Mancano solo due puntate al finale e The Handmaid’s Tale finalmente ritrova il suo potenziale con un episodio in grado non solo di convincere ma di superare le aspettative.
I precedenti episodi, in particolare l’ultimo, hanno seriamente preoccupato gli appassionati di The Handmaid’s Tale. Violenza gratuita e uno sguardo morboso su di essa rischiavano di compromettere per sempre lo show ambientato a Gilead. The Handmaid’s Tale 3×11, tuttavia, rassicura tutti sulla salute e sulla qualità della serie. L’ultimo episodio targato Hulu ritrova tutta la sua potenza narrativa, cambiando le carte in tavola e prendendo il controllo di una storia che sembrava alla deriva.
Foto: Hulu
L’ultimo episodio di The Handmaid’s Tale si concentra sui preparativi di June finalizzati a portare al confine i bambini di Gilead. Allontanare questi piccoli innocenti dalla crudeltà del regime, tuttavia, si rivelerà più arduo del previsto. Imprevisti e incomprensioni potrebbero minare la solidità del piano. Nel frattempo, i coniugi Waterford prendono una decisione cruciale andando contro il sistema da loro stessi ideato: fuggire in Canada per rivedere la “loro” bambina Nichole.
The Handmaid’s Tale ritrova le sue giuste sfumature
Il merito della riuscita di questo convincente episodio è senza dubbio da attribuire ad un cast sempre in parte e, soprattutto, ad una sceneggiatura finalmente fluida. L’autrice Yahlin Chang sceglie in modo vincente di narrare due storie in parallelo. Se, in un primo momento si osservano i retroscena del piano di June (Elisabeth Moss), in seguito si vive la fuga in Canada al fianco dei coniugi Waterford. Adrenalina, tensione, paura di essere scoperti e brivido della fuga si confondo creando la giusta atmosfera per questa visione. Da tempo mancava all’appello una puntata così appassionante e coinvolgente. La trama offre, quindi, numerosi spunti interessanti su cui riflettere.
In primis, il filone narrativo affidato ai Waterford – che potrebbero quindi diventare l’anello di congiunzione con le vicende canadesi – racchiude in sé tutte le contraddizioni di Gilead. Da fondatori, i due coniugi diventano i primi traditori nell’inseguire i loro personali desideri. The Handmaid’s Tale rappresenta in questo modo efficace il crollo definitivo delle convinzioni e delle motivazioni del regime. E’ ancora più interessante tuttavia riflettere sul ruolo di Serena, più ambiguo che mai: alleata o segreta nemica? Bugiarda oppure fedele sostenitrice? Il prossimo episodio, senza alcun dubbio, chiarirà questo aspetto.
L’altra linea narrativa, tuttavia, risulta ancora più avvincente. Se, fino a pochi episodi fa, la storia di June sembrava versare in terribili condizioni a livello di ritmo e coinvolgimento, ora tutti dovranno ricredersi. Il suo piano per portare oltre i confini i bambini delle Ancelle è pronto al via. Solo alcuni dettagli hanno bisogno di essere rifiniti. L’ostacolo, il peggiore di sempre, però, è pronto a cogliere impreparata una brillante Elisabeth Moss. Onore, quindi, a Chrisopher Meloni, spettacolare nel rendere lo spregevole Comandante Winslow, ultima difesa di Gilead.
E’ questo il simbolico momento della fine del regime? I prossimi episodi cercheranno di dare risposte. Tutti gli indizi, tuttavia, portano a pensare che la quarta stagione di The Handmaid’s Tale si svilupperà fuori da Gilead, in Canada probabilmente. Sarà davvero così? Seguiamo insieme le prossime puntate per scoprirlO!
The Handmaid's Tale 3x11 - Liars
8Reviewer
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Pro
Svolte e colpi di scena finalmente degni di una serie di questo livello.
Le evoluzioni dei personaggi finalmente si concretizzano.
Contro
Nessuno in questo ottimo episodio.
Conclusioni
Il finale si avvicina e, proprio quando tutto sembrava perduto, The Handmaid's Tale sfodera le sue armi migliori. Un episodio che concentra tutto il meglio dello show raccontando nuovi dettagli e svolte.