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Will e il Robot, grandi protagonisti di Lost in Space Will e il Robot, grandi protagonisti di Lost in Space

Recensione

Lost in Space RECENSIONE – I Robinson nello spazio (NO SPOILER)

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I Terrestri cercano di lasciare il loro pianeta in cerca di un futuro migliore. Ecco la recensione di Lost in Space, la nuova serie tv Netflix che supera i confini dell’atmosfera.

Lost in Space è una serie tv Netflix distribuita il 13 aprile 2018, remake dell’omonimo prodotto andato in onda nel 1965. Ideata da Matt Sazama e Burck Sharpless, racconta le avventure di una famiglia, i Robinson, che lasciano la Terra per raggiungere un nuovo luogo dal quale ripartire, Alpha Centauri, affrontando un viaggio spaziale. Con loro, altri terrestri scelti, membri produttivi della società che potranno apportare vantaggi e miglioramenti in questo nuovo luogo. Dalla trama semplice, Lost in Space racchiude tematiche importanti, con contrasti e punti di riflessione sulle dinamiche che muovono il racconto. Ecco la nostra recensione sulla prima stagione di Lost in Space.

I Robinson: la famiglia protagonista di Lost in Space

I Robinson: la famiglia protagonista di Lost in Space

La trama (no spoiler) di Lost in Space

I Robison sono una famiglia composta dai genitori, Maureen e John, rispettivamente ingegnere aerospaziale e militare, e dai tre figli, Judy, Penny e Will, un medico, una scrittrice e un bambino dotato di un istinto fuori dal comune. La famiglia ha un nome importante nell’ambito dei prodotti culturali del passato che si basavano su queste tematiche, a partire dal protagonista del celebre racconto di Daniel Defoe del 1719, dove un uomo è costretto a sopravvivere in un’isola deserta. Anche qui, la famiglia cerca di sopravvivere, non su un’isola ma su un pianeta… persa nello spazio. In seguito a un incidente sull’astronave madre, i protagonisti, e un gruppo di altri membri del gruppo diretto su Alpha Centauri, precipitano con le loro navicelle su un pianeta con atmosfera simile a quella terrestre, acqua e una fauna che permette loro di sopravvivere. Il gruppo protagonista di Lost in Space dovrà quindi cercare un modo per scappare da questo luogo, tornare sull’astronave madre e raggiungere la terra promessa. I personaggi non sono però soli: ad accompagnarli in questa esperienza sovrumana un Robot, anche lui precipitato sul pianeta. La trama di Lost in Space è lineare, composta da un arco narrativo semplice e convenzionale, che viene spezzato solo da alcuni flashback che mostrano il passato della famiglia, e i motivi che li hanno spinti ad abbandonare il loro pianeta natale.

I personaggi di Lost in Space

John e Will in una scena di Lost in Space

John e Will in una scena di Lost in Space

I personaggi di Lost in Space sono tutti positivi: persone buone, addestrate per la missione, con grandi capacità intellettive e capacità per sopravvivere a questa situazione. A differenza infatti di narrazioni simili, in questa storia i personaggi hanno tutte le doti per lasciare il pianeta. Sono estremamente colti, conoscono le leggi della fisica, dell’ingegneria e della biologia, cosa che gli permette di trovare velocemente soluzioni ingegnose per le piccole difficoltà che incontrano nel corso delle puntate. Lost in Space utilizza talvolta un linguaggio molto specifico, “per gli addetti ai lavori”, che sottolinea senza dubbio la cura per i dettagli che gli ideatori hanno avuto per la sua realizzazione. I momenti di conflitto sono pochi, e se talvolta qualcuno cede alle proprie emozioni entrando in contrasto con il resto del gruppo, il tutto si risolve sempre molto velocemente, non ponendo quindi al centro della narrazione i legami sociali, quanto più le azioni e le missioni che il gruppo compie per sopravvivere. Ma anche Lost in Space ha un suo personaggio negativo, l’antagonista del gruppo: la Dottoressa Smith. Abile a manipolare gli altri, astuta bugiarda, la donna non è una vera dottoressa, ma solo una recidiva ladra di identità. Una figura ostile, ma non un personaggio carismatico, approfondito o di spessore. La dottoressa ha un comportamento irritante, che spinge lo spettatore a mettersi contro di lei, ma risulta allo stesso tempo assolutamente fastidiosa ai fini della trama, seppur necessaria per lo sviluppo e l’andamento delle dinamiche, soprattutto nella seconda parte di Lost in Space. Personaggio di rilievo della serie, capace di catturare lo spettatore, è invece il Robot, soprattutto a causa del suo rapporto con il piccolo Will.

Will e il Robot, come in “Il gigante di ferro”

Will e il Robot, grandi protagonisti di Lost in Space

Will e il Robot, grandi protagonisti di Lost in Space

Il gigante di ferro è un film di animazione della Warner Bros, che racconta dell’amicizia nata tra questo colossale Robot, e il piccolo Hogarth. Per chi ha visto il cartone, il paragone non può che venire naturale, così come il trasporto emotivo che deriva dalla relazione tra i due personaggi. Il Robot di Lost in Space è per Will non solo la figura paterna che per anni gli è venuta a mancare, ma un vero e proprio amico, con il quale superare i momenti tristi, con il quale confidarsi e con il quale divertirsi. La loro amicizia conquista lo spettatore, diventando il collante più importante tra chi guarda la serie, e la storia stessa.

Lost in Space: criticità e riflessioni

Come già sottolineato, Lost in Space ha una trama lineare, ed è senza dubbio una serie televisiva destinata ai giovani e alle famiglie. Al di là di questa prima lettura, la serie contiene alcuni elementi su cui riflettere, primo tra la differenziazione sociale. Non tutti possono raggiungere Alpha Centauri. Sono solo gli accademici, i membri della media-alta società, coloro che sono stati produttivi sulla Terra, a poter accedere al test per lasciare il pianeta. Non c’è spazio su Alpha Centauri per la parte bassa della società, per chi non ha potuto studiare, affermarsi e raggiungere una posizione. C’è quindi una discriminante, che non viene smentita neanche nella figura della Dottoressa Smith. Lei è infatti l’unico personaggio di Lost in Space a non avere un passato dignitoso, una posizione sociale e delle competenze che la rendano degna di partire. Il suo personaggio sarà però sempre negativo, non avrà mai un riscatto, né per se stessa, né per tutta la parte della popolazione che rappresenta. Andando inoltre avanti con la visione degli episodi, sarà tutta la razza umana a non essere rappresentata in modo positivo, ma non approfondiamo per evitare spoiler sulla serie.

Lost in Space: la Dottoressa Smith e Will

Lost in Space: la Dottoressa Smith e Will

Altro punto di riflessione e contrasto è il Robot. Si tratta di un alieno di natura artificiale, dotato di una tecnologia molto avanzata, ma dove risulta non essere presente una vera e propria Intelligenza Artificiale, così come viene solitamente descritta nei prodotti mediali contemporanei. Il Robot di Lost in Space, seppur capace di prendere decisioni autonome, appare in più di un’occasione come uno strumenti nelle mani di Will, un burattino che ubbidisce a colui che tira i suoi fili. Questo lato di lui potrebbe però essere approfondito di Lost in Space 2, che speriamo possa essere realizzato, per rispondere ai vari quesiti che la trama di questa prima stagione accenna durante il suo sviluppo.

Lost in Space RECENSIONE
8 Reviewer
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Pro
Una trama curata, con elementi capaci di creare empatia e di trasportare lo spettatore. Ottima l'accuratezza dei dialoghi, con un linguaggio tecnico consono ai protagonisti della narrazione.
Contro
Lento in alcuni momenti, ha alcuni punti deboli derivati da alcuni non approfondimenti della trama, che potrebbero però essere colmati in vista di una seconda stagione.
Conclusioni
Lost in Space è una serie televisiva da non perdersi. Non annoia lo spettatore, che arriva a fare il tifo per i personaggi della storia. Una trama curata alla scoperta del mondo fuori dall'orbita terrestre, dove le relazioni umane passano in secondo piano, per raggiungere scopi comuni.
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Toscana trapiantata a Roma, dopo un percorso in organizzazione e comunicazione di eventi culturali, mi sono laureata in Media Studies presso l'Università "La Sapienza" di Roma. Classe 1993, ho una grande passione verso il mondo dell'entertainment! Da "Kebab for Breakfast" a "Westworld", da "Cloud Atlas" a "Bastardi Senza Gloria", da "Le situazioni di Lui e Lei" a "One Piece", la produzione culturale mi ha accompagnata per tutta la vita, ed ora ho quindi deciso di scriverne e parlarne su Gogo Magazine!

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