Eccoci con la recensione di un nuovo entusiasmante episodio di Gotham in cui appaiono due volti d’eccezione: Joker e Poison Ivy!
Non è un caso che questo episodio di Gotham abbia il titolo di A beautiful Darkness. Il concetto di oscurità ha un chiaro riferimento, nel corso della trama, ad ognuno dei personaggi coinvolti. Principalmente abbiamo come villain di turno Poison Ivy, a caccia di informazioni su un progetto segreto della Wayne Enterprises che vede coinvolta la distruzione di migliaia di foreste. Ivy è inarrestabile e letale, ma in modo elegantemente dolce, poiché prima incanta i propri avversari con la sua bellezza per poi ucciderli, riprendendosi finalmente a pieno titolo il suo ruolo nell’universo mitologico della DC Comics. Dopo aver visto la nuova ‘oscurità’ di Ivy, Selina, disgustata dalle sue azioni, finisce per aiutare Gordon a mettersi sulle sue tracce ma il poliziotto non ha fatto bene i conti con la ritrovata furbizia della donna.
D’altro canto l’episodio alza decisamente il tono narrativo quando assistiamo finalmente ad un confronto reale tra Bruce Wayne e i suoi demoni, rappresentati in forma fisica dal suo alter-ego: una figura nell’ombra che continua a tormentarlo. Il ragazzo, infatti, è stato attaccato da Ivy ed è preda di una serie di visioni inquietanti in cui emerge in maniera totalizzante il suo smarrimento e la perenne ricerca della propria identità, non come Bruce Wayne ma (inconsapevolmente) come Batman.
Alla fine di questo sentiero di visioni oscure, tra cui anche un emozionante incontro con i pipistrelli, Bruce arriva a guardarsi dentro al punto da capire chi deve diventare, e riesce per la prima volta a confrontarsi apertamente con sé stesso. Al suo risveglio ha un commovente dialogo con Jim Gordon a cui il ragazzo confida le cose che ha visto, affermando di non sentirsi per nulla fortunato ad aver capito pienamente la propria identità. Ma Gordon lo consola spiegandogli che tutti abbiamo un’oscurità dentro con cui fare i conti. Non sappiamo ora che via prenderà la storia di Bruce, ma possiamo augurarci che quest’esperienza lo condurrà ad indossare di nuovo la maschera, com’è avvenuto all’inizio di Gotham 4, anche perché un’altra forza malvagia sta per abbattesi su Gotham City e quella forza è Jerome Valeska (il plausibile Joker o il suo antesignano a quanto rivelano gli autori).
Nel secondo arco narrativo dell’episodio 4×13 di Gotham, assistiamo alle interazioni di Pinguino e Jerome ad Arkham. Quest’ultimo vorrebbe che Pinguino abbracciasse la sua filosofia di abbandonare la sua ‘prigione mentale’ e si lasciasse andare ad una follia caotica come tutti i suoi seguaci. Il carisma di Cameron Monaughan è assolutamente impagabile: Jerome si rivela in questi momenti forse il miglior cattivo che Gotham abbia portato sulla scena. Lo stesso Oswald, però, non è da meno. In qualche modo riesce a farsi strada nella mente malata di Jerome; eppure, a differenza di come pensavamo, non sceglie (per ora) di allearsi con lui.
In effetti, conoscendo la razionalità calcolatrice di un personaggio come Pinguino, non potevamo aspettarci che avrebbe ceduto così in fretta. Scopriamo anche che Jerome è riuscito a prendere il controllo della prigione e si sta preparando ad attaccare Gotham City, e probabilmente ciò avverrà nel corso di una storyline in cui verrà rievocato il fumetto Batman: Il Lungo Halloween, in cui Joker era tra i protagonisti. Con questo episodio Gotham continua a mantenere il ritmo incalzante iniziato in questa seconda metà stagione: tutti i personaggi sono in gioco e tutti interagiscono come in un puzzle, convergendo spesso in punti che li accomunano. Tutto ciò che ci possiamo augurare è che gli autori abbiano mantenuto queste idee anche per i prossimi episodi.
Gotham ritornerà in onda su Fox il 15 marzo 2018.