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Approfondimenti

Campo Lungo – La tacita rissa di Peaky Blinders

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In questa nuova rubrica analizzeremo le migliori scene del mondo del cinema e delle serie tv. Ad inaugurare Campo Lungo troviamo la sequenza iniziale della 1×02 di Peaky Blinders.

Diamo inizio a questa rubrica che si impegnerà a “prendere le distanze” e analizzare le migliori scene provenienti da prodotti cinematografici e televisivi. A rompere il ghiaccio troviamo Peaky Blinders, crogiolo di sequenze dall’elevato virtuosismo e dall’ineffabile delicatezza. Tra tutte, ci sentiamo di cominciare dalle origini, anche per evitare di fare spoiler. Per questo abbiamo scelto la scena iniziale della prima stagione, ancora “innocente” e che non vi rovinerà la visione, anche se vi raccomandiamo di guardarla per conto vostro, in modo da evitare di rovinavi una delle sequenze televisive migliori degli ultimi anni.

Campo Lungo

La pacatezza del viscerale

Analizzeremo la scena subito dopo i titoli di testa. Per introdurre al contesto, Tommy ha appena vinto la scommessa con Johnny Dogs, consegnando le chiavi della macchina al perdente. Arthur pensa che il fratello abbia perso, per questo si altera. Tommy gli dice di rilassarsi, in quanto aveva promesso, nel caso in cui Johnny Dogs avesse perso, che gli avrebbe fatto fare un giro con la sua auto. Fuori campo, delle risate interrompono il dialogo tra i due. Scopriamo provenire da tre componenti della famiglia Lee. Primo piano di Tommy che gira il volto verso il gruppo e domanda se trovavano divertente suo fratello. Le due controparti si avvicinano con aria minacciosa. Johnny Dogs si intromette per quietare gli iracondi animi. Intima a Tommy e ai suoi di andarsene, per poi rivolgersi ai Lee, rivelandogli che stanno parlando ad una famiglia di sangue reale, in quanto il loro nonno era un Re. Campo medio istantaneo per mostrarci il gruppo degli Shelby che si allontana. D’un tratto, un membro dei Lee offende pesantemente la madre di Tommy. Qui ha inizio veramente la scena.

Campo Lungo

Tutto sembra fermarsi. Rallentatore. Primo piano di Tommy attonito. Inizia a voltarsi (1a-b). Quei pochi secondi sembrano un’eternità. Dettaglio delle lamette nascoste nel peaky blinder (2). Camera fissa che riprende Tommy mentre si toglie il cappello e lo sferra audacemente verso la destra (3a-d). Mezza figura frontale che lo ritrae furibondo, intento a calare il braccio, appesantito dal rallentatore esasperato (4). Primo piano dell’uomo che ha offeso la famiglia Shelby. Si volta, ferito dalle lamette (5).

Da qui un montaggio serrato accelera illusoriamente la scena, ancora costretta dal rallenty. Tutti iniziano ad azzuffarsi (6). Dettagli di tessuti che danzano nell’aria, seguendo scompostamente i movimenti aggressivi dei loro possessori (7). Campi medi si contrappongono a primi piani scomposti. I movimenti fluidi di Tommy si stagliano sull’intenso cielo azzurro (8a-c).

Piccola panoramica dove lo vediamo atterrare furiosamente un uomo per poi scagliarsi su uno alla sua destra (9a-h). Il volto scavato e gli occhi disincantati raccontano una storia fulminea eppure flemmatica.

Un rapido taglio ci introduce ad un’inquadratura intasata per qualche secondo dalla testa di uno dei tre zingari, che transita dalla zona destra alla zona sinistra. Una sorta di ventaglio che rivela la furia incontrastabile di Tommy e la preoccupazione di Arthur, spettatore incerto della brutalità del fratello (9).

Salto temporale che ora vede il secondo avventarsi furiosamente su di un avversario (10a-b-c). E ancora dettagli idilliaci che si librano nell’aria. Che si frammentano e si ricongiungono (11a-b). Il rallenty sembra sparire per qualche istante, ma torna subito padrone della scena. Un montaggio ancora più frenetico si distingue nella sua compostezza (12a-b).

Il “colpo di grazia” viene inferto da Tommy, che conclude lo scontro (13a-b). Campi medi dal basso ci mostrano i tre superstiti illesi, a tratti fuori fuoco, come per suggerirci un’astensione parziale dalla reazione impulsiva che li ha assaliti. Un blackout momentaneo, costellato da ricordi offuscati (14a-b). Tommy si trova centrale rispetto la macchina da presa, che lo ritrae dal basso, contornato sempre da quel cielo azzurro visto precedentemente. Lentamente si volta verso sinistra, apprestandosi ad uscire di scena (15a-d). Taglio.

Ciò che rende veramente memorabile questa sequenza è il fatto che sia completamente priva di audio, fatta eccezione per il commento sonoro, ovvero “Blue Veins” dei The Raconteurs, chiaro riferimento al sangue reale che scorre nelle vene degli Shelby, già accennato da Johnny. Questo rende l’intera scena un flusso continuo di leggerezza che lascia attoniti. Con una singola sequenza sono riusciti a caratterizzare alla perfezione i tre protagonisti, cosa che di rado accade nell’arco di due episodi. La loro rozzezza nei modi, la loro labile padronanza del controllo su loro stessi. Tutti elementi che vengono scanditi da qualche inquadratura e un testo cantato. Quelle “vene blu” che non si tirano indietro dinanzi al pericolo e lo affrontano a braccia aperte, convinti di essere invincibili, anche solo per qualche secondo. Le stesse vene blu che hanno dato inizio allo scontro. Uno scontro che sembra procedere a ritroso, complice il commento musicale. Dalla pacata ferocia, che rilassa e turba allo stesso momento. La tormentata danza della quiete.

(La sequenza inizia a 2:47)

 

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