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The Serpent The Serpent

Netflix

The Serpent si ispira alla vera storia di un criminale degli anni ’70

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La serie tv di Netflix dal titolo The Serpent si ispira a una storia vera, quella di un noto serial killer soprannominato il “Serpente” che ha segnato gli anni ’70.

Il successo della serie tv The Serpent si deve all’intricata trama, piena di crimini e suspance. Il continuo rincorrersi tra il protagonista criminale e le forze dell’ordine che gli davano la caccia si ispira a una storia vera. Ciò che vediamo in questi otto episodi, pubblicati da Netflix, sono romanzati ma la storia di fondo è quella di Charles Sobhraj, un truffatore e serial killer che ha agito negli anni ’70.

Il protagonista di The Serpent

Il debutto della serie tv The Serpent è avvenuto poche settimane fa e in poco tempo ha raggiunto un notevole successo. Da giorni, infatti, il titolo televisivo è alle prime posizioni della top 10 generale delle produzioni più viste. Merito anche del passaparola generale e dei commenti positivi che arrivano dal web.

Tra i punti di forza di questa mini-serie ci sono un ottimo intreccio di suspance, elementi thriller e storie di personaggi spezzati e spietati. Il tutto ha origine proprio nella realtà, come il suo protagonista Charles Sobhraj. Questo è il vero nome di un noto truffatore e serial killer, che qui viene interpretato dall’attore Tahar Rahim. Nato nel 1944, è definito anche un manipolatore sadico e narcisista.

Il titolo della serie si deve proprio al suo soprannome, Serpente, ma è stato definito anche Bikini killer, a causa dell’abbigliamento di alcune sue vittime. La sua figura si è mossa in Thailandia e in altri Paesi asiatici negli anni ’70, periodo in cui si contano almeno 12 vittime per mano sua.

The Serpent

La storia vera

Questa serie tv di Netflix è abbastanza fedele alla storia originale e i nomi dei due protagonisti sono stati mantenuti. Al fianco di Charles Sobhraj, in The Serpent, c’è la sua più devota seguace Marie-Andrée Leclerc, interpretata da Jenna Coleman.

Trasferitosi in Francia con sua madre, durante l’infanzia, Sobhraj ha cominciato da subito a sfidare la giustizia rubando. Nonostante un breve periodo prigione, non ha mai abbandonato il mondo delle truffe e, per sfuggire a un nuovo arresto, fugge in Asia con la sua compagna all’inizio degli anni ’70.

Qui, continua con i suoi crimini e si finge venditore di gemme o uno spacciatore, ma il suo essere spietato si spinge sempre più oltre. La compagna lo abbandona e, subito dopo, conosce Marie-Andrée Leclerc. Con lei comincia una nuova vita con identità false, per muoversi nell’ombra e nascondere i suoi crimini sempre più inquietanti. In pochi anni, stronca le vite di almeno 12 vittime, giovani donne asiatiche, tutte turiste, che incontra lungo l’hippie trail.

L’epilogo della storia

La veridicità del racconto si deve in gran parte alla partecipazione di Herman Knippenberg, un diplomatico olandese che per primo ha indagato sui crimini di Charles Sobhraj. In The Serpent, quest’uomo è interpretato da Billy Howle, mentre ha lavorato come consulente alla scrittura.

Nelle sue indagini, Knippenberg è stato aiutato a raccogliere prove dalla vicina di casa della coppia criminale. Nadine, che è interpretata da Mathilde Warnier, ha convinto la polizia a perquisire l’appartamento dei protagonisti di questa storia. Dopo aver trovato importanti prove, le indagini sono proseguite fino a quando non è stata intercettata la fuga della coppia, nel ritorno dall’Europa all’Asia.

L’epilogo arriva nel 1976. In questo anno, la polizia trova Sobhraj e Leclerc a Nuova Deli e completa l’arresto. Dopo una ventina di anni torna ad essere libero. Nei primi anni 2000, il suo caso viene riaperto e arriva l’arresto per un condanna definitiva che, ancora oggi, sta scontando in una prigione in Nepal.

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