The Handmaid’s Tale 2×09, Smart Power: la recensione del nono episodio della seconda stagione di The Handmaid’s Tale.
Un nuovo episodio di The Handmaid’s Tale 2 è stato appena pubblicato e ancora una volta lascia spazio a tanti spunti di riflessione, come accade sempre in una serie dello spessore di The Handmaid’s Tale. Infatti, guardare ogni episodio della serie tratta dal romanzo di Margaret Atwood significa esporsi a un’ampia gamma di emozioni, spesso contrastanti e vuol dire tuffarsi in un mondo cupo ma che allo stesso tempo ha qualcosa di affascinante al suo interno. The Handmaid’s Tale è per certi versi magnetico, intrigante, nonostante la sofferenza di cui spesso si deve fare esperienza guardando la serie, ma è parte del suo fascino anche questa.
Ci stiamo avvicinando sempre di più al finale di stagione e i risvolti nella trama di The Handmaid’s Tale 2 si fanno sempre più interessanti.
Tra i tanti temi emersi nel nono episodio della seconda stagione di The Handmaid’s Tale alcuni ci hanno colpito più di altri. Scopriamo insieme quali.
The Handmaid’s Tale: Serena Joy, una donna in lotta con se stessa
L’episodio 2×09 di The Handmaid’s Tale 2 ha sicuramente puntato la lente di ingrandimento, ancora una volta, sul personaggio di Serena Joy. La cosa interessante è che questa donna tutta d’un pezzo, inizia finalmente a cedere per lasciare spazio a dei dubbi che sembrano affliggerla circa il governo di Gilead, che lei stessa ha ideato.
Vale davvero la pena imporre così tanti limiti alle donne e rinunciare alla propria libertà per un bene considerato più grande come quello della fertilità? Vale la pena mettere a tacere la propria individualità per assumere un ruolo prettamente decorativo come quello della moglie di un comandante che passa il suo tempo a fare la maglia perché non sa cos’altro fare? Sembra proprio che la stessa Serena inizi a dubitarne. Le è bastato andare in Canada e vedere con i propri occhi tutto ciò a cui ha rinunciato per rendersi conto che forse ha scelto di essere dalla parte sbagliata.
Le brillano gli occhi quando vede le donne per strada vivere in piena libertà. Baciare il proprio ragazzo sotto la luce del sole, lavorare, vestirsi come gli pare ed essere felici anche senza figli.
Così come le brillano gli occhi quando le viene proposto di scappare e rifarsi una vita altrove. I conflitti mentali di questo personaggio femminile di The Handmaid’s Tale escono dallo schermo come fossero troppo grandi e palesi per restare nascosti solo nella sua mente. Serena inizia a vacillare, finalmente.
Anche se molto probabilmente con la nascita del bambino, nel prossimo episodio di The Handmaid’s Tale 2, le cose cambieranno.
The Handmaid’s Tale: Nick e June, può sopravvivere l’amore nato in una “bolla di sapone” nella vita reale?
Uno dei temi più interessanti emersi in questo nono episodio della seconda stagione di The Handmaid’s Tale è sicuramente quello dell’amore. Cosa accade all’amore quando nasce in una condizione particolare ed è costretto poi a fare i conti con la vita reale? Il presentimento che prima o poi Nick e June avrebbero dovuto fare i conti con la realtà dei fatti l’abbiamo sempre avuto ma finché le cose non accadono si tende a rimandare di affrontare l’argomento.
Credo che i sentimenti nati tra i due personaggi di The Handmaid’s Tale siano autentici e allo stesso tempo credo che entrambi vivano con i sensi di colpa per quello che provano l’uno per l’altra. June, dopotutto, è sposata e sogna di poter tornare da suo marito. Perlomeno è quello che dovrebbe fare, secondo il senso comune. Ma sarà davvero così? C’è qualcosa di buono e genuino che è riuscita a costruire all’interno di Gilead ed è sicuramente il suo legame con Nick. Ma cosa accade quando la vita contemporanea è costretta a fare i conti con quella passata?
Nick incontra in prima persona il marito di June e si comporta nel migliore dei modi. Mette da parte i suoi sentimenti per il bene della donna che ama. Ma si possono mettere a tacere dei sentimenti autentici? Sarebbe molto interessante vedere come June reagirebbe se dovesse tornare a vivere con Luke. Dimenticherebbe Nick? Si troverebbe a suo agio nella sua vita passata come se nulla fosse successo?
The Handmaid’s Tale: tutti nella vita hanno bisogno di qualcuno di gentile al loro fianco
In un mondo dominato dalla violenza e dall’ineguaglianza come quello di The Handmaid’s Tale sembra difficile che possa esserci spazio per la gentilezza. Ma tutti hanno bisogno di questa, soprattutto un bambino. Allora June, che sa benissimo che non avrà alcun diritto sul suo, fa in modo che questo non venga abbandonato a se stesso e alla violenza che lo circonda. Come? Chiedendo a due persone di proteggerlo e insegnargli cos’è la gentilezza. Una è la Martha di casa Waterford, l’unica persona di cui June può fidarsi. E l’altra? L’insospettabile Aunt Lydia che è forse l’unico personaggio di The Handmaid’s Tale in grado di proteggere davvero questo bambino, e sembra proprio abbia tutte le intenzioni di farlo.
Manca ormai poco alla sua nascita che cambierà sicuramente l’assetto della trama di The Handmaid’s Tale 2. Non ci resta quindi che aspettare di vedere come andranno a finire le cose per i personaggi.
L’appuntamento con il prossimo episodio di The Handmaid’s Tale 2 è il 20 maggio su Hulu e TimVision. Nell’attesa, non perdetevi le recensioni di tutti gli episodi precedenti della seconda stagione di The Handmaid’s Tale.
The Handmaid's Tale 2x09 - Smart Power
Conclusioni
L'episodio dà molti spunti riflessivi allo spettatore sui temi della libertà, della fertilità, dell'amore, del tradimento, della maternità. C'è sempre spessore introspettivo negli episodi di The Handmaid's Tale che da questo punto di vista non deludono mai.
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