Dall’Italia arriva il film Netflix dal Titolo L’Ultimo paradiso. Una pellicola piene di tematiche sociali, che dagli anni ’50 prende una storia vera e riporta alle origini la gente di una terra brulicante di lotte sociali.
In questo mese, il catalogo delle uscite di Netflix di febbraio 2021 regala un titolo tutto italiano. La pellicola L’Ultimo paradiso ha debuttato alcuni giorni fa sulla piattaforma, portando sul piccolo schermo una storia a sfondo sociale. Un lungometraggio girato tra le terre del Sud e che ha come protagonista un ribelle Riccardo Scamarcio.
L’Ultimo paradiso, la storia vera
Il 5 febbraio fa il suo esordio, grazie al servizio streaming, il film Netflix L’Ultimo paradiso. Un titolo originale che segue la regia dell’italiano Rocco Ricciardulli. Quest’ultimo è anche sceneggiatore, insieme all’attore protagonista Riccardo Scamarcio. I due artisti danno origine a una storia che prende spunto dalla realtà. Ambientata negli anni ’50, la pellicola porta in scena un racconto di anarchia.
Il regista ha dichiarato di essersi ispirato a un reale fatto di cronaca, accaduto nel lucano in quegli anni. Questa è la terra d’origine, in cui è cresciuto e in cui è tornato per girare il lungometraggio. In una recente intervista, Ricciardulli ha raccontato:
“Mia madre le storie le sapeva raccontare. E io, insieme a mia sorella e i miei due fratelli più grandi, restavamo lì, a bocca aperta ad ascoltarla. Eravamo rapiti dai suoi racconti, dalla voce, con la quale magicamente trasformava quelle parole in immagini, dando vita a personaggi rimasti poi impressi nella mia mente. Riaprendo una pagina di un passato che mi appartiene, ho cercato di dar voce a fatti rimasti sepolti nel tempo”.
Credits IMDb
Il tema del “ritorno alle origini”
La storia insita nel film Netflix dal titolo L’Ultimo paradiso è caratterizzata da varie tematiche sociali. Dalla lotta al caporalato a quella fra classi sociali, dalla disparità tra gente povera e gente ricca fino all’amore per la propria terra, tutto questo fa parte della pellicola.
Ciò che accomuna i personaggi protagonisti, ovvero Ciccio, Bianca, Cumpà Schettino e Lucia, è l’attaccamento alle proprie radici. Il lavoro è per il regista Rocco Ricciardulli un’occasione per ritornare alle proprie origini e trasferisce nei suoi personaggi questo stesso senso. Un senso di protezione e sicurezza, che emerge solo dalla vicinanza alla propria famiglia. Un bisogno, quello di ritornare alle proprie origini, per trovare la forza per ricostruirsi.
A proposito della trama de L’Ultimo paradiso, il co-sceneggiatore Riccardo Scamarcio ha affermato:
“Vi sono due elementi fondamentali che possono essere individuati nel film: lo sfruttamento, la disparità, la lotta di classe. E l’altro è la dinamica di chi vuole rifarsi e scappare dal posto in cui vive, e chi è andato via ma possiede il senso di nostalgia delle proprie radici. C’è un Italia che vive in ogni parte del mondo ed è un paese che ha prodotto una migrazione importante.
Il film mette in scena delle situazioni paradossali, anche difficilmente comprensibili rispetto a come dovrebbe essere un comportamento ideale. Mi sono interessato a questi paradossi, che sono venuti dalla penna di Rocco e ho voluto contribuire anche io alla scrittura dei personaggi e ai loro dialoghi molto accesi, che risuonano in un’atmosfera sospesa nel tempo”.