Serie TV

Lucrezia Guidone, Leptis in “Luna Nera”: l’intervista

Avevamo già intervistato una “strega” della serie “Luna Nera” (l’attrice Manuela Mandracchia), ed oggi chiacchieriamo con una sua bellissima collega, Lucrezia Guidone.

Abruzzese, Lucrezia Guidone è un’eccezionale attrice di cinema e teatro. Dopo aver studiato all’Accademia D’Amico di Roma e al Lee Strasberg Institute di New York, ha lavorato, tra gli altri, con Luca Ronconi e Michele Placido. Quest’anno ha diretto un suo spettacolo teatrale (“L’Arminuta“).

In “Luna Nera”, la serie fantasy tutta italiana prodotta da Netflix, Lucrezia Guidone interpreta Leptis, coraggiosa “strega” che ha una relazione speciale con Tebe.

L’intervista all’attrice Lucrezia Guidone

L’attrice Lucrezia Guidone

D: Lucrezia, sappiamo che dopo gli studi cinematografici hai sin da subito cominciato a lavorare con grandi registi come Michele Placido e Donato Carrisi. Com’è stato essere diretta e dunque condividere il set con personalità di questo calibro?

R: Avere la possibilità di stare su importanti set mi ha messa di fronte a grandi responsabilità ma anche molti stimoli. Questo non solo
perché si è diretti da grandi registi, ma anche per tutte le maestranze con cui hai a che fare sul set. Ti fanno crescere in fretta e ti abituano a fare fin da subito i conti con cosa significa essere all’altezza della squadra di cui fai parte.

D: Hai lavorato tantissimo anche in teatro: preferisci le emozioni che provi calcando il palcoscenico o quelle che ti dà il set cinematografico/televisivo?

R: Mi piace recitare, raccontare storie e attraversare la vita e i personaggi uscendo da me e incontrando altri immaginari. Non importa se avviene in cinema o in teatro, sono declinazioni diverse di una stessa bellissima cosa.

Lucrezia Guidone parla di “Luna Nera” e del suo personaggio

D: In “Luna Nera” interpreti Leptis, una donna forte e indipendente, seppur priva di poteri magici a differenza delle sue “colleghe”: come ti sei preparata a questo ruolo? Avevi letto il romanzo da cui è stata tratta la serie prima di prendervi parte? 

Il fatto che Leptis sia una “strega” senza poteri è forse l’elemento che in assoluto me ne ha fatto innamorare perché fa di lei un’eroina umana e la avvicina a ognuno di noi. Per la preparazione di questo ruolo, insieme agli altri attori, ho avuto la possibilità di allenarmi con gli stunt di Alessandro ed Emiliano Novelli, imparando a combattere e tirare con l’arco, andare a cavallo. Già solo attraversare i propri limiti dal punto di vista fisico è stato parte del percorso di ricerca per avvicinarmi a questa figura, così piena di coraggio e così generosa.

Lucrezia Guidone nei panni di Leptis in “Luna Nera”

Poi ho cercato di lavorare molto sulla sorellanza che lega queste donne passando molto tempo con le mie colleghe e devo dire che è stata la parte più facile perché le amo tutte moltissimo. Non ho letto il romanzo prima di girare la serie, ci è arrivato solo verso la fine delle riprese e credo sia stato un bene, ci ha permesso di muoverci con molta libertà dando sfogo al nostro immaginario. Quando ho letto il romanzo di Tiziana Triana, ho notato che senza saperlo stavamo costruendo delle figure e dei mondi molto in relazione. Questo anche grazie al fatto che Tiziana stessa è una delle sceneggiatrici della serie, quindi ha saputo salvaguardare tutti i nuclei più importanti dal punto di vista drammaturgico.

Lucrezia sulle tematiche di “Luna Nera” e il rapporto con le colleghe

D: “Luna Nera” affronta tematiche attuali e di fondamentale rilevanza come l’amore, la famiglia, l’omosessualità e la diversità. Pensi che un pubblico giovane, guardando la serie, possa trarne degli insegnamenti su questo piano? 

R:  Assolutamente si. Il mio personaggio in modo particolare è una diversa tra le diverse, che fa della sua diversità un punto di forza. Queste donne hanno una voce e la fanno sentire nonostante le persecuzioni, nonostante le paure, e questo è un bellissimo augurio.

D: Leptis ha una relazione con Tebe, altro personaggio chiave della serie: è stato facile creare la chimica che vediamo in scena con Manuela Mandracchia? (l’attrice che interpreta la strega Tebe, ndr.) 

R: È stato semplicissimo, Manuela è una compagna di scena generosa e sensibile. Abbiamo avuto fin da subito un legame molto profondo che continua anche adesso che abbiamo concluso le riprese (così come con le altre streghe del cast). Conoscevo Manuela per la sua carriera teatrale di grande prestigio: ai tempi in cui frequentavo l’Accademia come allieva, la fermai per strada per esprimerle tutta la mia ammirazione. Le ho raccontato l’episodio quando ci siamo ritrovate sul set, e mi ha fatto molta tenerezza pensare che i nostri destini si siano incrociati e ci abbiano fatte innamorare sul set!

D: Cosa ti ha colpito di più del tuo personaggio, e di conseguenza cosa ti ha insegnato?

R: Il coraggio e la generosità. Anche se non abbiamo poteri magici possiamo avere coraggio e lottare per ciò in cui crediamo; la magia di Leptis è una forza ben radicata e concreta che tutti possiamo trovare dentro di noi.

Lucrezia sul ruolo della donna

D: Il ruolo della donna è messo in discussione oggi più che mai, tra episodi di violenza e di discriminazione. In “Luna Nera” le donne vengono tacciate di stregoneria ed escluse dalla comunità. Cosa pensi sia cambiato dall’epoca in cui sono ambientate le vicende di “Luna Nera” e quali similarità invece vi ritrovi, rispetto ad oggi?

R: Fortunatamente sono stati fatti molti passi avanti rispetto a quegli anni ma non in tutto il mondo. Ci sono paesi in cui essere una donna ancora oggi significa essere perseguitata e vivere in un inferno. Possiamo festeggiare tante conquiste ma abbiamo molto lavoro da fare per guardare all’altro (non solo alle donne), al diverso, come semplicemente un essere umano, un fratello, un nostro pari. Richiede lavoro abbattere le paure, accorciare le distanze e costruire un pensiero che si muova verso il rispetto per gli altri. Richiede lavoro, impegno, si sbaglia ma bisogna mettersi in discussione, cercare di informarsi. E’ arrivato il momento di prendersi le proprie responsabilità e uscire dal medioevo emotivo in cui purtroppo qualcuno ancora si trova.

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Anna Quirino

20 anni, studentessa di Economia quando mi va e giornalista sempre. Figlia di una ballerina, sono cresciuta tra musica, danza e arte. Amo viaggiare e scoprire culture, lingue e modi di vivere differenti. Mi nutro di conoscenza, mi piace imparare e stare al passo coi tempi. Anticonformista, simpatica (dicono!) e appassionata di cinema e intrattenimento. A cosa non rinuncerei mai? La mia libertà e un tacco 12 (o un sandalo flat, se non voglio soffrire).

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