The Handmaid’s Tale 3×10: Scossa | RECENSIONE

Al decimo episodio, The Handmaid’s Tale 3 sembra ritrovare il giusto ritmo per raccontare le storie e soprattutto gli intrighi che regolano il destino di Gilead.

Dopo aver mostrato nuovi crudeli aspetti di Gilead e messo in discussione la sua identità, The Handmaid’s Tale torna in scena con un episodio che dona speranza ad una narrazione che sembrava prossima ad arenarsi. Nel nuovo episodio dello show Hulu la storia si concentra sui personaggi più intriganti della terza stagione. Il comandante Lawrence e la moglie sono il fulcro dell’attenzione con le loro convinzioni ma soprattutto con le loro inquietudini davanti a scelte inevitabili. Ancora una volta The Handmaid’s Tale cambia le carte in gioco proprio quando tutto sembrava aver già preso una piega prevedibile e banale. I tre episodi mancanti, però, troveranno tutte le risposte alle domande degli appassionati?

Le strategie di The Handmaid’s Tale

La puntata 3×10 sceglie di raccontare un lato finora nascosto e nebuloso di Gilead. Nelle scorse stagioni, infatti, la gerarchia del regime era stata descritta per macrogruppi senza mai addentrarsi nelle dinamiche interne con la sola eccezione delle Ancelle. Attraverso le relazioni tra i tre Comandanti al centro dell’episodio, il pubblico può finalmente comprendere maggiormente i legami di potere e le forze che dettano i ritmi e le svolte nell’establishment. Waterford, Lawrence e Winslow occupano chiaramente tre posizioni differenti e rappresentano sia l’ala (forse) pentita che quella ancora più radicalizzata senza dimenticare quella venata di opportunismo.

L’ambigua alleanza tra Waterford e l’autoritario Winslow cercherà di mettere in discussione lo scomodo Lawrence, costringendolo a rispettare il proprio dovere di svolgere la Cerimonia insieme alla propria Ancella. La silenziosa alleanza tra June e la signora Lawrence, tuttavia, porterà l’Ancella ribelle a compiere finalmente un grande passo per la sua causa: ritrovare informazioni sui figli delle sue compagne di sventure, ricostruendo un passato fatto in frammenti da Gilead.

Giochi di potere tra luce e oscurità

Gli ultimi episodi di The Handmaid’s Tale avevano fatto temere un rischio di stagnazione. La narrazione, fortunatamente, sembra ritrovare la strada giusta. Lo show, infatti, non si limita ad accontentarsi della sua impeccabile messa in scena che ancora una volta omaggia per colori e disposizioni l’arte fiamminga. Innanzitutto, Elisabeth Moss nei panni di June ritrova finalmente un ruolo che implichi più di “semplici” sguardi fissi in telecamera ricchi di tensione. Il piano per unire il gruppo delle Ancelle, superando ogni tensione, potrebbe essere una strategia narrativa valida. L’ottima intesa sul piccolo schermo con le colleghe Julie Dretzin (la signora Lawrence) e Yvonne Strahovski (Serena Joy) è un valore aggiunto a questo episodio.

E’ interessante, soprattutto, osservare come questa volta gli autori siano riusciti a incutere terrore senza necessariamente mostrare torture o esecuzioni. Il clima tesissimo, sguardi taglienti e dialoghi scolpiti con grande cura riescono a ricreare l’atmosfera giusta senza scadere nella violenza gratuita. Inutile spendere ulteriori parole per Bradley Whitford, una delle migliori figure nel cast con il suo giocare continuamente con l’ambiguità del personaggio. Il comandante Winslow, interpretato da un ritrovato Christopher Meloni, è circondato da una paradossale curiosità: impossibile non rimanere inorriditi davanti ai suoi ideali ma altrettanto difficile non essere interessati a scoprire più dettagli del personaggio. Pur rimanendo ancora poco definito, il personaggio senza dubbio svolgerà un ruolo chiave. E’ chiaro, infatti, che si tratti del personaggio più alto nella scala del potere tra quelli presentati finora. La sua presenza, inoltre, sembra finalmente ricordare che nessuno, né June né Lawrence, è immune ai castighi di Gilead.

Rimangono solamente tre episodio alla conclusione della terza stagione. The Handmaid’s Tale continuerà su questa strada oppure si lascerà nuovamente inebriare dai suoi vezzi? Solo Hulu darà una risposta con la speranza di continuare ad appassionare milioni di fan.