Il Miracolo. La serie evento di Niccolò Ammaniti è finalmente partita. Su Sky Atlantic e Sky Cinema 1 sono andati in onda i primi due episodi. Puntuale la recensione di Gogo Magazine.
L’esordio registico di Niccolò Ammaniti, accanto a Francesco Munzi e Lucio Pellegrini, è impeccabile. È bastato poco per capirlo. Il Miracolo è una serie di alta qualità che mantiene le aspettative. I primi due episodi conquistano, inquietano e sorprendono.
Un tema di palazzeschiana memoria pronto a esplodere da un momento all’altro sulla linea d’onda de Il Codice di Perelà (1911) e Stefanino (1969). Il miracolo è il pretesto per parlare d’altro e soprattutto raccontare le fragilità dell’essere umano, le sue debolezze e i suoi dubbi di fronte a qualcosa di ignoto.
Il Miracolo parte forte, quasi fosse un horror, per poi virare sul mistery condito da una drammaticità che sfocia nel cinismo. Un cinismo espresso nel modo lento di presentare e svelare i personaggi. La macchina da presa si muove con occhio distante, superpartes: ti trascina di fronte agli eventi senza filtrarli in alcun modo, senza voler dare alcun giudizio. Le musiche entrano in momenti di raccordo e difficilmente si sovrappongono in scene volte a catturare le sfumature e le azioni dei personaggi.
Due episodi densi, densi come il sangue che sgorga dalla statua, ma in La conservazione della materia/Primo Giorno e Lazzaro a parte/Secondo Giorno, ci sono due personaggi che hanno maggiormente catturato la mia attenzione. Senza dubbio Padre Marcello interpretato da un magistrale Tommaso Ragno e, in seconda battuta, la first lady Sole interpretata da una sensuale Elena Lietti.
Del premier Fabrizio Pietromarchi, interpretato da Guido Caprino, avremo modo di parlare nelle prossime puntate.
Il Miracolo: Padre Marcello
Date un premio a Tommaso Ragno per questa interpretazione. Ah, già gliel’hanno dato. Ci ha pensato, infatti, la giuria del Séries Mania qualche giorno fa. Non tutto il merito va dato comunque a lui. Il personaggio ha una profondità che disturba ma attira fortemente e per questo dobbiamo dire grazie anche alla sceneggiatura. La complessità domina la natura di Padre Marcello.
Padre Marcello (Tommaso Ragno)
Detto questo, Tommaso Ragno, in Il Miracolo, è stato capace di vestire i panni scomodi di Padre Marcello e di presentarcelo come un uomo fratturato, viscido, sporco e dotato, allo stesso tempo, di una notevole lucidità di pensiero. Le scene in cui compare sono quasi tutte di forte impatto, perlopiù ripugnano. Sembrerebbe soltanto un uomo egoista, fondamentalmente stronzo. Poi, il giudizio comincia a mutare quando si scopre essere un prete, fino a rendersi tridimensionale quando parla di Cristo con il premier.
In questi due momenti, Padre Marcello diventa un uomo scisso in due: l’uomo di carne e l’uomo di spirito. Non a caso è lui stesso, mentre dice messa, a riprendere il passo dalla Lettera ai Romani che descrive queste due tipologie di uomini. Padre Marcello è la sintesi di entrambi, è entrambi e non può farci niente se non conviverci con tutto il peso che comporta. Il miracolo sarà in grado di armonizzare questa scissione?
Il Miracolo: Sole Pietromarchi
Elena Lietti in Il Miracolo ruba la scena con le espressioni. La sua è una recitazione perlopiù fisica ma che mette in mostra tutta la fragilità interiore della first lady Sole Pietromarchi. Dietro a quella spavalderia e a quel voler mostrare distacco verso alcune persone e alcune cose, si nasconde una donna prigioniera del suo stesso ruolo.
L’avventura con l’unico che le dava del tu e che le aveva dedicato il Canto d’amore di Carlo Rustichelli la rende vulnerabile, è vero, ma allo stesso tempo libera. E dalle scene che seguono, anche lei, sembra convivere con una frattura interiore, come Padre Marcello. La ricerca di qualcosa di profondamente vero e intenso, che può essere l’avventura sessuale con qualcuno appena conosciuto come il dormire accanto al proprio figlio per poterlo sentire vicino, contrasta con il ruolo di first lady, basato sulla costruzione, se vogliamo sulla falsificazione: tutto fuorché spontaneo.
Il Miracolo: Considerazioni finali
Due personaggi fratturati che vivono questa condizione come un tormento interiore. Chissà quale sarà la loro evoluzione una volta entrati in contatto con il miracolo. Padre Marcello, in realtà, ha già avuto un primo incontro ma non sappiamo come questo influirà su di lui.
Ho scelto di parlare di questi due personaggi perché rispecchiano, a mio parere, la complessità profonda di quello che Il Miracolo vuole raccontare. E se questi sono i risultati, non possiamo essere altro che ottimisti per i prossimi episodi e vedere quali scenari verranno approfonditi e come l’evento straordinario influirà sulle vite e sulle vicende dei protagonisti.
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