The Handmaid’s Tale 2×10, The Last Ceremony: la recensione del decimo episodio della seconda stagione di The Handmaid’s Tale.
A soli tre episodi dal finale di The Handmaid’s Tale 2 la storia inizia ad assumere un’aspetto sempre più teatrale. Sembra proprio che con il decimo episodio della seconda stagione di The Handmaid’s Tale la trama e il tono della narrazione della serie si allontanino sempre di più da quelle del libro di Margaret Atwood per prendere una direzione autonoma e forse un po’ forzata.
Il tema centrale dell’episodio è quello della maternità. La nascita del figlio di Offred/June è ormai imminente, a tal punto che l’intero episodio 10 di The Handmaid’s Tale è basato su questo avvenimento. C’è un falso allarme, però, nonostante Serena sia pronta a “fare finta di partorire”. Infatti, per la nascita naturale del bambino c’è bisogno di attendere ancora un po’ e soprattutto bisogna attendere che June si trovi in una condizione ben più drammatica dello stare tranquillamente in casa del Commander Waterford per dare alla luce questo figlio. Vedere quest’episodio di The Handmaid’s Tale 2 ci riporta alla prima stagione e nello specifico alla nascita della figlia di Janine, dove, per la prima volta, avevamo avuto esperienza di quella che è una giornata dedicata al parto nella Repubblica di Gilead.
L’aspetto più ridicolo dell’evento? La moglie del Commander che fa finta di partorire lei stessa. Quello sguardo compiaciuto, quella gioia, la finta sofferenza e il respiro forzato per cercare di vivere il parto come se fosse lei stessa a portare in grembo il bambino. Nel nostro modo di concepire le cose non ha senso. The Handmaid’s Tale, però, è proprio questo: portare all’estremo comportamenti per suscitare una reazione forte da parte dello spettatore. E la serie ci riesce eccome.
In quest’episodio di The Handmaid’s Tale 2 scopriamo che il Commander Waterford ha una predilezione per la sua ancella e dietro il suo aspetto burbero è piuttosto propenso alla trasgressione delle regole, quando gli fa comodo, proprio come sua moglie.
Dopo la scena dello stupro, non poi così piacevole da guardare, Waterford cerca di rimediare. Fa in modo che Offred riveda sua figlia.
La scena dell’incontro risulta essere piuttosto toccante.
Noi spettatori che abbiamo visto gli sforzi della protagonista di The Handmaid’s Tale di ritrovare sua figlia per ben due stagioni della serie non riusciamo a concepire come la sua bambina pensi che la madre l’abbia abbandonata. Ma non può che fare altrimenti, vedendo la storia dal suo unico punto di vista.
C’è rassegnazione e amarezza negli occhi di Elisabeth Moss nella scena di The Handmaid’s Tale 2×10 dedicata all’incontro tra Offred e sua figlia. C’è tristezza e la consapevolezza che la sua bambina sia dovuta crescere troppo in fretta e che molto probabilmente non la rivedrà più.
Bisogna ammettere che The Handmaid’s Tale inizia a perdere quell’appeal che aveva nella prima stagione e nei primi episodi di questa seconda. Sembra che gli sceneggiatori della serie stiano cercando degli appigli per complicare la vicenda che non ha bisogno di essere complicata ulteriormente.
June rimane da sola in una casa abbandonata in pieno inverno a pochissimo tempo dal parto. Siamo quasi certi che sarà costretta a partorire da sola. Nick viene catturato e colpito con un colpo di pistola. Forse la storia sta diventando un po’ troppo “drammatica” e rischia così di perdere di credibilità.
Per scoprire dove si andrà a parare non ci resta che aspettare l’uscita del prossimo episodio di The Handmaid’s Tale 2. Andrà in onda il 27 giugno.
La serie è sempre piena di spunti riflessivi e analizza nel profondo le emozioni umane.
Contro
Troppe complicazioni nella trama, toni troppo drammatici, perdita dell'essenza della serie.
Conclusioni
L'episodio è focalizzato sul tema della maternità e le conseguenze che la nascita di un bambino da parte di un'ancella possa avere all'interno di Gilead. Ci sono scene difficili da guardare come quella dello stupro e scene toccanti come quella dell'incontro di Offred con suo figlia Hannah. Nel complesso è un episodio che non spicca ma che apre le porte per una nuova direzione che la trama sembra voler assumere verso toni ancora più cupi e drammatici.