L’altra Grace (Alias Grace in originale) è la serie Netflix ispirata da fatti realmente accaduti e tratta dal romanzo pluripremiato di Margaret Atwood che non potete non vedere.
Per tutti coloro che amano le appassionanti storie al femminile su crimini e misfatti, L’altra Grace è la serie divisa in sei episodi che non vi deluderà. L’altra Grace racconta la storia di Grace Marks (Sarah Gadon), giovane domestica dell’alta borghesia canadese che, con la complicità dello stalliere James McDermott (Kerr Logan), si trova accusata e condannata del duplice omicidio del suo datore di lavoro Thomas Kinnear (Paul Gross) e della governante Nancy Montgomery (Anna Paquin) nel 1843.
Dopo essere stata detenuta in carcere per 15 lunghi anni, seviziata e maltrattata da inservienti e polizia, Grace conosce il dott. Simon Jordan (Edward Holcroft) che viene assunto dal Governatore per poterla valutare e ricostruire l’omicidio avvenuto 15 anni prima cercando di scagionarla dalle accuse e farle ottenere la grazia.
Seppure la storia de L’altra Grace sia basata su fatti realmente accaduti, Margaret Atwood aggiunge la sotto-trama del dottore che interroga la paziente per poter descrivere e meglio affrontare i temi dell’oppressione patriarcale e di classe. Nella trasposizione in serie de L’altra Grace questo viene fedelmente riportato grazie all’ottima interpretazione di Edward Holcroft che avevamo già visto sul grande schermo in “Kingsman”.
Nonostante il lavoro della regista Sarah Polley sia ineccepibile nel voler trasporre L’altra Grace in una serie così ben riuscita, non si può non nascondere che forse a volte non si riesca ad estrarre e riproporre il vero coraggio del racconto straziante di Grace nel romanzo. La durezza, la fuliggine della povertà vittoriana, vengono un po’ a mancare nella trasposizione per dare invece spazio a colori pastello a favore di un adattamento de L’altra Grace più adatta ad un confezionamento esteticamente piacevole.
In l’altra Grace il tocco della regista Sarah Polley spesso arriva quando si tratta di esprimere la furia ben nascosta della protagonista rispetto al suo destino. “Vuoi aprire il mio corpo e sbirciare dentro“, dice Grace nella voce fuori campo mentre fissa il dottore con il suo pallido sguardo d’acciaio. L’idea de L’altra Grace di aprire e invadere un corpo affiora spesso nel libro e anche nella serie.
Il legame tra medico e paziente è molto intenso durante tutte le puntate de l’altra Grace. Entrambi i personaggi si impegnano in lunghe scene a due in cui lui pone domande impassibili e lei racconta costantemente la sua storia. Durante queste scene reiterate si può pensare che il ritmo della storia de L’altra Grace sia minacciato da un accenno di lentezza, ma l’interpretazione magistrale di Sarah Gadon mantiene viva l’attenzione e rende questa storia, nei suoi torbidi dettagli, affascinante e controversa. Non importa quando lunghe e piene di dettagli siano le scene di confronto, poiché la storia de L’altra Grace è quella e le viene dato spazio per essere raccontata, nonostante l’ambiguità dei fatti raccontati e della veridicità del narratore.
L’altra Grace è infine una serie che, nella sua semplicità e nell’attenta ricostruzione dei fatti, coinvolge lo spettatore con intelligenza e poesia.
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