Il grande amore dei fan verso Bojack Horseman è risaputo, ne è un’esempio l’ultima iniziativa legata all’episodio “Churro gratis”, dal nome “Free Churro Project”. E’ interessante però approfondire anche la mente di colui che ha concepito il tutto, scoprendo il suo punto di vista artistico e le strade che lo hanno reso tale.
Non è la prima volta che sentiamo parlare Raphael Bob-Waksberg di persona (recentemente parlò del suo rapporto nei confronti di Bojack Horseman e dei premi), adesso però la lente d’ingrandimento si è spostata altrove, verso nuovi orizzonti artistici tutti personali dell’autore.
Qualche anno prima del grande ed attuale successo, il creatore di Bojack Horseman ha spiegato di aver tentato un approccio artistico diverso da quello che conosciamo, senza troppo riuscirvi. Adesso, nel giro di un mese, ha raccolto tutti i suoi articoli e poesie preferite in un unico documento, per poi fotocopiarlo da Kinko.
Nel corso di una recente intervista al The Atlantic, l’autore ha rivelato che inizialmente il tutto era stato creato per corteggiare una donna che:
“Vedrà davvero tutto ciò che sento, e mi conoscerà così bene”.
Questa raccolta di racconti, che segna il debutto di Waksberg, “Qualcuno che ti amerà in Tutta la tua gloria danneggiata”, trasmetterà lo stesso humor caustico a descrivere Bojack Horseman. Il tutto si svilupperà in un’alternanza di storie/vignette ispirate dal genere della fantascienza ma surreali, infarcite di dialoghi strazianti, in cui in un certo speranzoso qual modo l’amore continua ad aleggiare per coloro che hanno la forza di seguirlo.
Molti sono i rimandi e le citazioni che palesano le ispirazioni contemporanee dell’autore di Bojack Horseman. Il suo lavoro prende sicuramente spunto da: George Saunders, Katherine Heiny, Sarah Manguso, Jonathan Safran Foer…
Nel corso dell’intervista gli è stato chiesto come si è trovato a lavorare con qualcosa di scritto e distante dagli show televisivi, approfondendo il suo approccio con l’arte, l’espressione personale e lo stile attuato in quest’opera:
“Credo che tutti gli scritti siano un tentativo di esprimere te stesso e di esprimere i sentimenti che senti.”
“Cerco di pensare a nuovi modi per descrivere le cose che sento e spero che alcuni di questi sentimenti siano o universali[…]”
Ha detto l’autore di Bojack Horseman.
“Lavorare a uno show televisivo mi ha davvero aiutato a pensare visivamente, perché io [naturalmente] penso in termini di dialogo, o di pensieri interni, in primo luogo. Spesso, come lettore, sono meno interessato alla descrizione della scena…”
Parlando invece del genere, Waksberg ha rivelato che non ci ha pensato per mezzo secondo nel corse della stesura delle storie, per poi rendersi conto di sentirsi libero da qualsivoglia indicatore di genere.
Il libro uscirà in giugno.
Fonte: TheAtlantic.