa: Argentina, Bolivia, Perù, Ecuador, la strada verso la libertà.
Luis Sepúlveda ha unito la sua vita alla letteratura ed ha accompagnato i cuori di diverse generazioni alla scoperta del mondo. Continueremo a leggerlo, da bambini e da grandi. Continueremo a ricordare il suono della sua voce. Ricominceremo a viaggiare, anche per lui.