Negli Stati Uniti è diventata in breve tempo un fenomeno sociale e mediatico. Parliamo di Tiger King, docu-serie originale Netflix che racconta la storia di Joe Exotic, eccentrico proprietario di uno zoo privato in Oklahoma.
Chi è il protagonista di Tiger King, ora su Netflix
Se non lo avete ancora visto, dovreste proprio correre a farlo. Potrebbe concludersi così qualsiasi commento a Tiger King, docu-serie originale Netflix che ha sbancato negli Stati Uniti, diventando un vero e proprio fenomeno sociale. Ma visto che ci siamo, partiamo dalla fine. Joe Exotic, all’anagrafe Joseph Allen Maldonado-Passage, il Re delle Tigri protagonista della serie, è attualmente detenuto in un carcere federale. E non si sta godendo, poiché recluso, la fama mondiale che l’uscita di questo prodotto gli ha portato. Peccato, visto che diventare famoso era forse l’unico obiettivo della sua vita.
Joe Exotic, il Re delle Tigri
Joe Exotic, Tiger King, è (o forse è meglio dire era) un amante di animali esotici, soprattutto big cats, grossi felini, che è come gli americani chiamano tutti: tigri, ligri, pantere, giaguari, leopardi. Era anche l’eccentrico proprietario del G.W. Zoo in Oklahoma, forse il più grande zoo privato degli Stati Uniti. La docu-serie gira tutta intorno a lui, al suo ego, a tutto quello che combina. Gay, poligamo, con una pettinatura audace, Joe Exotic odia a morte Carole Baskin, una multimilionaria proprietaria del Big Cat Rescue, un parco per la salvaguardia di animali (soprattutto esotici) a Tampa, in Florida. La differenza tra lo zoo di uno ed il parco dell’altra non si comprende bene: entrambi ci guadagnano, entrambi tengono grosse tigri in gabbia. Ma Baskin è grande sostenitrice della legge, poi bocciata, che avrebbe impedito ai privati di tenere animali esotici in cattività; e fa una feroce battaglia, soprattutto in tribunale, al Tiger King. Sullo sfondo, una serie di omicidi che sono parte della cronaca americana. Veri, presunti, tentati, sono poi uno dei motivi per cui il Re delle Tigri è in carcere. Vi farete un’idea da soli, se giustamente o meno.
La follia che fa da padrona in Tiger King
La cosa che si capisce subito, in questa serie trash americana, è che sono tutti pazzi. In primis i due protagonisti, ma anche tutti gli altri personaggi (veri) che fluttuano intorno a quelli di Joe Exotic e Carole Baskin, sono folli, sessualmente ambigui, egoisti, imbroglioni. Hanno tutti un ego spropositato, e gli animali sono solo un mezzo su cui proiettare le proprie manie. Da Doc Antle, addestratore di animali che si è creato una sorta di setta, un harem di collaboratrici donne che faticano a lasciare il suo zoo. A John e Travis, mariti del Re delle Tigri (quelli che si vedono), che escono di scena in modi a volte comici, a volte tragici. Fino a Mario Tabraue, ex narcotrafficante, ex carcerato, che trasportava la droga facendola ingerire ai serpenti. Questi personaggi compaiono poco a poco, sono tutti connessi tra loro, ma sono al contempo dei microcosmi di sconsideratezza. Irresistibili, se non si valuta che a farne le spese, di tutte queste ossessioni, sono gli animali: ci sono tra i 5 ed i 10 mila big cats in cattività, attualmente, in America. In natura, se ne contano appena 4 mila.
Tiger King, un fenomeno americano
Se questa docu-serie Netflix è diventata in breve tempo un fenomeno sociale c’è un motivo: spiega gli Stati Uniti meglio di qualsiasi altra cosa vista finora. Racconta il sogno americano, il livello di diffusione degli stupefacenti, il giro di denaro, le ossessioni, le perversioni, ma anche una sorta di normalizzazione della diversità. È uno studio sociologico, antropologico, e chi più ne ha più ne metta. Tiger King è anche molto progressista, a modo suo: non c’è pregiudizio nei confronti di nessuno, c’è una spiccata, a volte esasperata libertà nei costumi. Ci sono cose dell’America che non avevamo voluto vedere, ma che sono forse la vera natura di quel Paese. Non a caso la serie è diventata talmente famosa da arrivare sulla bocca di Donald Trump (non che ci sia questo particolare controllo all’ingresso). Si discute che il Presidente degli Stati Uniti possa concedere la grazia a Joe Exotic, facendolo uscire dalla prigione federale in cui si trova. Giusto in tempo per le elezioni presidenziali 2020, a cui, tra le altre cose folli, il Re delle Tigri aveva previsto di candidarsi.