The Handmaid’s Tale 2×05, Seeds: la recensione del quinto episodio della seconda stagione di The Handmaid’s Tale.
Il quinto episodio di The Handmaid’s Tale 2 si intitola Seeds e come ogni episodio della serie, non è nient’altro che stupendo. Elisabeth Moss è sempre sinonimo di qualità. In questo episodio in particolare si dimostra ancora una volta per la grande attrice che è. Nel quinto episodio della seconda stagione di The Handmaid’s Tale, Elisabeth Moss, ha pochissime battute se non “sì, signora Waterford e no, signora Waterford”. I suoi silenzi, però, parlano di più delle parole. L’attrice riesce a reggere un intero episodio stando praticamente zitta e non facendo altro che usare i suoi occhi. Proprio attraverso questi riesce a trasmettere al pubblico i suoi pensieri, le sue paure, il suo stato d’animo.
Seeds è un episodio di The Handmaid’s Tale che scorre lento ma volutamente e fa della lentezza e del silenzio il suo punto forte.
Alla fine dell’episodio precedente di The Handmaid’s Tale 2 avevamo visto June decidere di scomparire per lasciare spazio a Offred. E per un pubblico che considera June l’eroina assoluta della serie non poteva che essere una grande delusione. Ora, in questo episodio di The Handmaid’s Tale 2 dobbiamo fare i conti con un personaggio totalmente spersonalizzato. Offred ha lo sguardo perso nel vuoto, dice solo frasi fatte e parla a stento, se non con gli occhi. E i suoi occhi fanno esperienza di diverse emozioni nell’episodio, dalla sorpresa alla paura, dalla gelosia alla rassegnazione.
Offred è incinta e tutto sembra andare bene finché non scopre di perdere del sangue ma nonostante questo fa finta di niente. Si tratta di un segreto tra lei e il pubblico di The Handmaid’s Tale che tutti e due custodiscono gelosamente. Si ha quasi un sollievo nel vedere che la gravidanza della protagonista di The Handmaid’s Tale potrebbe essere a rischio. Come se non la si volesse dare vinta a Gilead.
The Handmaid’s Tale non ha mai nascosto la sua natura oscura e ciò che rende la serie incredibilmente bella è la sua capacità di proporre scene davvero difficili da guardare e di trattare temi che calpestano la morale e il buon senso con un’eleganza fuori dal comune. The Handmaid’s Tale è talmente ben fatta, dai discorsi alle inquadrature, dalla psicologia dei personaggi alla storia che anche il brutto diventa bello solo per la bellezza con cui viene raccontato.
Una delle scene più dure di questo episodio di The Handmaid’s Tale 2 è senza dubbio quella del “matrimonio” tra i cosiddetti guardiani di Gilead e delle bambine. Nick è uno di loro. La scena è un colpo al cuore, non tanto perché vediamo la rabbia e la tristezza negli occhi sia di Nick che di Offred che per la prima volta nell’episodio sembra uscire dall’apatia assoluta di cui è vittima, ma per quelle bambine, troppo piccole per poter essere esposte già a tale ingiustizia. È cruciale il momento in cui gli uomini sollevano il velo bianco che copre il loro viso ed è una sorpresa per lo spettatore di The Handmaid’s Tale. Infatti non ci si accorge che si tratta di bambine, se non in quel momento.
Vedere delle ragazzine essere usate come mero mezzo di riproduzione è davvero arduo per lo spettatore di The Handmaid’s Tale.
I creatori di The Handmaid’s Tale sono abilissimi nel trattare temi delicati e renderli sopportabili abbastanza da essere usati come spunto di riflessione per lo spettatore.
Il quinto episodio di The Handmaid’s Tale 2 è caratterizzato da un alternarsi di scene che raccontano la vita di Offred ad altre che narrano le vicende delle Colonie. Vediamo Janine che cerca di integrarsi in questo nuovo ambiente in cui porta tutta la sua positività che si scontra con il grande realismo di Emily. Quest’ultima, infatti, butta fuori tutta la sua rabbia e per la prima volta dalla prima stagione, dice ad alta voce quello che le hanno fatto per aver disobbedito alle regole. E anche in questa scena c’è tutta una forza emotiva che è in grado di uscire dallo schermo per arrivare con forza allo spettatore, quasi come una metalessi.
La protagonista di The Handmaid’s Tale continua a perdere sangue e si lascia andare, nel silenzio, alla rassegnazione di non farcela. Nick, intanto, non riesce a trovare il coraggio di tornare a casa e dormire insieme alla sua nuova moglie bambina. Fa un passo indietro, un atto di coraggio per tornare dalla sua June e la trova a terra, coperta di sangue.
Nella scena finale di questo episodio di The Handmaid’s Tale siamo in ospedale. La protagonista di The Handmaid’s Tale si sveglia e capisce di essere ancora incinta. E proprio qui è come se le tornasse quella forza che aveva perso nello scorso episodio. Offred lascia di nuovo lo spazio a June che riacquista tutto il suo coraggio e il suo spirito da ribelle che esprime con un monologo finale che fa, al suo bambino, nascosta sotto il lenzuolo bianco alla fine di quest’episodio di The Handmaid’s Tale 2.
June è finalmente tornata e ha tutte le intenzioni di tornare a combattere per la sua libertà e quella del suo bambino. E noi, fan di The Handmaid’s Tale non potremmo che essere più felici.
Ora stammi a sentire. Non ti farò crescere in questo posto. Non lo permetterò. Mi hai capito? Non sei di loro proprietà. E non è di loro proprietà nemmeno quello che diventerai. Mi hi sentito? Ti porterò via da qui. Ci porterò via da qui. Te lo prometto.
L’appuntamento per il sesto episodio di The Handmaid’s Tale 2, First Blood, è il prossimo 23 maggio su Hulu e TimVision.
The Handmaid's Tale 2x05 - Seeds
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Pro
L'episodio è molto intenso, l'introspezione dei personaggi è profonda e la regia è a dir poco spettacolare. Lo spettatore è completamente catturato dalla storia e dagli sguardi di Elisabeth Moss che nonostante pronuncia pochissime battute nell'episodio riesce a trasmettere un range di emozioni incredibile.
Contro
L'episodio può apparire un poi lento e alcune scene sono forti da guardare.
Conclusioni
L'episodio Seeds di The Handmaid's Tale dimostra ancora una volta l'altissima qualità della regia, della sceneggiatura e della recitazione degli attori della serie. Ci sono moltissimi spunti di riflessione e molti momenti coinvolgenti per lo spettatore che soffre insieme ai personaggi della storia. Elisabeth Moss è bravissima a recitare con il solo sguardo e riesce a parlare allo spettatore anche senza pronunciare una parola.