Approfondimenti

I 10 migliori videogames ispirati a H.P. Lovecraft

L’universo di H.P Lovecraft è stato di ispirazione per moltissimi giochi da tavolo, libri ma anche videogiochi. La trama di moltissimi titoli rievoca, direttamente o indirettamente, le tematiche inquietanti e le creature malvagie nate dalla fantasia dello scrittore americano. Abbiamo percio provato a stilare una piccola classifica dei titoli più imperdibili nel mondo dei videogames liberamente ispirati alle idee dello scrittore di Providence.

10 – Conarium

Conarium è un gioco sviluppato da Zoetrope Interactive, ed è quello che potremmo definire come un horror dalla trama strutturata come un puzzle, che include fondamentalmente elementi psicologici. In questo caso parliamo di un gioco che non si ispira ad una mitologia lovecraftiana quanto più ai temi trattati nel romanzo Alle montagne della follia. Il giocatore veste i panni del personaggio di Frank Gilman il quale si ritroverà in una stanza con rumori  e luci inquietanti. Completamente privi di ricordi ci ritroveremo a vagare in una misteriosa base nell’Antartico, smarriti e isolati. Ad accompagnarci la sensazione costante che ci sia qualcosa che non va. Man mano che l’esplorazione procede il protagonista si ritroverà trasportato in una serie di visioni oniriche sempre più forti, e nel contempo dovrà scoprire numerosi segreti, evitando strane creature che infestano l’ambiente.

9 – Amnesia: The Dark Descent

Amnesia: The Dark Descent è un videogioco del 2010 prodotto da Frictional Games. Si tratta di titolo di genere survival horror ambientato nel misterioso Castello di Brennenburg. Il giocatore veste i panni di Daniel, un giovane inglese che si risveglia in una sala buia del castello senza alcuna memoria. Le uniche cose che ricorda sono il suo nome, il fatto di provenire da Londra, e soprattutto la costante convinzione di essere cacciato da qualcosa. Questa impostazione di inquietudini dovute alla memoria e il mistero degli ambienti che ci circondano viene ispirata dal racconto di Lovecraft intitolato L’estraneo. Questa conclusione si trae anche dal fatto che Frictional Games omaggia spesso nei propri prodotti diverse opere dello scrittore. 

8 – Alone in The Dark

Alone in the Dark è un videogioco del 1992 ideato distribuito da Infogrames, e funge da primo capitolo della celebre serie omonima. Si tratta, in effetti, di uno dei primi esempi di gioco investigativo survival horror, genere che ha reso popolarissimo il franchise di Resident Evil. La storia narra le vicende di un giovane investigatore chiamato in una misteriosa villa ad indagare sulla morte del proprietario. La trama e le atmosfere del gioco sono ufficialmente ispirate alle opere di Lovecraft, infatti lo stesso scrittore viene citato nei ringraziamenti. In particolare, nella biblioteca dell’eccentrico Jeremy Hartwood, morto in circostanze misteriose, il giocatore può trovare il Necronomicon e il De Vermis Mysteriis, i libri antichi che appaiono spesso nelle opere di Lovecraft, custodi di una conoscenza arcana. Inoltre diverse creature presenti nel gioco sono modellate proprio sulle descrizioni dei Grandi Antichi del pantheon lovecraftiano.

7 – Call of Cthulhu: Shadow of The Comet

Shadow of the Comet è un’avventura grafica sviluppata nel 1993 da Infogrames. Si basa ufficialmente sui famosi Miti di Cthulhu, ed è il secondo della trilogia di videogiochi ispirati a Lovecraft, di cui il primo è il già citato Alone in the Dark. Il Ciclo di Cthulhu rappresenta la parte più conosciuta dell’opera di Lovecraft, in cui viene delineato con maggior rigore tutto l’universo cosmico nato dalla fantasia dell’autore. Il gioco, ambientato nel 1910 in un villaggio del New England, vede come protagonista il giovane reporter John Parker, che si reca in questa misteriosa località con l’idea di osservare e a fotografare il passaggio della Cometa di Halley, ma si ritrova coinvolto in una serie di circostanze misteriose che lo condurranno, nel corso delle varie indagini a scoprire nientemeno che la presenza di una setta di adoratori di Cthulhu, l’entità più legata anche oggi al nome di Lovecraft. Il protagonista avrà quindi il compito di di fermare i piani della setta prima che sia troppo tardi.

6 – Necronomicon

Anche Necronomicon è un videogioco di genere avventura grafica a tema horror sviluppato da Cryo Interactive Entertainment nell’anno 2001. Il gioco fu sviluppato per Microsoft Windows System e la console più in voga dell’epoca: la Playstation 2. Il gioco inizia nella casa di William H. Stanton, un uomo fortemente ossessionato dall’occultismo. Egli conduce un’esistenza tranquilla fino a che il suo vecchio amico, Edgar Wycherly, non bussa alla sua porta. Edgar sembra diverso, si comporta in modo molto sospetto, e consegna a William uno strano triangolo di metallo pregandolo di non darlo a nessuno, compreso lui stesso, anche se dovesse chiederlo indietro, essendo già consapevole di essere sulla soglia della follia. La trama del gioco  è ispirata stavolta al romanzo fantasy horror intitolato: Il caso di Charles Dexter Ward in cui il protagonista viene a conoscenza di alcuni segreti dei propri avi e finisce a causa di questi per perdere completamente la ragione e diventare ossessionato dal mondo dell’occulto.

5 – Innsmouth no Yakata

Insmouth No Yakata, noto anche come Insane Mouse Mansion , è un survival-horror pubblicato esclusivamente per il Virtual Boy, una console meno nota sviluppata da Nintendo. Può risultare poco conosciuto dai non appassionati del genere perché è stato pubblicato solo in Giappone. Il giocatore deve impersonare un detective privato che nel 1922 viene ingaggiato per recarsi in una foresta presumibilmente infestata per recuperare il Necronomicon all’interno di una villa. Dopo aver recuperato il libro, però, il protagonista si ritrova intrappolato mentre l’interno della villa cambia e i misteriose creature iniziano a manifestarsi. L’obiettivo finale è trovare la chiave di Doman e portarla fuori dalla villa con il libro. Anche in questo caso gli elementi dell’opera di Lovecraft vengono messi in primo piano, primo fra tutti lo pseudobiblium, l’ambientazione isolata e solitaria e il protagonista vittima di essenze maligne da cui deve difendersi evitando di perdere la ragione.

4 – Call of Cthulhu: Dark Corners of the Earth

Call of Cthulhu: Dark Corners of the Earth è un videogioco del 2005 sviluppato e prodotto dal connubio di Bethesda, Headfirst Production e Ubisoft.  Il gioco è un genere horror in prima persona, anche in questo caso, seppur non in maniera ufficiale come i precedenti, la trama trae ispirazione dai racconti del Ciclo di Cthulhu. Il protagonista, Jack Walters, è un investigatore privato della cittadina di Providence (dove viveva Lovecraft). Un giorno riceve una misteriosa telefonata in cui gli si chiede di investigare sulla sparizione di un giovane negoziante nell’inquietante città di Innsmouth. L’investigatore si reca sul posto, ritrovandosi in un’atmosfera ostile e sconfortante. Così ha inizio ad una lunga serie di indagini che lo porteranno a scoprire cose  terribili e a mettersi contro delle vere e proprie sette, capeggiate da entità misteriose. Ancora una volta ricorre l’elemento dell’investigatore privato che improvvisamente diventa investigatore dell’occulto, un elemento chiave delle storie di Lovecraft.

3 – The Hound of Shadow

The Hound of Shadow si distacca leggermente dai giochi citati in precedenza ma non per questo è meno fedele al nostro amato scrittore. Si tratta di un gioco di Interactive Fiction, pubblicato dal padre di The Sims  Electronic Arts nel 1989.  Il gioco è ambientato a Londra negli anni ’20 ed aggiunge alla trama di genere horror tutta una serie di elementi storici, come il personaggio della sanguinaria Elizabeth Bathory. Anche in questo caso la storia trae ispirazione dai romanzi di Cthulhu con l’aggiunta però del connubio di alcuni elementi molto più pertinenti e cari allo scrittore tra cui: sessioni psichiche, incontri con entità orribili e incubi inquietanti che abbondano nella Londra vittoriana.

2 – The Elder Scrools V: Skyrim – Dragonborn

In  The Elder Scrools V – Skyrim abbiamo due diverse occasioni per incontrare Hermaeus Mora, la divinità del fato e della conoscenza, in particolare la seconda occasione vede la storyline principale dell’espansione Dragonborn, in cui il giocatore si ritroverà ad esplorare il suo regno. In questo titolo i riferimenti indiretti alla mitologia del sognatore di Providence si sprecano, a cominciare dallo stesso Mora che ha l’abitudine di mostrarsi al giocatore attraverso un’enorme e mostruosa massa di tentacoli, che ricorda molto la maniera in cui è raffigurato il dio Azatoth del pantheon lovecraftiano. Inoltre gli stessi servitori di Mora, gli Abissali, sono enormi mostri dai musi tentacolosi ispirati chiaramente  alla figura mitologica Cthulhu. Non scordiamo inoltre la presenza dei Libri Neri che, alla maniera del Necronomicon e dei Manoscritti Pnacotici, contengono una conoscenza che va oltre l’umana comprensione, infatti solo leggendoli il giocatore viene direttamente trasportato ad Apocrypha, che è una grande biblioteca dove gli assetati di conoscenza finiscono per perdersi in eterno.

1  – Bloodborne

Infine terminiamo con un altro titolo che gioca davvero bene la carta di Lovecraft, ed è Bloodborne. L’ambientazione è il mondo gotico di Yharnam, dove il protagonista, un Cacciatore di mostri, deve uccidere creature di vari livelli di forza e potere. I luoghi di indagine sono esattamente quelli che ci si aspetterebbe da un racconto di Lovecraft: chiese, università, misteriose foreste, piccole città, labirinti e castelli. Sotto la superficie di questo gioco sono presenti numerosi orrori lovecraftiani. In Bloodborne l’aumento della conoscenza mostra sempre di di più la realtà per quello che è: mostri che si aggirano per le strade, passaggi segreti ed altri eventi che erano nascosti a prima vista iniziano a rivelarsi man mano. Ma Bloodborne è lovecraftiano non solo per la concezione estetica dei luoghi e dei personaggi, ma anche per le tematiche di fondo. Come Lovecraft ha sempre sottolineato nella sua personale filosofia, il Cosmicismo, il male è un entità abnorme ed incomprensibile, che si trova ad un passo dalla nostra realtà e la lotta contro di esso è inutile.

Siamo così giunti alla fine di questo excursus nel mondo dei videogiochi ispirati a Lovecraft. Da questa breve lista possiamo facilmente dedurre quanto sia semplice far passare il proprio prodotto come titolo della categoria lovecraftiana: basta citare anche semplicemente Cthulhu che è il suo marchio di fabbrica. Molto più difficile diventa invece per un gioco trattare le idee di Lovecraft senza necessariamente parlare di lui: gettare il giocatore davanti all’impossibilità di conoscere a pieno le forze misteriose con cui ha a che fare, porlo in situazioni senza speranza in ambientazioni inquietanti e apparentemente prive di scopo; oppure, come nel caso di Skyrim, tentare di portare il protagonista della storia a trarre potere e beneficio da quelle entità mistiche ed inconoscibili con cui interagisce. Se si riesce a fare questo, il risultato diventa molto più adeguato ad essere etichettato come un fedele seguace del sognatore di Providence.

Roberta Galluzzo

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Roberta Galluzzo

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