The Handmaid’s Tale 2×04: la Recensione del quarto episodio della seconda stagione di The Handmaid’s Tale.
Se il terzo episodio della seconda stagione di The Handmaid’s Tale parlava di femminismo, il quarto è tutto l’opposto. Il tema dominante è la sottomissione, l’abuso sulle donne e la perdita dell’individualità.
Ciò che rende The Handmaid’s Tale una serie straordinaria da tutti i punti di vista è il gran lavoro degli sceneggiatori. Questi, infatti, sono così bravi da saper coinvolgere così tanto lo spettatore facendogli credere che la storia stia andando in una direzione, per poi cambiare all’improvviso l’andamento delle cose.
Other Woman, il quarto episodio di The Handmaid’s Tale 2 inizia con June che dopo essere stata catturata mentre tenta di scappare, viene incatenata. Abito bianco, volto pallido, mente occupata a contare i fiori della trapunta del suo letto sfatto per aspettare che il tempo passi. La protagonista di The Handmaid’s Tale deve pagare per il suo atto di ribellione. E soprattutto deve sentirsi in colpa, come le ricorda con voce ferma Aunt Lydia, personaggio chiave di The Handmaid’s Tale.
Quest’episodio di The Handmaid’s Tale 2 si fonda su un tema principale che è il potere del senso di colpa. Il senso di colpa ha un forte peso nella società e determina i comportamenti di quasi tutte le persone. Le blocca dal fare molte delle cose che vorrebbero. Si tratta di un limite che affonda le sue radici nella religione e che la società si porta dietro da sempre. Riuscire a sradicarlo è davvero difficile.
The Handmaid’s Tale 2×04 è un episodio molto amaro ed è tutto incentrato sulla manipolazione mentale da parte di Aunt Lydia nei confronti di June. La cosa inaspettata e sconvolgente è che i discorsi di Aunt Lydia, razionalmente assurdi secondo il nostro modo di pensare, risultano estremamente logici se associati al mondo di Gilead tanto da avere effetto non solo sulla protagonista di The Handmai’s Tale ma anche su noi spettatori. E la cosa che spaventa di più è proprio questa, vedere come si può essere manipolati psicologicamente solo perché qualcuno fa leva sui sensi di colpa di una persona e sui suoi errori nella vita. Ma chi non sbaglia?
June torna a casa del Commander Waterford ed è costretta a indossare di nuovo l’abito rosso che aveva bruciato insieme al copricapo. Abbigliamento tipico delle donne in The Handmaid’s Tale. June deve abbassare lo sguardo in casa del Commander e sottostare alle regole senza poter dire niente. Ed è incredibile come certe regole abbiano senso solo all’interno di un determinato ambiente.
Con questo episodio di The Handmaid’s Tale 2 siamo tornati nelle ambientazioni e nei colori tipici di The Handmaid’s Tale pertanto ci sembrano di nuovo “normali” determinati comportamenti o soprusi che sono assurdi dal punto di vista razionale. È normale che la Handmaid sia sottomessa alle regole dei suoi padroni e faccia tutto ciò che dicono, è normale che stia zitta e obbedisca. Tutto ciò è normale solo perché ci hanno abituato a questo a tal punto che ci crediamo anche noi al di fuori della storia e lo stesso accade per June. In The Handmaid’s Tale 2×04 ci dimentichiamo quasi della sua fuga. Ci sembra quasi che sia sempre stata lì e che le cose siano sempre andate così e credo sia lo stesso anche lei.
Tutto quel coraggio, quella forza interiore, quella determinazione che June aveva dimostrato negli episodi precedenti della seconda stagione di The Handmaid’s Tale scompaiono. June torna a essere Offred e perde completamente la sua vera identità come se fosse ipnotizzata.
Una delle scene più forti dell’episodio 2×04 di The Handmaid’s Tale 2 è quella in cui Aunt Lydia fa leva sui sensi di colpa di June portandola a vedere il cadavere impiccato dell’uomo che l’aveva aiutata a fuggire. Il discorso di Aunt Lydia ha talmente senso nel sistema di pensiero di Gilead e lei è così brava a manipolare la mente delle persone che June non riesce a tenerle testa e le crede.
E per noi che guardiamo The Handmaid’s Tale non può che essere una delusione.
Così come dice Aunt Lydia, June non può più esistere e deve lasciar spazio a Offred, perchè Offred è esente dal senso di colpa.È June che deve vivere con le conseguenze delle sue azioni divorata dal rimorso di aver sbagliato, pertanto è meglio metterla a tacere e lasciare spazio a Offred. Dopotutto la vita di Offred è decisamente più semplice e permette alla donna di evitare di fare i conti con la propria coscienza, il proprio egoismo e i propri errori, sempre se di errori si può parlare.
È stata June a fare tutto questo. June è scappata. June era in combutta con dei terroristi. Non Offred. Offred è stata rapita, non ha alcuna colpa. Offred non deve portare il peso del senso di colpa di June.
È interessante notare come le inquadrature di June all’interno della casa siano tutte dall’alto in questo episodio di The Handmaid’s Tale 2. Come a voler sottolineare con le immagini ancora di più il senso di sottomissione della donna in tale ambiente.
La cosa più dura da accettare per lo spettatore di The Handmaid’s Tale è che la propria eroina abbia mollato. June ha scelto di non esistere più perché non riesce a reggere l’enorme quantità di sensi di colpa che le sono stati addossati. Quindi è meglio se smettere di vivere. Gilead, il mondo di The Handmaid’s Tale punta proprio su questo, sulla totale alienazione delle donne e sull’eliminazione di ogni aspetto peculiare della loro personalità. Non bisogna distinguersi ma adeguarsi e June sceglie di farlo diventando Offred.
La protagonista di The Handmaid’s Tale si convince che sia meglio per tutti che lei sia semplicemente Offred. Smette di combattere. D’ora in poi June non esiste più, esiste solo Offred, l’ancella.
Ho fatto una cosa bruttissima. Una cosa talmente grande che non riesco nemmeno a vederla. Una cosa che mi sta facendo affogare. Sono inadeguata e stupida, senza valore. Sarebbe meglio se fossi morta. Dio ti prego fai che Hannah si dimentichi di me. Fai che io mi dimentichi di me stessa.
Speriamo che nei prossimi episodi di The Handmaid’s Tale 2 June cambi idea e torni a essere la donna forte che è.
Per cambiare le cose c’è sempre bisogno di un ribelle.
L’appuntamento con il prossimo episodio di the Handmaid’s Tale 2 è il 16 maggio su Hulu o TimVision.
The Handmaid's Tale 2x04
Conclusioni
L'episodio è magistralmente costruito dalle inquadrature ai discorsi dei personaggi.Si parla di donne nel modo opposto rispetto all'episodio precedente e si passa da un elogio del femminismo alla consapevolezza della sottomissione delle donne e della loro debolezza psicologica. June da ribelle diventa una donna che smette di combattere perché non riesce a reggere il peso dei sensi di colpa e per lo spettatore, questo, è davvero difficile da guardare.
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