Killing Eve continua a stupire rinunciando anche inaspettatamente a personaggi significativi in vista di un’inevitabile resa dei conti.
L’ultima puntata di Killing Eve è disponibile da lunedì sul catalogo di TIMVision. Questa terza ricchissima stagione ha saputo sconvolgere prospettive e, soprattutto, convinzioni degli appassionati che seguono le avventure della protagonista Eve Polastri. Il debutto di questa stagione ha visto un primo episodio esplosivo che ha chiarito subito le intenzioni quasi rivoluzionarie dello show. In occasione della terza puntata, invece, si sono assaporati i violenti quanto malinconici tempi di riunioni inattese e, a tratti, insperate. Questo nuovo capitolo, però, alza ancora l’asticella della qualità e delle sfide per il futuro della serie.
Foto: Des Willie/BBCAmerica/Sid Gentle
Mosse cruciali
L’ultimo episodio segue e intreccia i filoni narrativi dei vari personaggi chiave di Killing Eve. Eve Polastri (Sandra Oh), dopo il suo incontro ravvicinato con la spietata Villanelle (Jodie Comer), trova nuova motivazione nel riordinare la sua quotidianità disordinata. La notizia che il marito Niko (Owen McDonnell) ha lasciato la clinica in cui si trova per trasferirsi nella campagna polacca, tuttavia, riporta la donna in una situazione di grande conflitto tra i suoi piani razionali e i suoi sentimenti. Il viaggio in Polonia, però, condurrà la terza stagione a un punto di svolta drammatico in grado di cambiare tutte le regole del gioco.
Villanelle, invece, è tornata nella soleggiata Barcellona dopo la sua veloce incursione londinese. Qui le sue giornate annoiate sono segnate da esperimenti culinari fallimentari e uscite di shopping sfrenato. La promessa di una promozione all’interno dell’organizzazione dei Dodici, tuttavia, riporterà la ragazza in una posizione più rigida che non le permette più errori. Il suo rapporto con Eve, quindi, non dovrà più interferire con le operazioni della sua vita da killer a sangue freddo. L’incontro con il vecchio mentore Konstantin (Kim Bodnia), inoltre, darà a Villanelle un’inaspettata occasione per fare luce sul suo passato.
L’attenzione, però, non si concentra solo sulle due protagonista ma anche su una new entry di questa stagione di Killing Eve. Dasha (Harriet Walter), infatti, al termine della puntata è artefice di una delle mosse più devastanti di tutta la serie. Rendendosi responsabile dell’omicidio di un personaggio cruciale nella vita di Eve, infatti, l’anziana spia sovietica è pronta a cambiare per sempre le dinamiche che legano Eve e Villanelle.
I legami di Killing Eve
Dopo un paio di episodi estremamente focalizzati su uno specifico personaggio, la serie di BBC America torna alla sua vocazione di narrazione corale. Le varie sequenze della puntata, infatti, sono precedute da frames con un testo nel caratteristico font della serie che indica il nome del personaggio al centre delle scene successive. Grazie a questa scelta, Killing Eve riesce a ricapitolare le vicende personali di ogni figura innestandole nel quadro generale che, episodio dopo episodio, diventa sempre più complesso e articolato. Con grande consapevolezza, Elinor Cook cura una sceneggiatura attenta e precisa che, anche con semplici suggestioni, inquadra alla perfezione gli stati d’animo attuali dei veri personaggi soprattutto attraverso le interazioni con gli affetti a loro più vicini.
Foto: Daniel Kosuth/BBCAmerica/SidGentle
Il confronto di Konstatin con la figlia a Mosca diventa quindi il perfetto parallelismo con il suo stranissimo legame con un’assassina come Villanelle. La vera famiglia di Villanelle, tuttavia, deve ancora fare il suo debutto sul piccolo schermo: la prossima puntata, quindi, si prospetta davvero intrigante. Jodie Comer, pur apparendo in poche scene, resta sempre il fulcro dell’attenzione con la sua recitazione magnetica, caratteristica ma mai eccessiva. Sarà allora interessante osservare come il suo rapporto con Eve si evolverà dopo gli eventi architettati in questa puntata da Dasha.
Lo spirito di questa terza stagione
L’irresistibile personaggio di Dasha, con il suo marcato accento russo, non tradisce le aspettative formulate sin dalla sua introduzione sulla scena. Si tratta infatti di un personaggio fresco e dinamico in grado di osare. La sua personalità, quindi, si inserisce alla perfezione nel quadro delle intenzioni di questo terzo ciclo di episodi. Killing Eve continua ad alzare la posta in gioco, rifuggendo qualsiasi tipo di compromesso che potrebbe condurre alla scelta più “sicura” di sfruttare episodi di transizioni.
Foto: Laura Radford/BBCAmerica
La tensione, quindi, è sempre altissima, sorretta anche da un ritmo incalzante e frizzante che coniuga perfettamente l’humour nero della serie con i suoi toni più thriller. La decisione di mettere in discussione ogni aspetto e, soprattutto, figura dello show – anche quelle che potrebbero sembrare più inossidabili – sta regalando un intrattenimento ottimo che sembra porre le basi per grandi sviluppi narrativi. Cosa possono aspettarsi i fan dalle prossime puntate?
Killing Eve 3x04 - Still Got It
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