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Smash: Le 3 cover song migliori della serie – Gogo Retrò

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La Domenica tante volte è sinonimo di tre abitudini: dormire fino a tardi, rilassarsi il più possibile e avvertire l’ansia per l’incombente lunedì! Gogo Magazine lo sa bene quindi vi viene incontro con una soluzione che cercherà di coprire tutti e tre i casi: combinazione micidiale di serie tv e musica! E per raggiungere questo obiettivo, Gogo Retrò vi porta a scoprire una serie ormai conclusa la cui musica però resterà indimenticabile: SMASH!

And then 5,6,7,8 action!” – Il nostro viaggio nel tempo oggi non ci porta troppo lontano ma ci permette di scoprire una piccola realtà piuttosto di nicchia che ha rappresentato nel 2012 una straordinaria novità della televisione statunitense senza riuscire ad ottenere però il responso sperato. Si tratta di Smash, la serie a sfondo musicale che ha portato in scena, probabilmente per la prima volta, le dinamiche artistiche che permettono la creazione di un musical di Broadway.

SMash Smash Smash Smash

Nata e prodotta dalla creatività variegata di un artista che forse potreste conoscere, Steven Spielberg, Smash è una serie dal concept di base assolutamente geniale e innovativo, che ci conduce alla scoperta di tutte le fasi del processo creativo che si cela dietro le quinte di un brillante e affascinante musical di Broadway, una premessa che, superati i primi, vani paragoni con le serie musicali conosciute fino a quel momento, ha reso Smash fin dal principio non soltanto una serie originale ma anche una storia in grado cambiare gli stereotipi che solitamente circondano il mondo del teatro.

Seducente, competitivo, frustrante e sfiancante, la realtà di Broadway che Smash racconta è appassionante e attrae non solo l’attenzione ma anche la curiosità di chi non si è mai avvicinato al genere, riuscendo a conciliare in quanto serie sia l’aspetto prettamente drammaturgico della storia, che serve a stabilire le basi più concrete su cui Smash si fonda, che l’aspetto squisitamente musicale, un elemento caratterizzante della serie che riesce ad unire sia il genio originale dei compositori Marc Shaiman e Scott Wittman che la scelta sempre impeccabile delle soundtrack tratte dal panorama musicale moderno.

Smash Smash
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E per portare in scena questo dualismo artistico così curato e affascinante, Smash presenta un ensemble di interpreti che unisce armoniosamente reali veterani di Broadway [Christian Borle, Leslie Odom Jr, Megan Hilty e Jeremy Jordan], leggende della televisione [Debra Messing, Anjelica Huston] e artisti all’epoca emergenti come Katharine McPhee (che recentemente ha realizzato il suo Smash personale approdando per la prima volta a Boradway con il musical “Waitress”).

Per darvi dunque un assaggio del livello artistico che questo cast ha segnato nella serie, vi presentiamo le 3 cover song migliori che Smash ha portato in scena nel suo breve percorso, 3 canzoni che dopo Smash avranno tutto un altro sapore.

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Atto I – Smash canta: Run [Snow Patrol, interpretata da Katharine McPhee]

Prima che ve lo chiediate, sì, è Uma Thurman ed è una fantastica guest star della prima stagione di Smash, andiamo avanti!

Una delle più amate e famose finaliste del celebre talent American Idol, Katharine McPhee arriva in Smash come attrice emergente ma con un talento canoro che di certo non era una sorpresa. In un ruolo che a tratti ricalca la sua stessa carriera in crescita, Katharine McPhee conquista la scena nei panni di Karen Cartwright, ragazza di provincia col sogno di trovare il proprio posto sul palcoscenico di Broadway. Vista come una potenziale minaccia anche da artiste ben più esperte, Karen viene avvicinata dalla star del cinema Rebecca Duvall [Thurman] decisa inizialmente a studiarne di punti di forza ma in seguito affascinata genuinamente dalla naturalezza della ragazza.

Mentre il rapporto tra le due donne cresce sempre di più, Rebecca permette a Karen di esibirsi in uno dei locali più esclusivi, dando vita però in questo modo a una delle performance più emozionanti e intense di Smash.

Se è vero che nessuna cover potrebbe mai raggiungere l’originale degli Snow Patrol, è anche vero che la versione di “Run” che Katharine McPhee offre in Smash è un autentico piacere musicale. La voce della McPhee cresce con equilibrio, è morbida e dolce ma non scontata, ha una personalità che arriva dritta al cuore e ti lascia meravigliato ed estasiato, mentre lei assapora le parole e soprattutto l’anima della canzone, facendola sua come se sua lo fosse da sempre. L’arrangiamento del pezzo è molto simile al capolavoro originale ma l’interpretazione di Katharine McPhee si eleva e si distanzia dai paragoni, vivendo in autonomia, con una setosa intensità che annulla tutto il resto intorno.

Sarà stato richiesto alle comparse della scena di Smash di apparire rapite e travolte dall’esibizione ma non sarà stato difficile recitare un’emozione che la McPhee trasmette concretamente nella performance.

Atto II – Smash canta: That’s life [Frank Sinatra – Interpretata da Katharine McPhee & Megan Hilty]

La particolarità del rifacimento di questo classico evergreen sta per Smash nella capacità di racchiudere in una sola esibizione sia i percorsi individuali e antitetici dei personaggi di Karen Cartweright e Ivy Lynn che le stupefacenti e complementari doti canore di Katharine McPhee e Megan Hilty, due artiste dai talenti molto diversi che però insieme riescono a trovare una chimica musicale in grado di armonizzare le loro voci in una sintonia perfetta.

Oltre l’aspra competizione che aveva caratterizzato la prima stagione di Smash per le due protagoniste, sul finire ormai del percorso della serie e con le rispettive strade intraprese su binari differenti, Karen e Ivy si scoprono finalmente più vicine e complici di quanto avessero mai creduto di poter essere, e nel momento in cui è solo la musica ad unirle, oltre qualsiasi interesse o rancore, ciò che riescono a creare insieme è pura magia artistica.

La voce potente e graffiante di Megan Hilty si completa perfettamente con le tonalità dolci e vibranti di Katharine McPhee mentre l’esibizione si carica finalmente di quell’energia genuina che Karen e Ivy avrebbero dovuto alimentare fin dal principio.

Atto III – Smash canta: Under Pressure [Queen & David Bowie – Interpretata dall’ensemble di Smash]

Nel finale di serie, in cui si tiene la prestigiosa cerimonia dei Tony Awards, per la prima volta Smash fa salire sul suo palcoscenico l’intero ensemble in una performance che ripaga lo show di tutti i suoi punti più deboli.

Tutte le strade dei protagonisti di Smash confluiscono in un unico obiettivo e in un unico luogo: un teatro, deserto, silenzioso, eppure ricco di vita e di storia, un teatro in cui tutti loro si ritrovano dopo aver percorso strade differenti e parallele che li hanno condotti ancora una volta a uno stesso traguardo, insieme.

La cover è un tripudio di voci, ordinate, armoniose, emozionanti, alcune predominanti, altre meno, ma tutte diverse, tutte importanti, perché oltre l’aspetto musicale in questa scena emerge la storia dei protagonisti, emerge l’anima di Smash su cui sta per scendere per l’ultima vola il sipario. Soli eppure insieme, Karen, Ivy, Derek, Tom, Julia, Eileen, Sam, Jimmy e Ana affrontano il palcoscenico nella loro serata conclusiva prima di dividersi nuovamente e ricominciare altrove.

Smash è stata purtroppo nel panorama televisivo statunitense una meravigliosa meteora, una serie che poteva affermarsi in tutto il suo incredibile potenziale ma che è stata gestita con particolare confusione e poca incisività drammatica, ma nonostante tutto, a distanza di anni, Smash possiede ancora il suo fascino e quella particolare attrattiva che lasciano tutte le storie finite troppo presto, quelle che ti spingono a domandarti cosa sarebbe potuto succedere se … .

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