Serie TV

Romolo + Giuly: la nuova serie tv comedy italiana

Quando Shakespeare scrisse Romeo e Giulietta, in una delle città più belle dell’Italia cinquecentesca, ovvero Venezia, non avrebbe mai pensato di vedere la sua opera diventare una serie tv comica. La Fox, invece, ci ha pensato e ha lanciato sul piccolo schermo la comedy “Romolo + Giuly: la guerra mondiale italiana“, in onda ogni lunedì con un doppio episodio sui canali Sky Fox.

Il Sud, il Nord, ma soprattutto il Centro, con Roma, sono lo sfondo della serie Tv “Romolo + Giuly”, che punta “ad un nuovo modo di fare commedia italiana” e a rivivere i fasti di Boris con situazione al limite della demenzialità, una dose molto forte di ironia e la partecipazione di un cast celeberrimo per la serie TV Romolo + Giuly.

La Trama di Romolo + Giuly

Al centro di tutta la vicenda in Romolo + Giuly vi è l’amore tra Romolo e Giuly, diretti eredi delle due famiglie più potenti di Roma: Montacchi e Copulati. L’incontro fra i due ragazzi riporta alla luce un’antica rivalità tra Roma Nord, fatta di ricchezza, opulenza e “figli di papà”, e Roma Sud, coatta, ruspante e “sciatta”. Le due famiglie di Romolo + Giuly si daranno battaglia per la poltrona più ambita: quella del Campidoglio, rimasta vacante in attesa delle elezioni comunali.

Il resto dell’Italia, dal canto suo, non starà a guardare. Napoli e Milano, nei rispettivi rappresentanti di Don Alfonso (Fortunato Cerlino) e Giorgio Mastrota, che interpreta se stesso, si coalizzano per un’alleanza alquanto assurda. Nella serie TV Romolo + Giuly le due città sono esasperate dal “bullismo culturale” che Roma ha imposto loro: i milanesi vengono additati come stakanovisti noiosi immersi nella nebbia, mentre i napolitani come ladri avvolti dalla “munnezza“.

Ma come realizzare in Romolo + Giuly la conquista della Città Eterna? L’amore contrastato tra Romolo e Giuly e l’inasprirsi dello scontro tra Montacchi e Copulati rappresentano l’occasione perfetta. La rivalità politica in Romolo + Giuly tra le parti si è ormai trasformata in una furibonda battaglia che coinvolge tutti i quartieri della città in uno scontro in bilico fra l’epico e il grottesco senza esclusione di colpi. Finalmente il momento dell’invasione della Capitale tanto atteso dall’asse Napoli-Milano è giunto. È scoppiata la “Guerra mondiale italiana” di Romolo + Giuly.

I personaggi di Romolo + Giuly personificano tutte le distorsioni che il nostro Paese vive in questo momento: dalla criminalità al potere all’odio razziale, fino alla spinta populista in grado di gettare fumo negli occhi ai più, ironizzando su temi delicati come il disprezzo dell’altro, riemerso con violenza in questi ultimi anni.

Questa nuova produzione nasce dal nostro animo comedy. Con Romolo + Giuly abbiamo deciso di scommettere su un prodotto che nasce dal basso, da un cortometraggio web che ha avuto una grande diffusione virale, fortemente innovativo e spiazzante. Nella satira di Romolo + Giuly non c’è censura, con cose che magari fanno un po’ arrabbiare perché politicamente scorrette: ma si tratta di una satira surreale, e nessuno se la deve prendere.” – ha dichiarato Alessandro Saba, vicepresidente entertainment di Fox Network Italia.

“I riferimenti in Romolo + Giuly, però, vanno anche oltre. Abbiamo pensato anche ai cartoni animati americani, come I Simpson e I Griffin, che hanno elevato la scorrettezza per raccontare la realtà in maniera profonda e accurata. Ci sono dentro anche moltissime citazioni, ci siamo rifatti al cinema degli anni ’80 e ’90 con cui siamo cresciuti, da Guerre Stellari a Titanic passando per Indiana Jones, ma anche ai videogiochi come Street Fighter e ai tanti picchiatori degli anni ’90. Ne vedrete delle belle, perché la nostra serie non esiterà, a un certo punto, a trasformarsi in un videogioco!” – spiegano ancora i tre ideatori di Romolo + Giuly.

Abbiamo guardato verso il basso perché è ora di cambiare cambiare una classe dirigente anche nella commedia. La comicità è una cosa complessa e nobile, che va presa sul serio, e che ha che ha bisogno di nuovi interpreti col cambiare della società, di un nuovo modo per replicare la realtà e parlarne. Il web è una palestra importante per i nuovi talenti, ma se si investe su di loro, come in questo caso, non bisogna snaturare le loro peculiarità” – sostiene Mario Gianani di Wild Side, riferendosi a Romolo + Giuly.

Per la colonna sonora di Romolo + Giuly è stato scelto il gruppo bolognese, Lo Stato Sociale,  con un nuovo singolo intitolato “Il Paese dell’Amore”  che prende in giro il nostro paese, dal governo alla difficoltà di arrivare alla pensione.

Il Cast

Un fantastico Alessandro D’Ambrosi, oltre ad aver partecipato alla creazione della serie Romolo + Giuly, interpreta Romolo Montacchi, mentre è Beatrice Arnera ad interpretare la bella Giuly. Assieme ai due protagonisti di Romolo + Giuly vi sono anche Michela Andreozzi, nel ruolo di Olimpia Copulati, Massimo Ciavarro come Massimo Copulati, Francesco Pannofino, nel ruolo del governatore lombardo Pederzoli, e Giorgio Mastrota, come Signore del male.

“Romolo e Giuly si innamorano follemente e cercano in tutti i modi di portare avanti questa relazione, ostacolati dalle differenze che non appartengono specificamente a loro ma alle loro famiglie d’origine, ai loro usi e costumi, alle circostanze in cui sono cresciuti. Devono far fronte a differenze che palesemente vengono fuori durante la storia e cercando di adeguarsi uno al mondo dell’altro con esiti grotteschi” – raccontano i due protagonisti principali di Romolo + Giuly. 

“Erano una ventina d’anni che non mi vedevo in video lontano da un materasso e rivedermi in Romolo + Giuly è stata una grande emozione” – commenta un soddisfatto Mastrota. “Avevo raggiunto la pace dei sensi, felice per quello che faccio. E’ un progetto” – Romolo + Giuly – “che non mi dà nuova vita ma è inaspettato. Volevano farmi fare il provino ma poi non è stato fatto. Mi hanno aiutato molto i colleghi, un conto è parlare in telecamera altro lavorare con altri. Mi è piaciuto molto, ma senza voglia di rivincita. Una bella esperienza, quella di Romolo + Giuly, che ha lasciato di stucco anche i miei figli. Mi piace dopo tanti anni vedermi lontano da un materasso e una pentola. Ma voglio continuare a fare il venditore per la tranquillità della mia famiglia”.

Fortunato Cerlino, il Don Pietro Savastano di Gomorra, invece è Don Alfonso, “un cugino di Savastano” – come riferisce lo stesso attore in un’intervista per l’uscita di “Romolo + Giuly” – “lo ricorda alla lontana, è più nobile. Del personaggio mi divertiva questo suo innamoramento tardo-borbonico, il progetto politico legato alla bellezza: ascolta musica classica, si circonda di opere d’arte, è un nostalgico di quel mondo che ha prodotto la grande cultura napoletana. Certo, è pure un criminale, un uomo al limite che dimostra come quel mondo di bellezza sia finito in mano alla malavita.

Quando ho letto il copione di Romolo + Giuly ho detto: sono pazzi, non farò mai una cosa del genere, che c’entra con il mio percorso? Poi, a una seconda lettura, ho capito che quell’impianto era sostenuto da un approccio culturale, da un linguaggio contemporaneo, legato al web e alla tv, al cinema. Romolo + Giuly che parla in maniera multilineare, un modo innovativo di fare la commedia italiana” – commenta ancora Cerlino.

Ormai c’è una riconfigurazione dell’uso del prodotto, sono cambiati gli spettatori, gli strumenti, i mezzi e i ritmi dell’approccio. L’uso della tv e delle piattaforme streaming è molto più vicino al nostro stile di vita, anche dal punto di vista economico. Questo dovrebbe comportare un ripensamento in tutto il settore dell’intrattenimento. Per fortuna non c’è più un’enorme differenza fra i prodotti, vedi Gomorra e Romolo + Giuly, i sistemi di narrazione si stanno adeguando e forse questo porterà il cinema a fare scelte sempre più di qualità. Il progresso nasconde sempre grandi suggerimenti” – conclude il Don Savastano parlando sia della fortunata serie Gomorra che di Romolo + Giuly.

Accanto a Don Alfonso in “Romolo + Giuly”,  vi è mammà, ovvero Donna Assunta, interpretata da Nunzia Schiano, la quale ha una vera passione per Sorrentino e la Grande Bellezza al contrario del figlio. Infatti Alfonso “non riesce a tollerare il cortocircuito di un napoletano che per fare un film sulla bellezza sceglie Roma, un tormentone per il quale dobbiamo dire grazie a Sorrentino stesso, all’ironia inaspettata con cui spesso si è proposto“.

L’aspetto attuale

La serie TV “Romolo + Giuly”, secondo Cerlino, ha anche un aspetto attuale perché “l’Italia è tornata a dividersi, anche in modo tragico, in settori d’influenza politica ed è importante raccontarlo con ironia perché quel che sfugge è quanto, nei periodi migliori della nostra storia, la diversità sia stata occasione di ricchezza. Il napoletano ha molto da insegnare al milanese e viceversa, il paese andrebbe molto meglio se in questa canoa tutti remassimo nella stessa direzione. Come i fratelli Abbagnale“.

In Romolo + Giuly i luoghi comuni vengono esasperati per dipingere maschere grottesche rappresentanti vari stereotipi italiani, che strappano un sorriso anche se in fondo sappiamo non essere troppo lontane della realtà; di fornire una satira assurda e pungente del nostro stile, tutto italiano, di odiare il diverso, di preoccuparci e diffidare di chiunque, persino dei nostri stessi parenti.

La violenza, l’insulto e la minaccia, sembrano essere la soluzione per qualsiasi cosa. Nella serie “Romolo + Giuly” prende vita tutto questo attraverso dei mostri creati ad hoc che si muovono sul piccolo schermo in una vera e propria pantomima funzionale che non ha il solo scopo di divertire il pubblico ma anche quello di far riflettere sulla deriva che la Nazione sta prendendo.

L’idea di Romolo + Giuly

Romolo + Giuly nasce, in realtà, come web series creata da Michele Bertini MalgariniGiulio Carrieri e Alessandro D’Ambrosi e premiata nel 2016 al Roma Web Fest come miglior cortometraggio (in realtà era un episodio pilota) italiano. Successivamente la Fox assieme alla casa produttrice Wildside si sono convinti ad estrapolare e creare una serie vera e propria su Romolo + Giuly, ampliando, sia i confini geografici che le vicende all’interno della storia. L’idea di fondo, dei tre registi, è stata quella di riprendere, in Romolo + Giuly, l’impronta tragi-comica di tanti fenomeni dei social, quali The Jackal, Martina Dell’Ombra e le Coliche.

La polemica sul trailer

“Nessuna ironia, nessuna fantasia e nessuna giustificazione per lo spot del televenditore e neo-attore Giorgio Mastrota ma il solito strisciante razzismo anti-napoletano durante lo spot che pubblicizza la fiction Romolo + Giuly”. “Per le buche di Roma, per le passerelle di Milano e per la spazzatura di Napoli” è la frase dello spot Romolo + Giuly che ha indignato il movimento Neoborbonico. “Voi offendete Napoli, io non seguo più la vostra tv e la vostra fiction Romolo + Giuly. Saluti da Napoli, ex capitale mondiale e città carica di meraviglie e non di spazzatura” – fanno sapere in una nota.

 

“Romolo + Giuly” è una metafora perfetta di questa Italia piena di contraddizioni e fragilità, alla ricerca costante di un trash, sempre più forte e distruttivo, ma che alla fine si salva sempre grazie alla propria capacità di cambiar le carte in tavola. Concludendo Romolo + Giuly, la serie in 8 episodi da 30 minuti ciascuno, sa divertire e far sorridere, creando nello spettatore una curiosità per la storia d’Italia, per comprendere come si è arrivati ai nostri giorni e porre maggiore attenzione alle belle differenze, sia culturali che etniche, che si mescolano nel nostro Paese.

L’unica incertezza in Romolo + Giuly, o l’unico errore se così lo vogliam chiamare, è stato quello di allargare i confini, uscendo da Roma. Il tentativo di coinvolgere un pubblico alquanto ampio, come quello italiano, potrebbe rivelarsi fatale, in quanto il pubblico potrebbe non trovare la giusta armonia tra la trama di Romolo + Giuly e le gag da web, facendo scivolare la serie TV in una carnevalesca accozzaglia di personaggi.

Davide D'aiuto

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Davide D'aiuto

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