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Bojack Horseman 6 – Recensione Prima Parte: “Conseguenze”

In seguito all’annuncio della stagione conclusiva di Bojack Horseman  i fan di tutto il mondo sono letteralmente andati fuori di testa all’idea di un traguardo finale per la loro serie televisiva, cominciando a speculare e a ragionare su quello che avrebbe potuto essere un finale perfetto. 

Ora che i primi otto episodio sono disponibili per intero su Netflix, ecco che le prime linee guida di quello che sarà sono state lanciate, disegnando una strada che come al solito sembrerebbe non risparmiare nessuno.

Nel finale della quinta stagione di Bojack Horseman abbiamo visto il nostro protagonista toccare nuovamente un baratro profondo, perdersi nei propri tormenti alimentati anche dalle pasticche verso cui era dipendente, e confrontarsi con quello che aveva dentro, con quella stessa rabbia che fino a quel momento lo aveva guidato senza mai colpirlo in prima persona.

La scelta di Diane di mandarlo a disintossicarsi, quindi, chiude questa matassa di emozioni, aprendo nuove possibilità verso il protagonista stesso. Nel frattempo anche tutti gli altri hanno fatto dei passi avanti nella loro vita, passi che gli autori non metteranno certo da parte.

Una delle caratteristiche più importanti di Bojack Horseman risiede proprio nell’amore verso i protagonisti, verso la narrazione stessa di tutti loro. In queste sei stagioni (cinque e mezza) abbiamo imparato conoscere questi personaggi con: le loro vite, le loro scelte, i loro lavori, il loro modo di essere… Eppure non sono mai stati abbandonati lungo la strada, attraverso una coerenza che continua a svilupparli, anche tramite momenti comici che però riescono a tenere il tutto unito, in un certo qual modo, legato anche nella “casualità” di un mondo che avanza insieme a loro.

Questa prima parte della sesta stagione non è da meno.

Il primo episodio, quello che fa da apertura al nuovo arco narrativo, riprende dal preciso momento in cui avevamo salutato Bojack. Vediamo il nostro protagonista entrare nel centro, lo vediamo a pezzi e iper aggressivo, ma comunque convinto.
E’ proprio la narrazione, il modo di raccontare gli eventi di questo preciso episodio di apertura a spiazzare fin dal principio, a colpire in pieno lo spettatore. Qui il suo passato stesso diventa piuttosto ingombrante, diventa una costante che non soltanto schernisce, ma racconta, racconta della famiglia e di tutti i loro problemi.

Il tema centrale è l’abuso di alcool, abuso che ovviamente porta alle varie dipendenze e agli errori che Bojack Horseman ha commesso nel corso della sua vita. Noi questi errori li conosciamo, eppure il suo passato sembra quasi voler dirci qualcosa, volercelo mostrare come una vittima dei suoi stessi genitori, contestualizzando il suo modo d’essere, senza però mai giustificare le sue azioni. La sua infanzia e la sua vita lo hanno reso così, però tutto il resto lo ha fatto per scelta. In tutto ciò viene ad incastrarsi quel meccanismo contorto che è il mondo dello spettacolo a “Hollywoo” (Hollywood).

Per non parlare dell’importanza del “cambiamento” che lentamente sposta l’attenzione dello spettatore altrove, senza però cancellare nulla dal passato.

La serie fin dal suo principio non ha mai smesso di criticare la città e tutta la superficialità che la caratterizza, non ha mai smesso di criticare la vita delle star e il fatto che sono da sempre sollevate da qualsivoglia responsabilità e senso di crescita, ed è proprio attraverso questa tematica fondamentale che Bojack Horseman 6 si apre e sviluppa e forse concluderà…

Curiosa è anche l’attenzione riservata versi e tutto ciò che avviene sullo sfondo degli eventi principali, così da costruire un mondo vero e reale, un qualcosa di vivo che parla degli eventi rappresentati tanto quanto lo fanno i personaggi stessi.

Quello che ci troviamo davanti è senza dubbio un Bojack differente dal passato, un Bojack che tenta di migliorarsi e che curiosamente, in alcuni frangenti di questa stagione si erge al di sopra degli altri protagonisti, ponendosi in modo tale da sembrare… Migliore. Il punto è che nella vita ogni scelta conduce a una conseguenza, conseguenza che lui non ha mai pienamente affrontato.

Per quanto concerne gli altri personaggi della serie, come detto prima anche le loro storie sono state portate avanti.

Durante tutta la quinta stagione abbiamo visto Diane e Mr. Peanutbutter affrontare il loro divorzio e da questo uscirne entrambi in due modi diversi (E’ proprio attraverso questa scelta narrativa precedente che siamo riusciti ad inquadrare il particolare rapporto di Mr. Peanutbutter con le donne, ad esempio).
Nella quinta stagione lo vediamo invaghirsi di un’altra, anche se continua a provare forti emozioni per Diane. La situazione sfuggirà di mano quando tradirà Pickles, questo il nome della nuova ragazza, con Diane, appunto, per poi chiedere alla prima di sposarlo.

Nella sesta stagione lo ritroviamo, almeno al principio, tormentato dal senso di colpa nei confronti di quello che ha fatto. Il suo tradimento lo porta a non vivere in pace con se stesso e con la sua ragazza, confermando il suo modo di essere lontano dalle falsità e dai “giochetti” di questo tipo.

Con Pinckles, invece, viene introdotto, in Bojack Horseman 6, un personaggio tutto contemporaneo, un baluardo del modo di comunicare e parlare attraverso internet. Pinckles fa l’influencer, o almeno aspira a farlo da tutta la vita attraverso le tantissime live sui vari social network. Con l’avanzare del tempo queste live sono diventate una costante e il pubblico che la segue da sempre un simbolo emotivo irrinunciabile (la sua tribù).

Questo nuovo modo di narrare gli eventi rappresentati arriva a toccare le corde di una comicità sottile che critica la superficialità dei video contemporanei e del continuo riprendersi anche nei momenti più impensabili, facendosi condizionare dai commenti delle persone che ti seguono assiduamente. Pinckles, infatti, rappresenta lo stereotipo della persona con una piccola fama sul web dipendente dalle attenzioni di un pubblico che continua a condizionare la sua vita e le sue scelte.

In tutto questo si posiziona il rapporto con Mr. Peanutbutter e il modo in cui ciò impatta sulla loro routine privata diventa inevitabilmente tragicomico. Quando la realtà dei tormenti di questo si infrange sulla vita di Pinkles ecco che la sua community ne viene immediatamente messa al corrente, portando a una “visibilità intima” con un impatto diretto sul mondo.

 

Con Princess Carolyn, invece ci troviamo davanti a una sfida completamente nuova. In queste stagioni di Bojack Horseman l’abbiamo sempre vista combattere e andare avanti affrontando tutto e tutti, adesso invece deve riuscire a far combaciare la carriera con la sua bambina. Tutte le difficoltà di una mamma fuse a quelle del gestire una società, eppure questo frangente narrativo ci mostra come ancora una volta l’umanità di questo personaggio prevale, riuscendo a trovare un equilibrio anche con l’aiuto di qualcuno che conosciamo bene…

Per quanto riguarda Diane, invece, il blog per il quale scriveva sta vivendo un’evoluzione, trasformando il giornalismo scritto in video. Questo passaggio le consente di muoversi di più e di affrontare faccia a faccia le incoerenze del mondo ma… Il lavoro è pur sempre legato ai numeri e i numeri sono ben lontani dal suo modo di “muoversi”. 
Con lei troviamo davanti all’ennesima critica verso il giornalismo contemporaneo, verso il giornalismo su internet e verso la predisposizione del pubblico alla lettura di “argomenti facili”. Il numero di click contro l’importanza di una critica alla società in cui viviamo. La situazione poi si amplifica nel momento in cui lei rinuncia alla sua etica e il blog viene assorbito da una multinazionale senza scrupoli.

Bojack Horseman 6, però non si limita a questo, mostrandoci anche i suoi nuovi sviluppi sentimentali. Diane e il suo cameraman girano per l’America insieme e condividono la stessa visione del giornalismo. Questo li porterà ad avvicinarsi parecchio, fino ad invaghirsi l’uno dell’altra. Ovviamente non sarà facilissimo per Diane scegliere di seguire il suo cuore, scegliere di portarlo lontano dal freddo e dalla neve, scegliere di riscaldarlo finalmente ma… Una lettera dell’amico la farà riflettere su quanto aveva davanti. Successivamente la narrazione si snoda fra il disprezzo per questa multinazionale e un libro di saggi a cui voleva dedicarsi, mostrando il suo lato più debole e fragile.

Come curioso legante in tutto questo abbiamo il personaggio di Todd. Todd vive sul divano di Princess Carolyn come in passato, in seguito agli eventi di Bojack Horseman 5 lo ritroviamo sommerso dai colloqui di lavoro, ma al contempo impegnato in tutte le attività che aveva precedentemente aperto. Il suo viaggio continua ad essere una costante importante per lo spettatore, un elemento che alleggerisce e trasforma la realtà rappresentata attraverso un sentiero che riesce a raggiungere picchi importanti e profondi, anche nel suo incedere senza regole.

Una tematica importante di questa sesta stagione di Bojack Horseman è sicuramente la “crescita” e l’andare avanti, tematica che riesce a toccare tutti i protagonisti. La loro fragilità, il loro continuo cercare di migliorarsi, il loro modo di affrontare la vita e le proprie scelte, riesce a confermare la serie nella sua qualità di sempre, trasportando ancora una volta lo spettatore in una storia che vuole raccontare e rappresentare l’umanità stessa e la sua imperfezione.

Bojack Horseman 6 - Recensione Prima Parte:
8.5 Reviewer
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Pro
-Qualità e more verso la storia.
-Coerenza narrativa.
-Studio estetico del mondo rappresentato.
Contro
- Troppo corta!
Conclusioni
E'straordinario come questa prima parte riesca a riunire tutto quello che abbiamo visto fino ad ora attraverso una narrazione che non lascia nulla al caso, che non ha abbandonato nulla lungo la strada, mostrando un amore verso quanto raccontato molto importante e difficilmente riscontrabile altrove.
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Nicholas Massa

Ho sempre trovato nella scrittura un qualcosa di mio: il poter esprimere quanto ho dentro, parlando di argomentazioni che amo, penso sia un'obiettivo di vita importantissimo. Studente in Lingue, culture, letterature e traduzione, dopo la pubblicazione di due romanzi ho intrapreso la strada del giornalismo senza guardarmi dietro.

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Nicholas Massa

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