Britannia, la nuova serie prodotta da Sky, è approdata su Sky Atlantic. Vediamo come si presenta una delle produzioni più interessanti dell’anno. (SPOILER)
Britannia, la nuova, promettente produzione originale Sky, si è mostrata per la prima volta al grande pubblico del piccolo schermo su Sky Atlantic. Facciamo il punto della situazione sulle prime due puntate, veramente cariche di contenuti.
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Un carrello fulmineo ci introduce alle coste della Britannia. Stacco. Dettaglio di un volto agitato. Seguono diverse inquadrature, modificate con dei filtri per rendere la follia e lo stato di stordimento del personaggio. Una pausa sul suo volto, crucciato e attonito, ci fa comprendere che altrove sta succedendo qualcosa, anche se non sappiamo ancora di cosa si tratti. Così esordisce Britannia, nuova serie a sfondo storico ambientata nel 43 d.C. nelle remote e selvagge terre della Britannia, appunto. Già dalla sigla è possibile vedere come l’accuratezza storica sia importante solo in parte. Questa è estremamente in contrasto con lo spirito della serie, o forse no. I colori la fanno da padrone, con tonalità che spaziano dal rosa al celeste. Uniti alla canzone “Hurdy Gurdy Man” di Donovan direttamente dal 1968 e ad un montaggio “onirico” (se così possiamo chiamarlo) e psichedelico, l’atmosfera che si respira è quella della Swinging London più che della terribile e feroce Britannia. Essendo la prima puntata, come di consueto, vengono introdotti tutti i personaggi principali. Conosciamo il lato romano della serie, capitanato dal generale Aulo Plauzio (David Morrissey) e il suo secondo Lucio (Hugo Speer), nonché il legato Vespasiano (interpretato da Fortunato Cerlino, il Don Pietro Savastano di Gomorra).
I celti, invece, si trovano lacerati da una guerra civile. Da un lato la Regina Antedia (Zoë Wanamaker), sovrana del popolo dei Regnenzi, mentre dall’altro il Re Pellenor (Ian McDiarmid), a capo della tribù dei Cantiaci. Quest’ultimo ha due figli, Kerra (Kelly Reilly) e Phelan (Julian Rhind-Tutt). La prima è una donna guerriera ripudiata dal padre, mentre il secondo si trova in una situazione complicata con la moglie, Amena (Annabel Scholey), in quanto questa è stata obbligata a sposare un principe bretone, Lindon (Stanley Weber), per suggellare la pace tra i due popoli. Al centro di questo calderone di morte troviamo i druidi, guidati dalla saggia e folle mente di Veran (Mackenzie Crook), vecchio pazzo che crede di essere il diretto mezzo di comunicazione tra gli Dei e il popolo. Questi rapisce un soldato romano che all’inizio della puntata era stato risparmiato dal generale Plauzio dopo aver tentato di ammutinarsi. Il druido fa una sorta di lavaggio del cervello al legionario attraverso rituali e un ingente utilizzo di droghe. Il soldato, sotto l’effetto di diversi stupefacenti,torna all’accampamento romano e riferisce al generale diversi retroscena sulla sua vita che in pochi conoscono, aggiungendo di essere un antenato che gli parla dall’aldilà. Plauzio lo fa giustiziaree gli mette un messaggio in bocca. Così si conclude la prima delle nove puntate che compongono la stagione. Sicuramente ha lasciato diversi interrogativi che recano una certa voglia di risposte. Per fortuna hanno trasmesso subito dopo anche la seconda puntata.
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Torniamo dal druido Veran, a cui viene recapitata la testa mozzata del legionario della puntata precedente. Questi legge il messaggio e inizia a parlare con la testa, riferendogli che ha svolto un ottimo lavoro, ma che il suo compito ancora non si è concluso. Dopo questa scena, il druido diventa automaticamente il personaggio più interessante presente, in quanto si iniziano a vedere sfumature di follia mista a totale razionalità veramente singolari per una serie di questo tipo. Insomma, tutti i presupposti per una buona caratterizzazione. Cait e Divis continuano il loro cammino verso la grotta, ma, ad un certo punto, il reietto la lascia andare da sola, ingannandola. Questa si avventura sola e disarmata per le oscure foreste della Britannia. Neanche a farlo apposta, un branco di lupi inizia a inseguirla e lei cade in una trappola, ferendosi la gamba.
Nel frattempo, il generale Plauzio propone a Re Pellenor un’alleanza, ma questi rifiuta in malo modo. Kerra, in disaccordo con il padre, si dirige all’accampamento romano e riesce a fermare l’esecuzione degli uomini che Plauzio teneva prigionieri. Durante la discussione veniamo a sapere che Kerra è discendente di un romano, in quanto la nonna aveva avuto una figlia (la madre di Kerra e Phelan) con uno di essi. Ora è chiaro perché il padre non vede di buon occhio i figli. Visto che Pellenor non vuole accordarsi con i romani, questi decidono di chiedere alla Regina Antedia. Lei accetta l’alleanza, in quanto il suo unico figlio è diventato un eunuco a causa di Kerra, sua promessa sposa. La testa del povero soldato funge da messaggero e porta una mappa al generale. Questo, durante lo spostamento delle forze presso la fortezza della regina, decide di seguire la misteriosa mappa che lo porta direttamente dai druidi. Al contempo, un gruppo di soldati decide di ammutinarsi al legato Vespasiano, ma i celti li precedono, colpendolo in testa con tre frecce. Dopodiché, attaccano il piccolo contingente e catturano due legionari. La puntata si conclude con Plauzio che decide di seguire il percorso che gli indica il druido Veran. Attraverso un viaggio onirico, ci vengono presentate diverse scene apparentemente scollegate, molto probabilmente anticipazioni delle prossime puntate.
I primi due episodi di Britannia si concludono così, tra mille domande e nessuna risposta. Conosciamo solo il motivo per cui Re Pellenor è così severo con la figlia Kerra. Però, la voglia di sapere come continuerà questa bizzarra storia è tanta. Molti già la paragonano ad Il Trono di Spade, ma sembra una serie completamente diversa. Molto sopra le righe e più incentrata su un maggiore studio psicologico dei personaggi, nonché sulla loro natura tremendamente folle. La regia è sublime, come la fotografia e i costumi, ma avremo tutto il tempo di parlarne nella recensione che arriverà al concludersi della serie. Siamo andati molto vicini alle predizioni che avevamo fatto. Insomma, Britannia promette di essere estremamente affascinante e coinvolgente, ma solo il tempo potrà dirci se rispetterà le aspettative. Le prime due puntate convincono ed esaltano, unica pecca la regia durante i combattimenti, troppo rapida e scissa dal resto. Speriamo che questo aspetto migliori. Per il momento, aspettiamo i prossimi episodi, in onda tutti i lunedì alle 21:15 su Sky Atlantic.
Tenace adoratore del mezzo cinematografico, cerco sempre un punto di vista fotografico in tutto ciò che mi circonda. Videogiochi, serie televisive, pellicole cinematografiche. Nulla sfugge al mio imparziale giudizio.