Anche se l’ottava stagione di Game of Thrones si è conclusa da un po’ la situazione, almeno fra le fila dei fan, non si è troppo mossa in avanti. Parecchie restano le parole nei confronti del finale e del modo in cui hanno deciso di sviluppare gli eventi a livello narrativo, altrettante le discussioni e le rivelazioni anche da parte del cast stesso (Lena Headey e la scena tagliata, oppure Nicolaj Coaester-Waldau, ne sono due esempi…). Adesso una nuova curiosità spunta all’orizzonte…
Uno degli elementi più rappresentativi in Game of Thrones risiede proprio nell’iconografia a distinguere le varie famiglie principali. Una, più di tutte, ha visto la sofferenza conducendo i fan ad un attaccamento molto forte: Gli Stark.
La serie si apre proprio con una delle scene più iconiche, quella in cui ogni membro giovane della famiglia ottiene un metalupo personale, metalupo che diventano ben presto molto più di un simbolo. Sono le scene in cui vediamo questi animali perdere la vita a lasciare il segno e giungendo all’ottava stagione soltanto due di loro restano in vita: Nymeria (metalupo di Arya Stark) adesso capo di un branco di lupi selvaggi e Spettro che resta fino a quando può al fianco di Jon nelle sue battaglie.
In base ad alcune recenti dichiarazioni di Miguel Sapochnik in un podcast di IndieWire Toolkit, regista de “La Lunga Notte”, in Game of Thrones 8 sarebbe dovuto intervenire un esercito formato da 50 metalupi nello scontro contro il drago non-morto del Re della Notte.
“Sono molte le cose che sono accadute, e altrettante quelle che le persone sarebbero state felici di vedere”
Ha detto il regista di Game of Thrones.
“L’Attacco dei metalupi e cose pazzesche, ad un certo punto cominci a pensare che ’50 metalupi che attaccano e un drago non morto non sia un buon film ‘”.
Ovviamente, partendo da questi pochi accenni l’unica ipotesi possibile vedrebbe proprio Nymeria come guida di questo branco nella battaglia, anche perché il suo sviluppo nella serie sarebbe l’unico in grado di descrivere un personaggio degno del ruolo.
Fin dalla prima stagione di Game of Thrones vediamo Arya liberarla al fine di salvarle la vita per poi ritrovarla totalmente cambiata. Il regista ha infine spiegato che l’ispirazione degli autori della serie è stata frenata dal realismo televisivo di cui è pervasa e dai limiti rappresentativi a cui è soggetta.
Fonte: ComicBook.