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Recensione

Safe: La RECENSIONE della nuova serie Netflix con Michael C. Hall

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Safe: ecco la Recensione della nuova serie TV firmata Netflix con il ritorno di Michael C. Hall.

Safe è una nuova serie britannica creata in collaborazione tra Canal + e Netflix che vede come protagonista Michael C. Hall. La serie nasce da un’idea di Harlam Cohen, scrittore americano di gialli e thriller e sono proprio questi, infatti, i generi che contraddistinguono Safe.

Safe racconta la storia di un padre (Michael C. Hall) che ha recentemente perso la moglie a causa di una malattia e si ritrova a dover crescere due figlie, di cui un’adolescente, da solo. Una delle due figlie, la più grande, è proprio colei che mette in moto l’evento scatenante del drama-thriller che si dimostra essere la serie stessa. La ragazza, infatti, dopo una festa a casa di amici scompare e insieme alla sua scomparsa viene ritrovato il cadavere del suo fidanzato nella piscina della padrona di casa che stava dando la festa. Da qui parte la storia di Tom Delaney e della ricerca della figlia scomparsa, insieme all’indagine sulla morte del ragazzo.

Safe: Tom Delaney e la figlia

Guardando Safe vengono subito messi in primo piano tutti gli elementi che contraddistinguono il genere thriller-poliziesco: un cadavere, una scomparsa, misteri, flashback sul passato, colpi di scena, personaggi che sembrano tutti sospetti e tanti cliffhanger, forse fin troppi . Gli elementi che devono esserci in Safe ci sono, come è giusto che ci siano, però, non sembrano funzionare più di tanto sullo spettatore che fa fatica a rimanere coinvolto dalla storia.

Ciò che si prova guardando Safe è la sensazione di star guardando un insieme di serie tv già viste che trattano lo stesso genere e la maggior parte delle volte si riesce subito a intuire quale andamento prenderà la storia o cosa succederà proprio per questo motivo. Per certi versi sembra di guardare una versione blanda di How to get away with murder senza però avere un personaggio della presenza scenica  e della profondità psicologica di Annalise Keating (Viola Davis).

Michael C. Hall ce la mette tutta a ricoprire come meglio può un ruolo drammatico diverso dalla sua storica interpretazione di Dexter, ma non ci riesce. Né lui, né la serie riescono a colpire, a coinvolgere, a emozionare.

Safe: Michael C. Hall

Ciò che manca in Safe è l’originalità, quel qualcosa che distingue una serie eccezionale da una comune. Si perde spesso l’attenzione da spettatori e si continua a guardare Safe solo perchè si vuole finire la serie. Non si riesce mai ad avere quella curiosità che spinge subito a cliccare su “next episode” senza pensarci due volte.

Safe è una serie poliziesca normale, da guardare di sottofondo quando non si sa cosa guardare. Sicuramente non è una serie che si distingue.

In Safe non c’è un’introspezione dei personaggi rilevante e non ci sono risvolti nella vicenda tali da lasciare a bocca aperta. Safe sembra essere uno di quei compiti ben fatti perché hanno in loro tutto ciò che devono avere. Vengono rispettate tutte le regole del genere e da questo punto di vista non si può dire niente. Ma il problema è proprio questo. Si può girare una serie utilizzando tutti gli elementi che fanno, in teoria, di questa una perfetta storia di genere thriller, ma non è questo che fa di una serie tv un lavoro ben fatto che riesce ad arrivare nel profondo al pubblico.

In Safe si segue un copione troppo scontato perfino nel finale dove il colpevole, proprio come tutti i polizieschi, è sempre il minore dei sospettati.

Safe - Recensione
6 Reviewer
0 Users (1 voto)
Pro
Buona struttura della serie nella teoria, buona recitazione di alcuni personaggi.
Contro
Troppi luoghi comuni, poca originalità, scarsa capacità di colpire e accattivare il pubblico.
Conclusioni
Safe è una serie che non colpisce molto. Ha tanti elementi di altre serie dello stesso genere tutti messi insieme che la rendono piuttosto piatta e poco accattivante. Manca originalità nello storytelling e introspezione dei personaggi principali. I misteri si risolvono troppo facilmente e senza colpi di scena che funzionano davvero.
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